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sabato 30 gennaio 2010

Un analisi di Yoox


Un titolo che negli ultimi mesi si è fatto notare a Piazza affari è Yoox. La società, che ha sede a pochi chilometri da Bologna, dal 4 dicembre 2009 , giorno del collocamento, è cresciuta di quasi il 20%. Nell’ultima analisi, effettuata da Mediobanca,  si evince una notevole possibilità di crescita di questa azienda. Il target price indicato è di 7,1 euro ad azione contro i 5,56 della chiusura di venerdì. Secondo gli analisti, la matricola bolognese ha ancora un potenziale di crescita nascosto e si ipotizza che i tassi di crescita registrati negli ultimi trimestri siano sostenibili anche per i prossimi. Oltretutto la società capitalizza circa 270 milioni di euro, e sarebbe una facile preda in caso di un’eventuale acquisizione. Nel caso di Opa sicuramente il titolo potrebbe salire di almeno un 10-15%.  Il settore delle vendite online è sicuramente uno dei migliori in questo periodo, anche Ebay infatti ha registrato un’ottima trimestrale giorni fa.  I dati di Yoox parlano di una crescita del 49,5% del giro d’affari, arrivato a 151,7 milioni di euro dai 101 milioni realizzati nel 2008.  Il fatturato dovrebbe raggiungere quest’anno i 209 milioni, in crescita del 37,7% rispetto all’esercizio appena concluso.  Il 2010 dovrebbe chiudersi, in base alle stime di Mediobanca, con un utile di 10,2 milioni di euro anche se nei primi due anni la società non dovrebbe distribuire alcun dividendo.


Sebbene le quotazioni attuali rispecchino queste analisi, a mio avviso la crescita di questa azienda potrebbe essere anche superiore, e per la fine dell’anno non mi stupirei di una quotazione attorno agli 8 euro ad azione. Questa valutazione personale è basata su tre considerazioni: 1 la quotazione in borsa sta dando molta notorietà all’azienda e ha permesso di raggiungere molti mercati in tutto il mondo. 2 Il settore delle vendite on line è in netta espansione e potrebbe rappresentare il futuro anche nel settore dell’abbigliamento di lusso. 3 Qualora la ripresa economica sia più forte del previsto, le previsioni di crescita considerate potrebbero risultare inferiori  a quelle reali.
Per tutte le informazioni relative all’azienda  :
http://www.yooxgroup.com/it/homepage.asp (Molto carina la presentazione) 
Mentre il Sito dove fare gli acquisti di abbigliamento é : 







venerdì 29 gennaio 2010

Un Finale tempestoso a Wall


Chiusura in calo dello 0,52% per Wall Street. Dopo un avvio spumeggiante, grazie agli ottimi dati sul Pil, il Dow Jones è indietreggiato di quasi 200 punti dai massimi, chiudendo a 10067 punti, a ridosso del supporto di 10055 punti di giorni fa e a breve distanza dall’importante soglia psicologica dei 10 mila punti. Il calo finale è davvero un brutto segnale e la chiusura settimanale sui minimi desta molte preoccupazioni sulla prossima. Per lunedì sarà fondamentale la tenuta dei 10.000 punti per sperare in un rimbalzo concreto. In caso di ribassi al di sotto dei 10 mila punti il livelli successivi sarebbero 9900 e 9800 punti. In caso di rimbalzi tecnici il primo ostacolo transita per i 10120 punti e successivamente per i 10200. Incrociamo le dita perché la situazione si sta facendo molto delicata.


Un rimbalzo guidato da Unicredit e Fiat

Giornata molto importante quella di oggi a piazza affari: il Ftse mib ha chiuso in rialzo dell'1,36% a 21896 punti. La giornata è stata vissuta sulle montagne russe. Dopo un’avvio incerto l’indice italiano è letteralmente crollato andando a testare la media mobile a 200 giorni ( 21478 punti il minimo odierno). In quel momento la situazione era molto preoccupante anche perché il resto d’europa guadagnava mezzo punto e noi eravamo sotto di uno. Detta altrimenti siamo sotto attacco speculativo, ci considerano al pari della Grecia e della Spagna. Unicredit era al tappeto (1,915) ma da lì sono ripartiti gli acquisti e grazie all’avvio positivo di Wall Street siamo riusciti a recuperare alla grande. Unicredit dopo un picco a 2,0475 è ridiscesa nel finale ma ha chiuso a 2,02. Anche Fiat ha fatto un bel recupero (+4%) chiudendo a 9,135. L’attacco a quota 22 mila punti è fallito , ma almeno c’è stato un discreto rimbalzo tecnico.  Per lunedì sarà importante la tenuta dei 21800 punti per poter cercare un secondo attacco ai 22 mila punti. In caso di ribasso, la rottura di 21800 punti potrebbe portare l’indice a un nuovo calo attorno ai 21550 punti. Da segnalare il dato sul Pil americano nell’ultimo trimestre +5,7% ben oltre le attese. 



giovedì 28 gennaio 2010

Wall in ribasso ma non crolla.


Chiusura negativa per il Dow Jones anche oggi. L'indice americano ha perso 1,13% chiudendo a quota 10120 punti al di sopra del supporto dei 10100 punti. La giornata è stata molto intensa soprattutto in mattinata quando l'indice era sceso di 200 punti toccando i 10055 punti. Fortunatamente nelle ore successive il Dow Jones ha trovato la forza di recuperare un pò ma la discesa nel finale non fa bene sperare per il futuro. Domani sarà una giornata chiave: ci saranno molti dati macro e questo potrebbe condizionare molto il mercato. Da monitorare con attenzione sia i 10100 punti e successivamente i 10055 (minimo odierno). In caso di ulteriori ribassi l'ultimo supporto è a quota 10000. Da segnalare l'indebolimento dell'indice con la chiusura al di sotto della media mobile a 100 periodi. Gli oscillatori indicano anche qui un iper-venduto importante e penso che a breve assisteremo ad un rimbalzo importante.

La Grecia spaventa le borse e Milano crolla.....


Giornata veramente da dimenticare quella di oggi. Il rendimento del bond decennale greco è salito al 7,12% contro il 3,19% di quello tedesco. I Cds (Credit Default Swap) a 5 anni della grecia sono schizzati alle stelle toccando i 400 punti, a inizio gennaio era a 250, livello di per se già critico. Per fare un esempio siamo su livelli argentini. Tali preoccupazioni si sono riflesse nel mercato dei cambi con l'euro scivolato a 1,397 sotto la soglia di 1,40 contro dollaro. Per le borse si è trattata di una giornata molto brutta. Dopo una partenza in rialzo di oltre un punto percentuale, nel primo pomeriggio sono scattate le vendite e il nostro listino ci ha lasciato le penne chiudendo in ribasso di quasi il 2% a 21603 punti. Violente vendite sulle banche, Unicredit è scesa sotto i 2 Euro ad azione perdendo il 4%. Netta discesa anche per Fiat (-2,5%).
La chiusura sui minimi di seduta è un pessimo segnale e il nostro indice mostra molta debolezza negli ultimi giorni. Tuttavia gli oscillatori indicano un netto ipervenduto e domani potrebbe scattare qualche rimbalzo soprattutto per i titoli che hanno perso molto in questi giorni.  Fondamentale sarà la tenuta di quota 21500 punti dove passa la media mobile a 200 giorni. In caso di rottura non ci sarebbero più supporti a sostegno del nostro indice e la situazione diventerebbe critica. In caso di rimbalzo i primi target significativi sarebbero 21800 e successivamente 22 mila punti.


mercoledì 27 gennaio 2010

Dopo la fed Wall riparte..nella notte parla Obama










Wall Street riparte! Dopo la decisione della Fed di lasciare il costo del denaro invariato, il Dow Jones è riuscito a recuperare dai minimi di seduta per chiudere in rialzo dello 0,41% a quota 10236 punti. Il supporto a quota 10100 punti è stato fondamentale quest’oggi (minimo di 10104) e lo sarà anche nei prossimi giorni. Per domani la seduta sarà caratterizzata dal discorso di Obama questa notte. Nel caso di rialzi il primo obiettivo è a quota 10285 punti e qualora venisse superata la soglia dei 10300 punti, la successiva resistenza passa per i 10327 punti, dove passa la media mobile a 68 periodi. In caso di ribassi il primo supporto è ai 10200 punti e successivamente 10155 e poi 10100. Da segnalare una leggera ripresa della forza dell’indice, infatti con la chiusura odierna è stata superata la media mobile a 88 periodi.




Orsi ruggenti a Milano






Giornata pesante in borsa a piazza affari oggi. Il Ftse mib ha chiuso in ribasso dell'1,83% a quota 21997 punti, sotto l'importantissimo livello di 22 mila punti.  La discesa di oggi è frutto di crolli abbastanza significativi di due titoli come Fiat (-5%) e Unicredit (-2,8%) che hanno un peso rilevante sul nostro indice. Abbastanza preoccupante il raffronto rispetto al resto d'Europa ( Dax tedesco è sceso solo dello 0,45% , Londra dell1,13% e Parigi dell'1,24%). Insomma per farla breve siamo molto più deboli delle altre borse. Chi ha fatto peggio è Madrid che ha lasciato sul piatto il 2,8% ma lì è un altro discorso, la Spagna è un paese a rischio ed è ancora in recessione rispetto al resto d'europa. Ancora peggio la borsa di Atene -4,6% sotto un vero e proprio attacco speculativo..le voci sul possibile default della Grecia nei prossimi 6 mesi si fanno più insistenti



La situazione è diventata a dir poco preoccupante per il nostro indice e i prossimi obiettivi sono 21830 punti e successivamente 21500. Nel caso ci fosse un tentativo di rimbalzo domani le quote da monitorare saranno 22200 e successivamente 22400 punti. Il trend rimane negativo, e l'ultimo supporto passa a 21500 punti ( passa la media mobile a 200 periodi, quella più importante e di lungo periodo). Da monitorare anche i titoli presi di mira oggi Unicredit , vicino al livello psicologico, e non solo, dei 2 euro e Fiat che oggi ha rotto i 9 euro domani probabilmente andrà a testare la sua media mobile a 200 giorni passante per 8,90 euro.    




Su Unicredit si potrebbe azzardare qualche acquisto sulla tenuta dei 2 euro ma con stop loss a 1,97 e take profit a 2,05-2,10. Su Fiat si potrebbe comprare attorno agli 8,90 e vedere cosa succede, stop loss a 8,85. I due titoli sono entrambi in forte ipervenduto e fare qualche operazione andando contro il trend principale è potenzialmente molto pericoloso, quindi prestare massima attenzione a queste operazioni.



martedì 26 gennaio 2010

Un leggero recupero per Milano ma troppo nervosismo a New York


Dopo un'apertura in negativo il Ftse Mib è sceso a testare il supporto passante per i 22 mila punti e da quel momento è rimbalzato anche grazie all'apertura positiva di Wall Street. Nel finale di seduta c'è stata una bella accelerazione che ha spinto il listino a chiudere in frazionale rialzo dello 0,16% a 22407 punti. Oggi ho chiuso prudentemente la mia posizione ribassista in profitto per raggiungimento target ( vedi operazioni condivise) e poichè il mio modello mi segnalava un ipervenduto importante. Il recupero nel finale è stato importante e domani, in caso di rialzi è possibile un  ritorno attorno ai 22550 punti e successivamente a quota 22700. In caso di ribasso sarà fondamentale la tenuta di quota 22200 punti prima del ritorno sui minimi odierni attorno a 22045 punti. La violazione di quota 22 mila punti sarebbe molto grave.
Per quanto riguarda Wall Street è stata una seduta molto nervosa: dopo una buona partenza gli acquisti avevano spinto il listino americano fino a 10285 punti dove è scattato il più classico dei pull-back ( a 10300 punti giorni fa c'era un importante supporto ora diventato resistenza)  e da li la borsa è scesa di quasi 100 punti. Un altra chiusura sui minimi di giornata, segno tutt'altro che rassicurante per il futuro.Domani possibile una nuova discesa a 10155 punti, supporto chiave a questo punto. In caso di discese ad alta velocità sarebbe possibile l'approdo in area 10100 punti e successivamente il mega-supporto a quota 10 Mila punti. In caso di rimbalzi, ipotesi non da escludere considerando l'iper-venduto di questi giorni, il livello da monitorare sono 10240 e 10285 punti.



lunedì 25 gennaio 2010

Gli orsi diventano 2...


Giornata movimentata oggi a piazza affari. Il listino milanese dopo un apertura in ribasso di oltre un punto percentuale ha provato a portarsi in positivo ma nel finale di seduta complice Fiat è scesa sui minimi di giornata e ha chiuso a 22373 punti in ribasso dell'0,86%. La situazione si fa pesante, e domani potremmo scendere attorno ai 22200 punti se la giornata dovesse essere negativa e successivamente a  quota 22 mila supporto chiave in questo momento. Il sistema rimane sell ma a breve potrebbe esserci qualche rimbalzo tecnico dovuto alle vendite dei giorni scorsi. In caso di rimbalzo la quota a 22500 punti è ora una resistenza abbastanza importante.
Per Wall Street la situazione rimane critica, quest'oggi dopo un avvio in buon rialzo è tornata sui minimi di giornata per chiudere a 10196 punti in rialzo dello 0,23% ...ben poco per recuperare le perdite dei giorni precedenti. Domani la giornata sarà ricca di dati macro e ricca di trimestrali. Vedremo se gli orsi decideranno di affondare le unghie e portare il Dow Jones a 10100 punti. In caso di rimbalzo, le soglie da tenere d'occhio saranno i 10200 punti e successivamente i 10257 punti (massimo odierno).

sabato 23 gennaio 2010

Wall Street affonda!!


Giornata pesante ieri a Wall  Street. Il Dow Jones è sceso del 2,09% a quota 10172 punti. La giornata era iniziata male ma è finita peggio. Verso metà seduta si sono scatenate le vendite e il crollo è stato inarrestabile. In 3 giorni l'indice ha perso oltre il 5%. Numerose medie mobili sono state rotte e l'uptrend è completamente saltato. La situazione è tornata delicata come a luglio 2009 . Sui motivi di questo crollo credo ci sia lo zampino delle grandi banche americane. Dopo le parole di Obama qualcuno potrebbe essersi arrabbiato e potrebbe aver detto per ripicca : bene se prima facevamo salire la borsa sempre ora la facciamo scendere a picco, noi facciamo il mercato e decidiamo che direzione deve prendere. La popolarità di Obama seguirà lo stesso trend e dovrà ritrattare sulle sue considerazioni in merito alle grandi banche. Sono solo considerazioni personali ma il mercato è tutt'altro che indifferente alla politica.



I prossimi livelli da monitorare saranno 10100 punti (dove passa la media mobile a 100 giorni) e successivamente il livello chiave dei 10 mila punti. Un eventuale rottura di questo livello potrebbe scatenare il panico. Si tratta di un livello psicologico per gli americani e sarebbe davvero grave un 'eventuale rottura. Una cosa è sicura: le prossime giornate saranno piene di volatilità; movimenti cosi rapidi del mercato non li vedevo da tempo. In caso di rialzo il primo livello importante è a quota 10200 punti e successivamente 10290 (difficile che si possa arrivare rapidamente a questo livello).
Per chi volesse azzardare qualche operazione lunedi sarà la giornata adatta. Sebbene il mercato sia in caduta libera è probabile qualche rimbalzo abbastanza consistente. L'apertura per Milano sarà pesante (penso attorno al -2%) e nei primi minuti bisognerà capire la direzione del mercato e cercare di seguirlo. Probabile qualche crollo nel settore bancario di una certà entità.

venerdì 22 gennaio 2010

Un piccolo orso si scatena a Milano.


Chiusura in netto ribasso a Milano anche oggi. Il listino principale ha lasciato sul terreno 1,35% a quota 22567 punti. Da sottolineare il crollo secco dopo l'apertura di Wall Street quando a un certo punto l'indice perdeva il 2,2% fino a toccare i 22375 punti. Questo livello sarà fondamentale lunedì. In caso di rottura è possibile un ulteriore ribasso verso quota 22200 punti e successivamente 22 mila. Per quanto riguarda Milano l'indice è diventato estremamente debole e il trend è diventato ribassista. Tuttavia inizia a manifestarsi qualche segno di ipervenduto che potrebbe portare a un rimbalzo nei prossimi giorni fino a quota 22800 punti e successivamente 23 mila. Altro fattore chiave da segnalare il netto aumento della volatilità nelle ultime sedute, tipico segno di inversione del trend e nervosismo degli investitori. (il vix è un buon indicatore della volatilità: http://it.finance.yahoo.com/q?s=^VIX ). Buon weekend a tutti



Obama mette in ginocchio le banche e Wall Street crolla.



Il presidente americano Barack Obama nel suo discorso odierno ha fatto la voce grossa contro le grandi banche che sono state artefici di questa crisi e che continuano ad operare e a macinare utili prendendosi grandi rischi nell'attività di trading. Obama propone dei limiti sulla dimensione e sull'attività dei grandi istituti di credito, proprio per evitare che possano commettere gli stessi errori che hanno portato alla crisi globale. Personalmente condivido al 100% il pensiero di Obama: le banche durante l'ultimo anno sono state aiutate perchè erano troppo grandi per fallire e il governo americano si è dovuto far carico di enormi debiti per farle sopravvivere. Il presidente americano si è chiesto come sono siano stati utilizzati i dollari dalle banche, e quando ha scoperto che il 70% degli utili sono stati creati dall'attività di trading ha deciso questa mossa a sorpresa. Gli aiuti alle banche devono servire per rilanciare il credito all'industria e all'economia reale, non alla speculazione che crea pericolose bolle azionarie.

Questa mossa tuttavia è stata accolta malissimo da Wall Street. Le principali banche americane sono scese a picco quest'oggi con ribassi compresi dal -3% al -6%. In controtendenza tutte le banche di piccola e media dimensione che sarebbero favorite da  questa modifica legislativa. L'indice Dow Jones è crollato di oltre il 2%, chiudendo sui minimi di giornata a 10389 punti rompendo varie medie mobili di medio periodo. Sarò curioso di vedere se Obama avrà il coraggio di continuare questi discorsi nei prossimi giorni. Ho dei dubbi che un domani possa assumersi la responsabilità di aver fatto crollare nuovamente Wall Street seppur le sue intenzioni siano assolutamente etiche e moralmente apprezzabili. Ma poi gli investitori americani infuriati se li sente lui...(permettetemi questa piccola considerazione personale). Dal punto di vista tecnico la situazione si fa estremamente pericolosa. Il mio modello quest'oggi torna a segnare Sell ( non accadeva da luglio sul Dow Jones). Queste due candele rosse che si possono vedere sul grafico sottostante lasciano molta preoccupazione per i giorni a seguire. Quest'oggi è stata violata la media a 56 giorni ( quella di medio periodo per intenderci ) segnale poco rassicurante, probabile domani un approdo a quota 10315 punti dove passa la media a 68 periodi. Li sarà un test chiave. Una eventuale rottura al ribasso aprirebbe la scena al target successivo di 10200 punti. Nel caso ci fosse un tentativo di rimbalzo, il primo livello importante sarà quello dei 10450 punti e successivamente il muro dei 10500 punti.(Scenario alquanto improbabile visto le premesse).





giovedì 21 gennaio 2010

Allarme Rosso a Milano e a Wall Street!!!


Come annunciato ieri, la situazione è diventata critica. Tra ieri e oggi l'indice italiano ha lasciato sul piatto il 3,5%, ma soprattutto ha lasciato l'uptrend in corso da qualche mese. Stamane l'indice ha provato a rialzarsi e a un certo punto saliva di oltre l'1%. Dopo l'avvio disastroso di Wall Street (ora perde quasi il 2%) , l'indice italiano è sceso in picchiata sfondando quota 23 mila punti e quasi tutte le  numerose medie mobili in un sol colpo. Per ora regge solo la media mobile di lunghissimo periodo (quella a 200 giorni). La situazione si fa davvero pericolosa e il sistema segnala un'inversione di trend in corso. In caso di ulteriori ribassi il prossimo target dell'indice è a quota 22550-22500 punti e successivamente 22300. Tuttavia potrebbe esserci un tentativo di rimbalzo verso quota 23mila punti in apertura se wall street troverà la forza di rimbalzare. Non voglio essere pessimista ma ribassi del genere a wall street non si vedevano da qualche mese...quindi prestate molta attenzione a prendere posizioni long in questi giorni. Stop loss vicini e rapidi Take profit.




 

mercoledì 20 gennaio 2010

Il toro è al tappeto??


Brividi a Wall Street nel primo pomeriggio, quando il Dow Jones è arrivato a perdere quasi il 2% vicino al supporto dei 10500 punti. I dati macro e le trimestrali odierne sono state abbastanza negative e questo ha spinto a chiudere qualche posizione di vecchia data degli investitori americani. Nel finale di seduta si è assistito a un recupero abbastanza consistente dell'indice americano che ha chiuso in ribasso dell'1,14% a quota 10603. Per domani sarà fondamentale la tenuta dei minimi odierni a ridosso dei 10510 punti. La trimestrale di Golman Sachs e le richieste dei sussidi di disoccupazione (440 mila previste) saranno determinanti. Qualora i dati dovessero risultare negativi e venisse rotta la soglia dei 10500 punti la situazione diventerebbe critica. Se il toro sia al tappeto è troppo presto per dirlo ma sicuramente sarà importante seguire il mercato fino a venerdi sera per capire se realmente sta cambiando aria. 

Milano a picco -2,45%!!!


Giornata a dir poco turbolenta quella di oggi a piazza affari: Il Ftse Mib chiude in calo del 2,45%. Numerosi i titoli in netto calo nel listino principale appesantiti dal netto calo di Wall Street (ora -1,7%). Prestare massima attenzione nei prossimi giorni, il mercato potrebbe essere a un punto di svolta. Se l'america dovesse chiudere su questi livelli sarebbe il calo più consistente da novembre 2009.  Per quanto riguarda il nostro indice la situazione inizia a farsi delicata. Molte medie mobili di medio periodo sono state già tagliate e il mio modello segnala il pericolo di una possibile inversione di tendenza di medio-lungo periodo. La chiusura sui minimi, al di sotto dei minimi toccati ieri, è un brutto segnale, e domani sarà fondamentale la tenuta del livello chiave dei 23 mila punti, dove passano altre medie mobili importanti. La situazione si fa critica, una chiusura sotto i 22940 punti potrebbe portare nei prossimi giorni il nostro indice fin a 22500 punti. Da notare il netto aumento della volatilità a partire da ieri: quando la borsa scende la volatilità cresce in modo esponenziale.



Operazioni Condivise


In questa parte di Blog pubblicherò le mie operazioni cercando di dare qualche indicazione anche sui take profit e sugli stop loss. Spero che anche voi vogliate condividere le vostre operazioni in questa sessione. Buon trading a tutti.

Wall in gran forma sui nuovi massimi


Chiusura in netto rialzo per il Dow Jones a quota 10725 punti (+1,1%) . Il trend rimane estremamente positivo e la chiusura sui nuovi massimi dell'anno conferma il sentiment positivo. I primissimi target al rialzo dovrebbero essere 10750 e 10800 punti. In caso di qualche presa di beneficio domani i livelli da monitorare sono attorno all'area 10700 e successivamente 10650 e 10590 punti. Domani sarà una giornata ricca di dati macro e soprattutto di trimestrali americane che influiranno sulle quotazioni.
-( Bank of America (4° trimestre 2009, prima dell’apertura di Wall Street)
- Bank of New York (4° trimestre 2009, prima dell’apertura di Wall Street)
- Morgan Stanley (4° trimestre 2009, prima dell’apertura di Wall Street)
- Wells Fargo (4° trimestre 2009, prima dell’apertura di Wall Street)
- eBay (4° trimestre 2009, dopo la chiusura di Wall Street)
- Starbucks (1° trimestre 2009/2010, dopo la chiusura di Wall Street)

martedì 19 gennaio 2010

2 Strumenti da utilizzare per speculare


Volevo segnalare 2 strumenti che utilizzo abbastanza spesso per speculare in borsa: si tratta di 2 etf che operano a leva 2: 


Lyxor Etf Leveraged Ftse 
http://www.borsaitaliana.it/borsa/quotazioni/etf-etc/scheda.html?isin=FR0010446658=it&grp=oicraperti



Questo Etf raddoppia il rendimento giornaliero dell'indice Ftse Mib. Se ad esempio l'indice sale dell'1%, l'etf fa +2%.  In caso di trend estremamente rialzista come è accaduto nell'ultimo anno tale strumento è eccezionale ( a Marzo 2009 valeva 5,2 euro, ora è a 18,49). Inutile sottolineare che si tratta di strumenti con rischio doppio rispetto al normale quindi bisogna stare molto attenti.
Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 


L'X-bear  è invece uno strumento ideato per lo short, da usare quando si pensa che la borsa possa scendere. Durante la crisi dell'anno scorso aveva ottenuto dei rendimenti notevoli. Questi strumenti sono molto utili in ottica intraday poichè se comprati e venduti in giornata si deve pagare solo il 12,5% di imposta sostitutiva sui guadagni (come per tutte le azioni). Se invece sono tenuti per più giorni c'è un procedimento alquanto particolare che prevede una doppia imposta:  sulla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita (12,5%) e sulla differenza tra nav del giorno di  acquisto e nav del giorno di  vendita (12,5% anche qui) . 







Un recupero a tutto gas!


Giornata molto importante quella di oggi. Dopo un'apertura in netto ribasso l'indice italiano era sceso fino a 23150 punti (-1,5%) nel primissimo pomeriggio. Da quel momento però c'è stata una reazione significativa a Wall Street che ha messo le ali al nostro indice portandolo a chiudere in rialzo dello 0,83% a quota 23705 punti. La reazione sui minimi è stata davvero impressionante ( nel giro di 3 ore l'indice ha guadagnato il 2,5%) . La chiusura sui massimi al di sopra di quota 23700 è sicuramente un bel segnale. Per domani sarà importante la tenuta di questo livello (23700) e in caso di ribassi è possibile un ritorno a quota 23500 punti. Probabile tuttavia un ulteriore allungo dell'indice verso i 23900 punti se Wall Street dovesse continuare a crescere anche questa sera.



lunedì 18 gennaio 2010

Un leggero rialzo per milano


Giornata fiacca oggi a piazza affari a causa della chiusura di Wall Street. Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un timido rialzo dello 0,16% a quota 23509 in una giornata caratterizzata dall'assenza di grandi operatori e da bassi volatilità. Attenzione a domani alla trimestrale di citigroup prima dell'apertura di Wall. Potrebbe essere negativa e li sarebbero dolori per gli indici....Da monitorare in caso di ribasso quota 23350 punti e successivamente il supporto a 23200 punti. Al contrario se i dati uscissero positivi l'indice italiano potrebbe portarsi a contatto di area 23700 punti. Tra i titoli da seguire includo Tenaris oggi di nuovo in gran spolvero e yoox matricola dalle belle speranze secondo Golman Sachs.

sabato 16 gennaio 2010

Perchè la borsa non potrà salire ancora molto...



Permettetemi un analisi di lunghissimo periodo, che non ha nulla a che fare con il trading, con l'analisi tecnica e con tutto il resto, è solo una considerazione sul rialzo che c'è stato in borsa negli ultimi 10 mesi. Questo grafico rappresenta il rendimento dell'indice Dow jones dal 1928 a oggi (in un arco temporale di 216 giorni di borsa aperti). Come si può osservare dai minimi di marzo 2009, l'indice americano è salito di oltre il 63%. Analizzando la stessa finestra temporale (216 giorni appunto), si può notare che rally cosi cospicui in passato, si sono verificati soltanto verso il 1933-1934, quando la borsa americana iniziò a recuperare le incredibili perdite accumulate nella crisi dal 1929 fino al 1932. A mio avviso non ci sono ancora molti margini di crescita   nei prossimi mesi. Una correzione di almeno il 10% del Dow Jones la reputo abbastanza possibile guardando questo grafico. Un altra cosa che mi ha sorpreso di questo grafico riguarda i valori minimi di marzo 2009: nell'arco di tempo selezionato (216 giorni appunto) , l'indice americano aveva dimezzato il proprio valore, e solamente durante i primi anni 30 il crollo è stato maggiore. A posteriori è facile parlare ma guardando il grafico, entrare lunghi con grossi capitali a inizio marzo non era assolutamente un azzardo. Ora siamo in una situazione opposta e magari prendere qualche posizione short da tenere qualche mese (4-5) non sarebbe proprio un azzardo. Solo il tempo potrà dirci la verità....

Jp Morgan fa scendere Wall



Dopo un avvio sui 10710 punti il Dow jones è sceso in maniera consistente dopo la pubblicazione dei conti di Jp morgan., chiudendo la giornata a 10609 in calo di quasi l'1%. Sebbene i risultati della banca siano stati positivi, è da segnalare che il 60% degli utili 1,9 miliaridi di dollari sono stati fatti nell'area trading. (Piccola considerazione personale: la borsa dai  minimi di marzo è salita di oltre il 60%, difficilmente questo risultato potrà essere ripetuto nei prossimi mesi e di conseguenza le banche vedranno calare i propri utili in maniera preoccupante.) Se le prossime trimestrali previste nei prossimi giorni saranno simili a questa difficilmente il mercato potrà continuare a salire. Per martedì, (lunedì i mercati americani saranno chiusi per festività) i livelli da monitorare saranno in caso di ribasso 10560 punti e successivamente l'importante supporto a 10500. In caso di rialzo potremmo assistere a un ritorno in area 10650 e successivamente 10700.

Un venerdi preoccupante per Milano


Dopo aver cercato quota 24 mila punti il Ftse Mib è sceso nel finale di seduta in modo abbastanza preoccupante  chiudendo a 23472 punti in calo dell'1,4%, al di sotto dell'importante livello di 23500 punti. La chiusura vicino ai minimi di giornata non è un bel segnale, oltretutto al di sotto della media a 7 e a 14 giorni. Il mio modello segnala un indebolimento della forza del trend rialzista in essere (7 su 9) , ma è ancora presto per parlare di una possibile inversione del trend. Come già detto la chiusura delle mie posizioni long attorno a quota 24 mila punti, giorni  fa , sembra essere stata molto azzeccata. Per lunedì prevedo ancora delle vendite sul nostro indice che potrebbe scendere a 23350 punti in un primo momento e successivamente anche a 23200 punti. Se le vendite dovessero essere violente potremmo assistere a una discesa anche attorno a quota 23100-23000 punti dove passano numerose medie mobili e sarebbe molto pericolosa una chiusura giornaliera al di sotto di tali livelli. In caso di rialzi al contrario , l'indice potrebbe tornare attorno ai 23600 punti e successivamente anche a 23800, scenario a mio avviso alquanto difficile considerando anche la chiusura negativa di Wall Street.

giovedì 14 gennaio 2010

Dati contrastanti ma Wall sale lo stesso...


Nuova chiusura positiva per il Dow Jones che archivia la seduta sui nuovi massimi a quota 10710. Anche il Nasdaq prosegue la sua corsa (oggi +0,38% a quota 2316). Il trend rimane saldamente positivo nonostante le notizie poco rassicuranti sul versante macroeconomico. Da segnalare quest'oggi l'aumento della richiesta dei sussidi di disoccupazione a 444 mila unità contro le 434 mila previste dagli analisti; altro dato deludente riguarda le vendite al dettaglio scese dello 0,3%; unico dato positivo della giornata   riguarda le scorte di magazzino all'ingrosso cresciute dello 0,4%. Come previsto la Bce ha lasciato invariato il costo del denaro all'1%. Una notizia che potrebbe condizionare i mercati è quella della possibile tassazione delle banche americane aiutate da Obama. Se venisse approvata tale legge, qualche bancario potrebbe risentirne, vedremo cosa accadrà. Dal punto di vista tecnico il Dow Jones si sta avvicinando alla resistenza posta a 10750 punti , se domani riuscisse a romperla avrebbe spazio fino ai 10800 punti. Al contrario in caso di ribassi il primo supporto passa in area 10680 punti e successivamente a 10650 e  infine 10600 punti. I numerosi dati macro previsti per domani condizioneranno la giornata a partire dalle 14 e 30. Per quanto riguarda Milano il nostro indice rimane ben impostato : oggi + 0,62% a quota 23805 punti. Per domani possibile un attacco prima a 23900 punti e successivamente a 24060 resistenza creatasi nei giorni precedenti. In caso di ribassi da monitorare quota 23700 e in caso di rottura 23500 punti. Per ora siamo fuori dal mercato dopo la chiusura delle posizioni long attorno ai 24 mila punti. Aspettiamo qualche segnale dalle trimestrali Usa.

mercoledì 13 gennaio 2010

Wall con il turbo




Chiusura in netto rialzo per il Dow Jones +0,5% a quota 10680 punti sui nuovi massimi dell'anno. Il rapporto della Fed sullo stato dell'economia è stato abbastanza positivo, gli ultimi dati parlano di una timida ripresa in corso, sebbene le preoccupazioni sul credito e sulla disoccupazione siano ancora elevate. Dopo un'apertura in ribasso l'indice americano è riuscito a recuperare nel corso della giornata prima di inserire il turbo nelle ultime fasi. Per domani sono previsti tantissimi dati importanti. Alle 13 e 45 la Bce deciderà cosa fare con i tassi d'interesse ( non dovrebbero esserci sorprese e dovrebbero rimanere all1%) , alle 14 e 30 vengono comunicate le vendite al dettaglio americane e le richeste di sussidi di disoccupazioni settimanali. Difficile fare previsioni su questi dati. Dopo la chiusura di Wall Street  verrà pubblicata la trimestrale su Intel.


Da un punto di vista tecnico il Dow Jones dovrebbe portarsi facilmente su quota 10700 punti, poi tutto dipenderà dai dati. In caso di sorprese negative potremmo assistere a una correzione a 10600 punti, ma la considero abbastanza difficile come ipotesi.
Per quanto riguarda Milano domani prevedo un'apertura in rialzo e successivamente è possibile un ritorno attorno a quota 23750-23800 punti. In caso di ribassi da monitorare quota 23460 punti che in caso di rottura potrebbe portare l'indice italiano a 23300 punti. Titoli caldi da seguire domani : Tenaris, Recordati, Unicredit, Saipem.






Qualche presa di beneficio oggi...


Dopo i dati deludenti di ieri sera di Alcoa, le borse hanno deciso di prendersi una pausa dai rialzi dei giorni scorsi. A Milano il Ftse Mib ha perso lo 0,80%. Domattina è probabile un rimbalzo verso quota 23700 punti in scia al recupero finale di questa sera di wall street. In caso contrario il supporto posto a 23500 punti già testato oggi potrebbe essere un livello molto importante da tenere d'occhio. In caso di rotture al ribasso di questo livello potremmo assistere ad un rapido ritorno a quota 23350 punti e successivamente a 23200.




Nonostante Alcoa, nonostante l'ipercomprato, nonostante i problemi della Grecia ( si parla di dati di bilancio a dir poco sbagliati o manipolati a proprio piacimento), nonostante le scarse indicazioni provenienti dal fronte macro, Wall street tiene duro e notizia delle notizie recupera mezzo punto nell'ultima mezz'ora. Sembra che sia lo sport preferito dagli speculatori-manipolatori, quello di far salire le quotazioni nell'ultima mezz'ora di contrattazioni. Il Dow Jones lascia sul terreno un misero 0,35% , insomma tutto tranquillo per chi investe in Usa. Il trend rimane copiosamente rialzista ma domani alle 20 ora italiana ci sarà lo scossone:  La FED pubblicherà  il Beige Book sulla situazione dell’economia negli Stati Uniti.  A mio avviso non sarà un rapporto esaltante e qualche mezzo punto percentuale l'indice americano potrebbe lasciarlo. Se venisse rotto il minimo odierno attorno a 10570 punti ci sarebbe spazio di discesa fino a 10500 punti. Difficile questo scenario considerando la forza dell'indice di questi ultimi giorni. In caso di notizie positive il dow potrebbe portarsi facilmente su nuovi massimi superata la soglia dei 10665 punti. 

martedì 12 gennaio 2010

Wall in volata, ma Alcoa trimestrale cosi cosi...


Chiusura positiva anche oggi a Wall Street: il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,43% a quota 10663 punti. Il trend rimane positivo ma credo che una correzione fino a 10550 punti sia imminente. L'oscillatore stocastico ha raggiunto quota 92,1;  non c'è molto margine per ulteriori salite. Questa sera sono usciti i dati sulla trimestrale di Alcoa che pubblico qui in basso; non mi sembrano dei dati bellissimi ma nemmeno catastrofici. Vedremo cosa ne penserà il mercato, da sempre l'unico vero interprete della situazione.








  • Cassa da operazioni nel 4Q09 di $ 1,1 miliardi.


  • Free cash flow (FCF) di 761 milioni dollari; FCF positivo per la prima volta dal 2Q08.


  • La perdita da attività continuative di 266 milioni dollari, o 0,27 dollari per azione.


  • Oneri netti di ristrutturazione, oggetti speciali e oggetti d'imposta discrete sono state 275 milioni dollari, o 0,28 dollari per azione, in 4Q09.


  • Escludendo questi oneri, la Società aveva 2  trimestri consecutivi in attivo.


  • Un fatturato di 5,4 miliardi dollari, un incremento del 18 per cento da 3Q09 .


  • Forte liquidità di $ 1,5 miliardi di liquidità a portata di mano.


  • L'indebitamento totale ridotto di 759 milioni dollari dalla fine del 2008.
  • lunedì 11 gennaio 2010

    Chiuse le posizioni rialziste su Milano (per ora)


    Come preannunciato nei giorni scorsi, ho chiuso attorno a quota 24 mila punti le posizioni rialziste sull'indice Ftse Mib (per raggiungimento del target e visto i numerosi segnali di ipercomprato). Il mercato era troppo euforico e qualche presa di beneficio è scattata verso il finale di seduta. La chiusura sui minimi di seduta non è un bel segnale ma è coerente con tutti i rialzi dei giorni scorsi. L'uptrend rimane solido e non è scattato per ora nessun campanello d'allarme. Nei prossimi giorni vedremo dei movimenti significativi grazie all'arrivo delle trimestrali americane. Stanotte dopo la chiusura di Wall Street, aprirà le danze Alcoa, gli investitori si aspettano degli utili abbastanza consistenti, vedremo se saranno accontentati.
    A mio avviso non sarà una grande trimestrale ( ma è solo un'opinione personale) ;  in questo caso è probabile un ritorno sul supporto a quota 23550 punti  per il nostro indice. Al contrario se la trimestrale fosse positiva potremmo rivedere quota 24 mila gia da domani; difficile prendere posizioni ora come ora. Cmq se le condizioni saranno positive rientrerò su qualche titolo.

    sabato 9 gennaio 2010

    Toro scatenato a Wall Street



    I dati di ieri sulla disoccupazione hanno lasciato qualche perplessità ai mercati. Sebbene il tasso di disoccupazione sia rimasto al 10% come nelle attese,  a dicembre sono stati persi altri 85mila posti nel settore non agricolo. Sicuramente questo non è un bel segnale  sulla ripresa di cui tutti parlano. Un altro dato negativo riguarda il credito al consumo americano, in calo di 17,5 miliardi di dollari a novembre contro attese di un calo di 5 miliardi. Nonostante questi dati il Dow Jones ha messo il turbo nell'ultima mezz'ora recuperando tutte le perdite e chiudendo la giornata in attivo seppur di un modesto +0,10%.  Il trend rimane impostato al rialzo ma la situazione di ipercomprato dello stocastico lascia presupporre qualche presa di beneficio nei prossimi giorni. La settimana in arrivo sarà molto importante dal punto di vista societario con l'uscita delle trimestrali delle principali aziende americane. Come al solito aprirà la serie il gigante dell'alluminio  Alcoa che pubblicherà i dati lunedi sera dopo la chiusura di Wall Street, secondo gli analisti dovrebbe centrare le attese di 6 cent di utile per azione.





      I livelli da monitorare saranno 10650 come prima resistenza e successivamente quota 10700. Al contrario in caso di ribasso , probabile dopo i rialzi degli ultimi giorni, il primissimo supporto passa attorno ai 10600 punti e in seconda battuta a 10550 e in caso di rottura si potrebbe scendere fino ai 10500.




    Un altro rialzo per Milano nella prima settimana del 2010


    Chiusura positiva per Milano, dove il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,43% chiudendo a 23811. Il trend rimane impostato al rialzo ma la situazione di ipercomprato diventa sempre più critica e preannuncia qualche ribasso nella prossima settimana che potrebbe riportare le quotazioni attorno ai 23500 punti. Da tenere d'occhio unicredit che a causa dell'aumento di capitale in corso potrebbe avere oscillazioni di un certo rilievo. In questi ultimi giorni il nostro indice ha mostrato i muscoli salendo più del resto d'europa e avvicinandosi alla soglia dei 24 mila punti, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni.