Un grafico a volte vale più di mille parole.....
Come potete osservare l'indice americano SP500 dal 1980 è passato da 100 punti ai 2051 della chiusura odierna ( nuovo record assoluto). Parliamo di un rialzo vicino al 2000% in meno di 35 anni. La cosa sorprendente di questo rialzo è la performance stellare degli ultimi anni.
Dai minimi di marzo 2009 l'indice azionario SP500 è salito da 666 punti al valore odierno di 2051 punti di oltre il 300% in meno di 5 anni! Parliamo di un rendimento medio annuo superiore al 60% per il principale listino azionario mondiale per chi avesse avuto il coraggio di investire i propri soldi al culmine della crisi.
Graficamente risulta evidente con analisi su barre mensili, che mai nella storia si era raggiunto un simile livello di ipercomprato sul mercato (Linea orizzontale tracciata sul macd mensile) e che appare sempre più vicino il momento di inversione di questo trend fortemente rialzista degli ultimi anni.
Analizzando l'indice su un time frame più breve come nel grafico sottostante tracciato con candele giornaliere appare ancora più evidente il forte ipercomprato raggiunto dall'indice.
Un valore così elevato del Macd dayly non veniva registrato da maggio 2013, momento che in quel caso ha rappresentato un massimo annuale per oltre 2 mesi. La distanza dei prezzi dalla media mobile a 200 ( passante in area 1930) e l'incredibile violenza rialzista che ha caratterizzato l'indice nell'ultimo mese mi lascia particolarmente perplesso sulla possibile prosecuzione nel breve periodo di questo trend rialzista. Molto probabile una breve e salutare correzione delle quotazioni dopo un rialzo dai minimi del 15 ottobre (1820punti) superiore al 12,5% in poco più di un mese.
Personalmente assumerei un atteggiamento di estrema prudenza sui mercati azionari dopo un movimento così marcatamente rialzista e proverei qualche short tattico con stop loss sopra i 2061 punti. Oltretutto il finale di seduta odierno non è stato particolarmente brillante e la candela di chiusura odierna potrebbe preannunciare una fase di debolezza nei prossimi giorni sull'indice americano. Se a questo aggiungiamo che la Fed ha completato il proprio piano di espansione monetaria del proprio bilancio e che nel corso del 2015 avvierà un nuovo ciclo di rialzo dei tassi di interessi, non sarei sorpreso da un repentino aumento della volatilità durante il prossimo anno.