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giovedì 29 aprile 2010

Wall Street spinge l'europa in Rialzo

Ancora una volta ci ha pensato Wall Street a mettere una pezza alle borse europee. L'indice di Milano era partito male stamattina portandosi anche a -0,8% dopo le prime battute. Nel corso della giornata  abbiamo assistito a un pronto rimbalzo dai minimi e complice il nuovo rally del Dow Jones ( ora +1,1%) , il Ftse Mib ha archiviato la seduta a 21695 punti in rialzo dello 0,90%. 
La giornata è stata caratterizzata dalla notizia del possibile salvataggio della Grecia. La borsa di Atene ha beneficiato dei rumors e sta salendo del 6%. Ottima crescita anche per la borsa di Madrid in rialzo del 2,7%. Anche le altre borse europee hanno avuto ottimi rialzi ma milano è sembrata la più fragile quest'oggi. 
Tecnicamente la situazione sull'indice italiano rimane ancora negativo, con i prezzi al di sotto di tutte le medie mobili. Tuttavia oggi si è formato un hammer, che è un segnale tipico di inversione del trend. Vedremo domani. Personalmente credo che la situazione Greca sia ancora  lontana da una soluzione ma per ora  i mercati si sono tranquillizzati: CDS a 619 punti base con probabilità di default del 39%, in netto calo da ieri. Stesso discorso per il Portogallo ( CDS a 290 punti base) e per l'Irlanda (CDS a 192 punti) . Qualche preoccupazione invece rimane sull'Islanda (CDS a 404 punti). 

mercoledì 28 aprile 2010

La barca affonda...anche la Spagna declassata e le borse crollano


Ci eravamo salvati oggi, fino alle 17 e 25. Le borse erano in netto calo, è vero, ma verso metà seduta era partito un recupero che aveva dimezzato le perdite. Alle 17 e 30 arriva un ennesima batosta per i mercati finanziari : S&P declassa la Spagna e annuncia un outlook negativo se le posizioni del bilancio deluderanno le attese. In asta di chiusura Milano è andata a picco e ha chiuso in calo del 2,43% a quota 21501 punti. In un minuto l'indice americano Dow Jones è sceso di 50 punti riportandosi sulla parità ma ora sta scendendo velocemente in territorio negativo. Nei minuti seguenti è stato il panico sul derivato italiano Minifib che è passato da -2%, a -3,2% con volumi altissimi.  Da segnalare la chiusura sotto i 2 euro di unicredit con volumi spaventosi (770 milioni di pezzi, personalmente è la prima volta che vedo una quantità del genere su questo titolo e lo seguo da vari anni). Da un punto di vista tecnico la situazione diventa estremamente ribassista per il nostro indice, non c'è più nessuna media mobile a sostegno delle quotazioni. Anche la media a 255 giorni è saltata quest'oggi, e domani vedo nuovi ribassi all'orizzonte con target 21 mila punti, livello chiave, dove si potrebbe chiudere prudentemente qualche posizione short. 

I PIIGS al tappeto

Breve aggiornamento dai mercati: Lo spread tra titoli greci e titoli tedeschi ha raggiunto e superato quota 1020!, i titoli a 2 anni della grecia rendono ora il 23%. Le borse europee sono al tappeto: Milano perde il 3,2%, Lisbona il 5,8%, Madrid il 3,5%. La volatilità è salita tantissimo e i mercati sono molto nervosi in questo momento. Da segnalare anche l'allargamento dello spread tra i titoli italiani a quelli tedeschi a 120 punti base. Nel pomeriggio parlerà la Merkel riguardo alla vicenda greca. Inizio a essere preoccupato su come l'Europa potrà uscirne alla fine di tutta questa brutta storia.

Anche l'Italia è in affanno..

Anche la nostra cara Italia ha qualche problemino, ma non siamo certo a livelli della Grecia. Gli ultimi dati parlano di deficit previsto per il 2010 al 5,5% con una crescita del Pil dello 0,9%. Quello che preoccupa i mercati è l'enorme debito pubblico, che dovrebbe attestarsi attorno al 119,2% del Pil. Nel frattempo la situazione Greca continua a peggiorare. I titoli a 2 anni rendono il 22% , si avete capito bene, il 22%. Il Cds a 5 anni è salito a 846 punti base con una probabilità di default del 49,34%, è il paese più rischioso al mondo ad oggi. Si vocifera di un vertice del 10 maggio, ma a mio avviso bisogna agire ora, altrimenti il 10 maggio la frittata sarà già fatta. Nel frattempo anche il CDS a 5 anni sul Portogallo è salito a 396 punti base con una probabilità di default del 29%. Ovviamente tutti i mercati azionari non hanno preso bene queste nuove notizie e stanno scendendo violentemente anche oggi. Milano -1,7%, Madrid -2,9% mentre più forti sono Parigi e Francoforte -1,3%. Vedremo nel corso della giornata l'evoluzione della situazione.

Anche Wall crolla del 2%....

Il toro è al tappeto. Dopo giorni interminabili di rialzi a Wall Street hanno aperto gli occhi e si sono resi conto che i problemi dell'europa potrebbero contagiare negativamente anche i conti americani. La correlazione tra i mercati è tornata alla normalità a mio avviso e come in Europa i listini Usa sono crollati: 
Il Dow archivia la seduta in calo di 231 punti (-1.90%) a 10992. Il Nasdaq ha ceduto 51 punti (-2%) a 2471 mentre l'S&P 500 ha segnato un calo di 28 punti (-2.3%) a 1183.  

Negli ultimi minuti di contrattazione il Dow Jones è andato sui minimi di seduta e ha bucato l'importante supporto degli 11 mila punti. I volumi quest'oggi sono stati incredibilmente alti (+125%) rispetto alla seduta scorsa, e si sa i volumi supportano il trend. Contemporaneamente la volatilità è esplosa al rialzo raggiungendo i 22,8 punti in rialzo del 30,5% da ieri. 
I segnali sembrano essere tutti negativi e il trend sembra essersi invertito in maniera piuttosto significativa. Oggi il Dow Jones ha chiuso sotto la media mobile a 25 giorni, cosa che non succedeva da qualche mese, perciò nei prossimi giorni sarà necessario monitorare molto da vicino le evoluzioni delle quotazioni. Qualora domani non ci fosse un timido tentativo di rimbalzo è possibile un nuovo calo attorno agli 10900 punti e successivamente anche a 10800. Ripeto SIATE PRUDENTI. 
p.s. Per Milano si profila un'apertura in netto ribasso con un possibile ritorno del nostro indice a 21600 punti nelle prime battute e successivamente anche a 21500 dove potrebbero scattare un po di acquisti. Per quanto riguarda l'euro-dollaro in serata c'è stato un nuovo crollo e attualmente vale 1,3164...povero euro mi vien da dire. Da segnalare il balzo dell'oro ( bene rifugio per eccellenza) salito a 1166 dollari l'oncia. In netto calo invece il petrolio a 81,70 dollari al barile. 

martedì 27 aprile 2010

Borse a picco in tutta europa....Torna la paura sui mercati

Allarme rosso per i mercati azionari europei quest'oggi. La giornata è stata a dir poco tumultuosa. Le notizie sono state pessime e i listini sono crollati a picco: Milano -3,3%. Lisbona -5,3%, Parigi -3,8%. e Atene -6,5%. Madrid -4%.  Leggermente meglio il Dax tedesco -2,8 ma la situazione è davvero critica.
Grecia
I titoli del debito pubblico di Atene sono stati declassati di ben 3 livelli a BB+ con outlook (giudizio sulle prospettive future) negativo. Il rating BB+ significa che i titoli di Stato di Atene sono definiti junk bond, ovvero "titoli spazzatura", e sulla base delle attuali regole la Bce non può accettarli in garanzia a fronte di richieste di finanziamenti. A questo punto l'allarme sulla Grecia è davvero massimo.Il bond a due anni questa sera rende il 17%. Il cds a 5 anni ha raggiunto quota 814 punti in base alle ultime rilevazioni bloomberg.
L'outlook negativo sul rating BB+ del debito greco potrebbe tradursi in un nuovo downgrade se venisse meno "l'abilita' del governo di assicurarsi il supporto all'interno del Paese", hanno affermato gli analisti di S&P durante una conference call. "Se alcuni gruppi vicini al governo smettono di sostenere la politica d'austerita' sara' difficile per l'esecutivo mettere in atto le misure richieste da Fmi e Unione europea".
Portogallo
S&P HA TAGLIATO IL RATING A LUNGO TERMINE DEL PORTOGALLO da "A+" A "A-" E QUELLO A BREVE TERMINE DA "A-1" A "A-2'. L'OUTLOOK E' NEGATIVO http://aspstats.wallstreetitalia.com/aspstats/index.asp?articolo=920904&titolo=STANDARD+%26+POOR%27S+SI+PREPARA+A+TAGLIARE+IL+RATING+DEL+PORTOGALLO. Il cds a 5 anni è balzato a 356 punti base in rialzo del 15% rispetto a ieri! 
Islanda
Il cds a 5 anni è salito a 407 punti.

Per quanto riguarda l'analisi tecnica del nostro listino, la situazione è diventata incredibilmente negativa nel giro di un solo giorno. Quest'oggi sono state tagliate tutte le medie mobili e la situazione è diventata strong sell. A rafforzare la mia opinione è la chiusura sui minimi di giornata. In particolare si può notare il crollo che c'è stato nell'ultima fase della seduta. Ieri vi dicevo di essere prudenti , oggi vi dico che siamo in piena tempesta: quindi stop loss vicini per le posizioni long e via ad operazioni short da mantenere per un pò di giorni qualora anche Wall Street dovesse chiudere sui minimi di giornata.  

Aggiornamento dai mercati....

La situazione peggiora di ora in ora per la Grecia. L'indice di borsa greco crolla del 7%, mentre i CDS a 5 anni sono saliti a 798 punti base con una probabilità di default del 47%. Ora è il paese più rischioso al mondo!  Anche il Portogallo vola a 348 punti base. Islanda 400,7 , Spagna 204, Irlanda 227. L'effetto domino sta colpendo tutti i paese europei ma  a Wall Street son tutti calmi. Dow Jones ora -0,17%. L'indice di borsa italiana invece scende dell'1,80% sotto l'importante livello dei 22500 punti. Vedremo quale sarà il bilancio a fine giornata.

Siamo alla fine dell'area euro?

Il titolo è una provocazione ma non è privo di fondamento. Come ho scritto negli ultimi giorni i mercati europei si stanno spaccando in 2 blocchi, da una parte quelli solidi, e dall'altra quelli con gravi problemi di bilancio. Il problema principale al momento è la Grecia che sembra davvero ad un passo dal Default. Quest'oggi il rendimento dei titoli ellenici a 2 anni ha toccato il 13,5% mentre il CDS a 5 anni ha raggiunto quota 717 punti base con una probabilità di default del 43,86% , peggio dell'Argentina giusto per farvi un'idea. In tal modo la Grecia si porta al 2 posto a livello mondiale dietro solo al Venezuela che ha una probabilità di default del 43,99%. Anche il Portogallo ora sembra in difficoltà e il CDS a 5 anni è salito oggi a 317 punti base con una probabilità di default del 24,1%. Anche l'Islanda da oggi diventa molto pericolosa come zona...Cds a 392 punti base con una probabilità di default del 23,47%. Tutti questi dati sono presi da CMAVISION. Passiamo ora all'analisi dei grafici dei principali listini europei.
Questo grafico rappresenta il rendimento dell'indice Italiano ( ftse mib), di quello tedesco (gdaxi), di quello inglese (ftse), di quello francese (fchi) e di quello spagnolo (ibex) a partire dal 27 gennaio 2010 fino ad oggi. Come si può notare l'indice Tedesco è quello che ha performato meglio di tutti, visto la solidità dei conti tedeschi, con un rendimento superiore al 11%. Andamento simile anche per la borsa inglese che è cresciuta del 10% circa, nel periodo in esame.Qui finisce la prima fascia, a mio avviso, di paesi solidi che riusciranno a uscire dalla crisi senza troppi problemi. A ruota c'è la Francia che è cresciuta circa del 7% in questi mesi, mentre l'Italia appena del 4%. Molto più preoccupante la situazione Spagnola che addirittura è scesa in questi ultimi 3 mesi. Non ho inserito l'andamento dell'indice Greco ne quello Portoghese in questo grafico per mancanza di fonti ma sappiate che sono entrambi estremamente negativi. Il punto cruciale a mio avviso ora si gioca sul fronte politico. Salvare la Grecia potrebbe essere da una parte una cosa positiva ma dall'altra potrebbe contagiare gli altri malati d'europa e portarli rapidamente in coma. La situazione è più critica di come appare e c'è chi pensa anche a una spaccatura dell'area euro in 2 fasce: da una parte i paesi più solidi come la Germania e la Francia, e dall'altra i paesi più deboli e con debiti altissimi. In questo clima qualcuno ha parlato anche di un ritorno al marco tedesco da parte della Germania ma credo si tratti solo di titoli pubblicitari al momento. Tuttavia c'è da segnalare un nuovo calo dell'euro sceso nuovamente a 1,33 contro il dollaro. I mercati azionari riflettono questo clima di tensione e scendono in maniera preoccupante ora dopo ora. Al momento Milano scende dell'1,5% , la borsa spagnola del 2,6% , quella greca del 3,5% mentre il dax tedesco solo dello 0,8% a conferma di quanto detto sopra.

A wall si forma un doji...incertezza sui mercati.

Chi l'avrebbe detto...ogni tanto il toro di Wall street si prende una pausa di riflessione.  Il Dow Jones dopo aver toccato i nuovi massimi dell'anno a 11258 punti, nel finale di seduta è tornato sui livelli di apertura e ha chiuso in parità a 11205 punti. Graficamente si è cosi formato un Doji , tipica figura di indecisione dei mercati. Vedremo se questa indecisione possa trasformarsi in qualche correzione di breve periodo già a partire da domani. Per domani l'eventuale rottura dei 11185 punti darebbe il via a una serie di vendite fino ai 11150 punti in un primo momento ed eventualmente fino a 11100. Al contrario in caso di rialzi è possibile un ritorno attorno ai 11260 punti. 

lunedì 26 aprile 2010

Si apre la settimana decisiva per la Grecia

Un grafico spesso vale più di mille parole. Questo rappresenta l'andamento dei CDS a 5 anni sul debito greco a partire da novembre 2009. Come potrete notare negli ultimi giorni la linea gialla è salita a livelli stratosferici e oggi ha toccato i 712 punti base con una probabilità di Fallimento del 42,7%. Già qualche mese fa iniziai a essere preoccupato della situazione di bilancio ellenica ma negli ultimi giorni, probabilmente, abbiamo oltrepassato "il punto di non ritorno" e il grafico è abbastanza eloquente a riguardo. Giusto per darvi un termine di paragone, il cds della Germania quota 46,3.  
I titoli a 5 anni rendono il 10,6%, mentre i titoli a 10 anni greci oggi rendono il 10% con uno spread con l'equivalente tedesco di ben 600 punti base. 
La novità di oggi riguarda il Portogallo: tutti gli occhi sono puntati sulla Grecia ma nessuno ha notato che il Cds sul Portogallo è salito a 303 punti in rialzo di ben 24 punti da venerdì. Per ora non siamo a livelli critici, ma sicuramente sarà importante monitorare anche questi valori nei prossimi giorni. 
Per quanto riguarda la Borsa Italiana, dopo un avvio a tutto gas, il listino si è portato nuovamente sulla parità nel pomeriggio, nonostante l'avvio brillante di Wall Street. Mai come in questi giorni ho visto una così bassa correlazione tra Usa ed Europa, in particolare tra Usa e il listino milanese. Ciò è facilmente spiegabile, L'italia rimane un paese estremamente indebitato e in questi giorni la speculazione sul fallimento della Grecia e in generale sul fallimento dell'Area Euro sta appesantendo particolarmente i paesi dai bilanci più fragili: I risultati odierni parlano chiaro: Usa +0,4 , Germania +1,2%, Danimarca +1,7%, Parigi +1,15%, e poi le maglie nere: Milano +0,2%, Madrid +0,19%, Atene -2,5%. 
Anche da un punto di vista tecnico la situazione del listino italiano si sta deteriorando ma non è ancora critica. Un consiglio personale per i prossimi 2 mesi : state molto attenti e siate prudenti....

sabato 24 aprile 2010

Saltano altre 7 banche Usa..e siamo a 57 da inizio 2010

Cadono ormai come mosche le banche americane. Il Fondo di Garanzia dei depositi americani ha aggiornato la propria lista di banche fallite con nuovi 7 ingressi. 
Ecco la lista delle new entry : 

Da inizio 2010 la lista di banche americane fallite sale cosi a quota 57 mentre sale a 222 il numero degli istituti di credito falliti dall'inizio della crisi nell'ottobre 2008. Destano ancora molte preoccupazioni le 694 banche inserite dal FDIC nella lista di banche in difficoltà con la bellezza di 366,1 miliardi di dollari di asset. 

Vi lascio con un piccolo riassunto del passato:

2008:   25 Banche fallite
2009: 140 Banche fallite
2010:   57 Banche Fallite ( fino a oggi)

Anche l'Italia inizia ora ad avere qualche problemino e quest'articolo tratto dal  sole 24 ore esprime molto bene le mie preoccupazioni. 

La recessione ha colpito il tessuto industriale. Sono molte le imprese, indebitate con le banche, che hanno visto ridurre il loro business. E, con una ripresa abbastanza debole, la possibilità che i soldi vengano restituiti si abbassa. Di qui la previsione, per il prossimo biennio, di molte perdite sui crediti. È questo, in sintesi, il ragionamento alla base del report di Standard & Poor's sugli istituti di credito italiani. Uno studio in cui gli esperti «stimano una perdita sui crediti per il sistema bancario italiano, tra il 2009 e il 2011, di circa 59 miliardi di euro, cioè circa il 3,8% dei prestiti della clientela alla fine del 2008». Questa possibile crescita delle perdite riflette, da un lato, «la velocità e la profondità delle recessione che ha colpito l'Italia nel 2008-2009» e dall'altro una ripresa che sarà debole tra il 2010 e 2011.

L'agenzia di rating, peraltro, sottolinea che data la natura particolare del sistema finanziario italiano, in cui le aziende fanno conto al 90% sulle banche per le loro esigenze di finanziamento affidandosi solo in numero limitato ai mercati dei capitali, la gran parte delle perdite attese nel triennio deriverà proprio dal mondo delle imprese.

In questo ambito appaiono particolarmente a rischio i prestiti concessi alle piccole-medio aziende i cui bilanci sono meno solidi e che spesso sono state fortemente penalizzate dal crollo delle esportazioni verso i tradizionali mercati di sbocco. S&P's osserva come il rapporto fiduciario tra banche e imprese abbia fornito un maggiore grado di flessibilità rispetto al resto d'Europa nel momento della crisi e la facoltà di sospendere i pagamenti sui prestiti rappresenti chiaramente un aiuto nel presente.

Sul fronte del merito di credito c'è da segnalare che S&P's ha tagliato il rating di alcune big del credito: Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Per il gruppo guidato da Corrado Passera, l'agenzia di rating abbassa il suo giudizio, sia di corto sia di lungo periodo, dal precedente «AA-/A-1+» al minore «A+/A-1». «Crediamo - si legge nella nota dell'agenzia - che Intesa dovrà affrontare un deteriorameto della sua qualità negli asset», in particolare «a causa della debole ripresa economica italiana». L'outlook, dal canto suo, rimane stabile. «Il livello degli utili e l'adeguata patrimonializzazione, infatti, offrono una sufficiente protezione contro l'instabilità del fragile recupero congiunturale italiano». Rispetto, invece, a Piazzetta Cuccia «nella nostra interpretazione - scrive S&P's - ha un profilo finanziario vulnerabile, a causa della debole crescita dell'Italia. Il 70% dell'esposizione del suo bilancio è concentrata sulla penisola e» sulle famiglie italiane. E visto che la società di rating si «attende una crescita del Pil» tricolore «dello 0,5% nel 2001 e dell'1% nel 2011» anche in questo caso, come per Intesa, la previsione è per un deteriorarsi della qualità degli asset del gruppo. Risultato? «Abbassiamo il credito di controparte, sia di breve sia di lungo periodo, dall'attuale "AA-/A-1" al minore "A+/A-1"». Come nel caso di Intesa, l'outlook rimane stabile: in questo caso la forte capitalizzazione di Mediobanca offre sufficiente protezione agli sbalzi della fragile economia italiana.

Non è mancato il downgrade anche a banche medie, come la Popolare di Vicenza ( da «A-» a «BBB+»), e molti piccoli istituti come la Banca Valsabbina (da «BBB+/Negative/A-2» a «BBB/Stable/A-2»), o di di credito cooperativo come Iccrea ( da «A/Negative/A-1» al minore «A-/Negative/A-2» ). Altri invece non hanno subito il dowgrade, come per esmepio,UniCredit Monte dei paschi che, però, già nello scorso sercizio avevavo subito un taglio del merito di credito.


venerdì 23 aprile 2010

A milano va in scena il rimbalzo ma...

Dopo i cali dei giorni scorsi, Milano si concede una pausa con un rimbalzo tecnico. L'indice Ftse Mib ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,48% a quota 22726 punti, grazie alle news finalmente positive in arrivo dalla grecia. Quest'oggi infatti il paese ellenico si è deciso a chiedere ufficialmente aiuto all'Ue e al FMI e i mercati hanno beneficiato di questa notizia. In america ha invece sorpreso la vendita di case americane a +27% nel mese di marzo. Il Dow Jones al momento è in rialzo frazionale ma sembra che il trend rialzista in corso dovrebbe proseguire senza troppi problemi, almeno per oggi. Vedremo in chiusura se ci sarà qualche scossone. 
Ritornando sul discorso di ieri dei deficit traballanti europei, ho scovato questo grafico da intermarket&more molto interessante. I valori sono di qualche giorno fa ma è evidente come i CDS siano impazziti al rialzo per alcuni paesi. In particolare i trend piu pericolosi son stati quelli della Grecia e del Portogallo. Ma anche la Spagna ha avuto i suoi piccoli problemi. Stranamente l'Italia ha retto bene, merito sopratutto dell'ottima politica di bilancio adottata durante la Crisi. 







Per quanto riguarda il nostro indice al momento si trova in una fase di congestione tra i 22800 e i 22500 punti. L'eventuale rottura di uno di questi due livelli dovrebbe dare un segnale operativo di breve periodo al rialzo o al ribasso. Il trend generale tuttavia conferma ancora un uptrend in corso. 



L'Europa sotto attacco speculativo mentre Wall chiude in positivo.


Giornata pesante quella odierna per le principali piazze europee. Anche Milano è scesa per tutta la giornata e ha chiuso vicino ai minimi di seduta in ribasso dell'1,86% a quota 22616 punti. Il calo dei listini è dovuto essenzialmente ai problemi dei conti della Grecia. Durante la seduta lo Spread dei titoli a 10 anni con il bund tedesco ha raggiunto i 575 punti base con un rendimento del 8,78%. La vera notizia però riguarda l'impennata del rendimento del titolo governativo a 2 anni della Grecia salito al 10,9% oggi, dal 8,3% di ieri. Stiamo parlando di qualcosa come 250 punti base in un giorno! Personalmente sono scioccato a leggere e a scrivere questi dati che parlano di un default imminente per la grecia. I livelli ai quali ci stiamo avvicinando, in termini di rendimento, sono molto simili a quelli argentini pre-default di qualche anno fa e non a caso Moody's ha abbassato il rating della Grecia da A2 a A3 annunciando nuovi possibili downgrade.  I mercati europei sono scesi ma non sono andati a picco, Parigi (-1,3)  Francoforte (-1)  e Londra (-1). Al tappeto invece è finita la borsa Greca (-3,9%) e quella di Madrid (-2,2%).  La Situazione si fa estremamente critica e quello che preoccupa sono i dati dell'Eurostat : Nell'area a 16 Paesi della zona euro il deficit complessivo è balzato al 6,3% del Pil dal 2% del 2008; il debito pubblico dell'Eurozona è salito a 78,7% e quest'impennata del disavanzo potrebbe completamente bloccare la crescita economica futura. Tutto ciò ha fatto crollare il cambio euro-dollaro a 1,3215 e sembra sempre più probabile un arrivo in area 1,30 nei prossimi giorni.
Non voglio essere catastrofista, ma io sono convinto che non siamo assolutamente usciti dalla crisi e credo che non siamo di fronte ad una crisi a V ma a W e il nuovo minimo potrebbe verificarsi nei prossimi 6-8 mesi. Probabilmente molti non saranno d'accordo con il mio pensiero ma accetto di buon grado le vostre idee e opinioni. 
La mia ipotesi si basa su questi dati: 
Rapporto Deficit-Pil dei vari paesi nel 2009
Grecia 13,6% e il CDS è salito a 562 punti base
Irlanda 14,3%
Regno Unito 11,5%
Spagna 11,2%
Portogallo 9,3% e il CDS è salito a 251 punti base

e non dimentichiamoci dell'America (10%).

In tutta questa situazione a Wall Street sono stati capaci di chiudere la seduta in rialzo dopo un apertura in calo di quasi 1%. Sembra una follia però c'è una giustificazione a tutto ciò. In situazione di crisi si scappa nei porti sicuri e in questo caso si scappa in Usa dove la situazione sembra più tranquilla rispetto a quella Europea.Da segnalare inoltre anche i buoni dati sulla vendita di case esistenti americane e sui sussidi di disoccupazione risultati in calo. Tuttavia non si può negare che sia molto strano che gli Usa riescano a chiudere in positivo nonostante tutto. Ho paura che nei prossimi giorni ne vedremo delle belle anche lì..se verranno bucate importanti barriere( 11000-10975 punti). 





giovedì 22 aprile 2010

Grecia : il momento della verità

Sono giorni che parlo puntualmente della situazione greca e quest'oggi i nodi sono venuti al pettine, come si suol dire. L'Eurostat ha espresso delle riserve sui dati di Bilancio forniti dalla Grecia per l'anno 2009 . Le stime parlano di un Deficit /Pil al 13,6% e un Debito /Pil al 115%. Oltretutto si pensa che tali dati possano essere rivisti al rialzo , con una crescita ulteriore del deficit e del debito pubblico complessivo. I mercati che stavano viaggiando in territorio positivo di circa mezzo punto sono letteralmente crollati dopo questa notizia e Milano era arrivata a perdere l'1,5%. Da segnalare che lo Spread con il bund Tedesco a dieci anni ha raggiunto i 535 punti base mentre il relativo CdS è salito ai massimi storici a 550 punti. Il mercato ormai sta scommettendo sul fallimento della Grecia.  Anche l'Irlanda non se la passa molto bene visto che ha un Rapporto Deficit-Pil del 14,3% dal 11,7% precedente. L'Italia in questo clima da tempesta perfetta non è andata male anzi: Deficit /Pil al 5,3% e Debito /Pil al 115,8%. ( Per la cronaca il debito Italiano ammonta a 1761 Miliardi di Euro). I mercati azionari ora son tornati davvero molto volatili e pericolosi a mio avviso...vedremo a fine giornata quale sarà il bilancio.

mercoledì 21 aprile 2010

A Milano scattano le prese di beneficio: -0,97

Giornata di prese di beneficio quella di oggi in tutta europa. La borsa di Milano ha chiuso in ribasso dello 0,97% a quota 23045 dopo aver testato il supporto passante per i 23 mila punti. La debolezza odierna è dovuta in parte al settore bancario ( intesa e unicredit in prima linea) ma anche al settore petrolifero. Le notizie provenienti dalla grecia anche oggi son state negative poichè il differenziale con il bund tedesco per i titoli a 10 anni ha superato i 500 punti base. Analogalmente è salito anche il CDS sui titoli greci spingendosi al nuovo record di 489 punti dai 463 di ieri. Non voglio dire sempre le stesse cose ma la verità è che la grecia è a un passo dal fallimento e infaatti il ministro dell'economia Papandreau ha detto che Atene potrebbe chiedere l'attivazione dei fondi UE-FMI anche prima della fine del negoziato in atto. A mio avviso la situazione della Grecia potrebbe degenerare in un un effetto domino molto pericoloso in tutti i paesi europei con i conti in difficoltà. Mi riferisco soprattutto al Portogallo e agli altri Piigs. Salvare la Grecia con fondi Europei significherebbe aggravare il bilancio di tutti i paesi e in particolare quelli che già si trovano in una situazione critica. Vedremo l'evoluzione della vicenda ma il calo di oggi ci lascia quantomeno perplessi sui prossimi giorni e il nuovo calo dell'euro contro il dollaro ne è una prova ( 1,3399). Discorso a parte per FIAT, l'ad Serggio Marchionne ha parlato di scorporo entro l'anno e di nuove assunzioni in vista. ( via lascio il link dell'articolo del sole 24 ore a riguardo ). Il titolo ha beneficiato della news riuscendo a chiudere in buon rialzo anche oggi. A Wall Street ora il Dow Jones è in calo dello 0,2% dopo una partenza in rialzo, probabile a questo punto una chiusura in calo attorno a questi livelli.

La Grecia a un passo dal baratro ma le borse festeggiano.


A volte mi capita di non capire le giornate borsistiche, sul perchè la borsa sia andata all'insù o all'ingiù. Oggi è stata una di quelle giornate. La borsa di Milano ha chiuso in rialzo del 2,13% a quota 23271 punti. Il rialzo odierno è merito sopratutto di Fiat (+8,8%) e di Exor (+6,9%) sulle voci del cambio della presidenza e della possibilità dello scorporo di Fiat auto da Fiat Group. Da alcuni studi sembra che il valore reale delle Azioni Fiat auto in caso di scorporo possa aggirarsi attorno ai 14-15 euro ad azione. ( motivo che ha spinto oggi il titolo a questo rally con volumi altissimi, e si sa che in italia lo sport preferito è l'insider trading.....e che i volumi spesso dicono molte più cose delle news pubblicate dai giornali.) Ottimi rialzi anche per Popolare Milano e Pirelli (+4) e Parmalat (+3,9). Buoni spunti anche dai petroliferi Saipem (+3,6) e Tenaris( +3%). Più timidi i rialzi di Unicredit (+2,2%) e Intesa ( +1,3%). Su Intesa azzarderei qualche short domani , visto la debolezza delle ultime sedute, in caso di qualche presa di beneficio sui mercati. Per quanto riguarda il resto del mondo , la situazione del Vulcano Islandese sembra in leggero miglioramento , sebbene lo spazio aereo europeo sia ancora chiuso al 50% (voleranno circa 14 mila aerei). Sul fronte greco invece la situazione si sta facendo drammatica. Quest'oggi il rendimento dei bond decennali ha toccato l'8,00% e questa sera wall street italia ha pubblicato un rumor che ipotizza la bancarotta volontaria della Grecia del 25% del debito. A mio avviso mi sembra una notizia bomba, se fosse vera, ma i mercati se ne sono tranquillamente infischiati di tutto ciò presi come al solito dalle trimestrali usa sbalorditive post crisi 2009 ( vedi Apple). Altra notizia passata in sordina riguarda Banca Carige. L'istituto italiano ha citato in giudizio Citigroup. L'accusa depositata alla Corte Distrettuale di New York parla di sospetta frode nalla vendita di titoli legati a operazione di arbitraggio di un debito di enti locali. I danni richiesti sono abbastanza contenuti (47 Milioni di Dollari ) ma potrebbe essere il campanello d'allarme per allertare la  Sec che oltre a Goldman Sachs ci sono tante altre allegre investment bank che hanno agito a loro piacimento durante la crisi. Da un punto di vista valutario però qualcosa è successo. Come accennato in precedenza i mercati azionari non hanno valutato l'impatto della situazione greca quest'oggi, ma l'euro dollaro è sceso violentemente a 1,3425 e sembra destinato verso 1,33 dei giorni precedenti. Se la Grecia dovesse saltare per aria preparatevi a vedere il cambio euro/dollaro quantomeno a 1,20. 





lunedì 19 aprile 2010

Borse in calo per colpa della Grecia e del Vulcano islandese

Giornata di ribassi diffusi sulle piazze principali d'europa. Milano è stata la peggiore, anche per colpa dello stacco dei dividendi di alcune società. Il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,96% a quota 22785 punti. Il listino è apparso piuttosto debole e in caso di nuovi ribassi domani potrebbe tornare attorno ai 22500 punti. Sul fronte macro la situazione Greca è tornata a scaldarsi. Lo spread con il bund tedesco sui titoli a 10 anni  quest'oggi ha raggiunto un nuovo record storico ( 461 punti base). Contemporaneamente il Cds per proteggersi in caso di Default è salito a 469,2 punti. ( In soldoni stiamo parlando di una probabilità del 32,6% di andare in default per la Grecia). Anche qui mi viene spontaneo domandarmi : ma la crisi greca non era risolta? Un vecchio saggio ha detto che i mercati hanno sempre ragione, nel bene o nel male. Io rimango dell'idea che l'unica soluzione per il paese ellenico sia quella di agire rapidamente con riforme strutturali, prestiti a breve-medio lungo termine dalla Bce e dal FMI e un'innalzamento dell'imposizione fiscale. La situazione si sta facendo critica e ogni settimana che passa peggiora. Bisogna agire rapidamente, ma per ora nessuno del governo greco sembra preoccuparsi più di tanto. Per quanto riguarda la situazione del vulcano islandese c'è da dire che anche oggi mezza europa è rimasta con gli aeroporti chiusi a seguito dell'eruzione in corso dalla settimana scorsa. Le compagnie aeree quest'oggi hanno accusato notevoli cali in borsa e se la situazione dovesse durare a lungo si prospettano nuovi cali. Per limitare i danni sono stati effettuati molti voli senza passeggeri a bordo per verificare le condizioni di volo e gli eventuali problemi ai motori. La volontà delle compagnie aeree è quella di far ripartire al più presto i voli ( solo oggi le principali compagnie aeree hanno perso qualcosa come 1,5 Miliardi di Euro di capitalizzazione di borsa) ma le condizioni di sicurezza sono ancora alquanto basse. Sembra infatti che un caccia della Nato abbia avuto problemi a causa della nube vulcanica. Questa notizia induce gli enti nazionali responsabili per la sicurezza in volo alla massima prudenza. Sembra che si stia muovendo anche l'Unione europea per una riapertura limitata dei corridoi aerei sicuri( dalle 8 di domattina dovrebbe essere riaperto lo spazio aereo italiano) , ma si ipotizzano allo stesso tempo anche dei fondi da stanziare per le varie compagnie aeree qualora tale situazione dovesse continuare. Si tratterebbe di una soluzione già vista a seguito dell'11 Settembre 2001 quando l'attentato alle Torri Gemelle paralizzò il mondo dei trasporti aerei. 


domenica 18 aprile 2010

Preparatevi a una settimana vulcanica....

Come molti sapranno è in corso una eruzione vulcanica molto importante in islanda che ha paralizzato il trasporto aereo europeo. Personalmente non sono un esperto in materia, ma da quanto ho letto in giro questa eruzione potrebbe durare circa un anno. Secondo i geologi l'eruzione attuale potrebbe proseguire con la stessa intensità nei prossimi giorni. Da questo grafico è evidente come tutta l'europa sia bloccata da questa nube di lapilli e ceneri pericolose per i motori degli aerei di linea. In questi giorni sono stati sospesi anche molti voli intercontinentali e le compagnie aeree stanno perdendo qualcosa come 200 Milioni di Dollari al giorno. Tuttavia l'impatto più significativo di questa eruzione ancora non è stato analizzato. Molte merci vengono trasportate in aereo e solo per il settore alimentare italiano si parla di perdite di 12 Milioni di euro se le consegne di beni verranno bloccate per una settimana. Pensate a livello europeo di cosa stiamo parlando, soprattutto dell'Inghilterra che importa tantissime derrate alimentari tramite il trasporto aereo. Credo che nei prossimi giorni assisteremo a netti rialzi dei titoli ferroviari e dei trasporti via mare e via terra europei, che proveranno a compensare il blocco aereo. Al contrario i titoli delle principali compagnie aeree a mio avviso potrebbero subire cali molto importanti.  Un altro aspetto importante dell'eruzione vulcanica riguarda i cambiamenti climatici mondiali. Ripeto la mia ignoranza in ambito geologico, ma da quanto ho letto in giro, se l'eruzione dovesse durare  realmente 1 anno, la temperatura media terrestre potrebbe abbassarsi anche di 0,5 gradi C°. A mio avviso una notizia del genere potrebbe essere molto positiva per i combustibili ( in primis petrolio, gas naturale, ma anche carbone ) e molto negativa per il settore turistico nonchè per le aziende che producono condizionatori ( De Longhi). 
Per quanto riguarda i mercati azionari è difficile prevedere come possano reagire a tutte queste notizie, ma ipotizzo cali piuttosto diffusi nella seduta di domani anche a seguito dello scandalo di Goldman Sachs che si sta estendendo a macchia d'olio anche ad altre investment bank americane ed europee. 

Salgono a 50 le banche fallite da inizio 2010 in Usa

Una settimana eravamo a 42 , oggi siamo arrivati a 50. Che dire in questa settimana la FDIC, il Fondo di Garanzia dei depositi americani, si è data da fare. Ben 8 banche hanno chiuso i battenti e alcune sono davvero grandi ( in grassetto) ... ecco la lista con i relativi dati terrificanti.

43 Lakeside Community Bank had approximately $53.0 million in total assets and $52.3 million in total deposits.


44AmericanFirst Bank had total assets of $90.5 million and total deposits of $81.9 million


45 First Federal Bank of North Florida had total assets of $393.3 million and total deposits of $324.2 million


 46 Riverside National Bank of Florida had total assets of $3.42 billion and total deposits of $2.76 billion.


47 Butler Bank had approximately $268.0 million in total assets and $233.2 million in total deposits.


48 Innovative Bank had approximately $268.9 million in total assets and $225.2 million in total deposits.


49 Tamalpais Bank had approximately $628.9 million in total assets and $487.6 million in total deposits.


50 City Bank had approximately $1.13 billion in total assets and $1.02 billion in total deposits. 


2008:   25 Banche fallite
2009: 140 Banche fallite
2010:   50 Banche Fallite ( fino a oggi) 
Dall'inizio della crisi finanziaria siamo a quota 215 banche che hanno chiuso i batttenti. Secondo gli ultimi rilevamenti sono nuovamente salite a quota 698 le istituzioni finanziarie a rischio, dalle 702 di qualche settimana fa' , con ben 366 miliardi di dollari di asset in pancia. 
Piccola domanda ma la crisi finanziaria non era finita?

sabato 17 aprile 2010

Wall ci lascia le penne dopo la storia di Goldman Sachs

La decisione della Sec di accusare formalmente Goldman Sachs di frode su titoli legati ai subprime è la prima mossa con cui l'autorità americana riconosce la responsabilità delle banche di Wall Street per il crollo del mercato immobiliare americano. E la mossa dell'organo di controllo della borsa Usa ha avuto pesanti ripercussioni sui titoli finanziari, crollati a Wall Street, e sulle borse di tutto il mondo. A Wall Street i danni maggiori li subisce ovviamente la stessa Goldman Sachs: -12,79% a 160,7 dollari in chiusura. Bank of America cede il 5,49% . Citigroup il 4,4% . JPMorgan il 4,5%. Il Dow Jones cosi ha chiuso la seduta vicino ai minimi odierni a quota 11018 punti in calo dell'1,13%. La chiusura è molto negativa in quanto viola al ribasso il canale rialzista in atto da alcune settimane sul Dow Jones. Vedremo alla riapertura dei mercati lunedì quali saranno le reazioni. Personalmente in questi giorni starei molto attento a prendere posizioni , poichè la volatilità è esplosa al rialzo quest'oggi e i volumi su questo ribasso sono stati molto importanti. 
Sul fronte macro le notizie odierne sono state piuttosto negative: fiducia dei consumatori scesa a 69,5 contro i 73,6 del dato precedente ( le attese erano addirittura per un miglioramento a 75). Nelle attese invece il dato sui nuovi cantieri edili residenziali (630.000).  
Da non sottovalutare anche la vicenda dell'eruzione vulcanica in Islanda. I mercati non hanno scontato questo evento che però inciderà molto sui ricavi delle compagnie aeree. Secondo quanto riportato da Wall Street Italia, le compagnie aeree europee (sopratutto British Airways e Virgin) potrebbero perdere complessivamente qualcosa come 200 Milioni di Dollari al giorno rimanendo a terra. Solamente British Airways genera circa 37 Milioni di $ al giorno, fate voi due calcoli.... e poi pensate a quelle compagnie aeree come la Lufthansa tedesca che non sono assicurate contro casi di Eruzione vulcanica....e stare a terra può essere molto ma molto costoso......

Permettemi una piccola divagazione sulla vicenda Golman Sachs presa da Virgilio notizie:  Nella documentazione legale, depositata oggi dalla Sec, la storica banca newyorkese, una delle più potenti e vincenti del mondo, è accusata di frode sull'azionario per aver venduto ai clienti titoli legati a mutui rischiosi mentre contemporaneamente scommetteva sul loro fallimento. Investitori come il gestore di hedge-found John A.Paulson e la banca stessa, fecero profitti straordinari dal collasso del mercato dei subprime nel 2007. Nel dettaglio la Sec ha citato uno strumento dal nome particolarmente esoterico: Abacus 2007-AC1. Con Abacus e altri veicoli simili la banca e alcuni clienti selezionati poterono scommettere contro il mercato immobiliare, mettendosi al riparo dall'ondata di perdite conseguente allo scoppio della bolla subprime. Ma molti clienti della banca, che non erano al corrente di questi accordi e investirono quasi 11 miliardi di dollari in obbligazioni garantite da mutui, hanno perso immense quantità di denaro. Secondo la Sec Goldman creò Abacus 2007 - AC1 nel febbraio 2007 proprio su richiesta di Paulson. La banca gli consentì di scegliere le obbligazioni da lui ritenute più rischiose e destinate a perdere maggior valore, e le raggruppò in Abacus. Lo strumento fu poi venduto ad altre banche, a fondi pensione, a compagnie di assicurazione e altri hedge-fund. Ma si trattava di una mela avvelenata, secondo la Sec, perché Abacus conteneva tutti i titoli che secondo Paulson erano destinati al default. E forse aveva ragione, visto che scommettendo contro il mercato immobiliare Paulson guadagnò 3,7 miliardi di dollari nel 2007. Goldman disse agli investitori di Abacus che le obbligazioni erano state scelte da un manager indipendente, non da Paulson. "Il prodotto era nuovo e complesso, ma l'inganno e in conflitti sono vecchi e semplici"; ha detto Robert Khuzami, direttore della divisione coercitiva della Sec. "Goldman ha permesso ad un cliente che scommetteva contro il mercato dei mutui di influenzare pesantemente la selezione di obbligazioni da includere in un portafoglio di investimenti, dicendo invece agli investitori che quei titoli erano stati scelti da una terza parte indipendente e imparziale". Goldman Sachs ha risposto immediatamente alle accuse, negandone ogni fondamento. "Sono completamente infondate nella legge e nei fatti", ha dichiarato Goldman, sottolineando che la società lavorerà "vigorosamente per confutarle e per difendere la sua reputazione".

venerdì 16 aprile 2010

Golman Sachs crolla del 10% e Milano scende a picco : -2,26%

Ore 16 e 43 :  una news rilevante esce sul mercato americano. La SEC ( l'equivalente della Consob in Usa) accusa Golman Sachs di frode nella ristrutturazione e nella compavendita di Cdo legati ai mutui subprime! La notizia sconvolge il mercato e in un minuto il titolo crolla del 10% e Wall Street scende immediatamente di 50 punti. Milano fa peggio e in pochi minuti si ritrova da -0,5 % a -2%. La paura torna sui mercati e il finale di seduta è un bagno di sangue : Milano chiude a -2,26% a 23007, un nulla dal supporto passante per i 23 mila punti. In Usa la situazione si aggrava e al momento il Dow Jones perde 1,1% a 11023 punti colpito dalle vendite su tutti i finanziari. Potenzialmente la notizia è gravissima poichè potrebbe bloccare l'operatività di Golman Sachs, qualora la Sec decidesse di applicare il proprio potere sanzionatorio. Vedremo come evolveranno i mercati ma una cosa è sicura: la paura è salita molto (VIX +19% rispetto a ieri). Da un punto di vista tecnico, la chiusura sui minimi di seduta è un pessimo segnale per il nostro indice, penalizzato sopratutto dal settore bancario. Qualche media mobile quest'oggi è stata rotta ma sarà fondamentale guardare all'andamento dell'america per capire cosa potrà accadere domani. Qualora le vendite dovessero tornare copiose è probabile un ritorno in prima battuta sui 22800 punti e successivamente anche sui 22600. In caso di rimbalzo invece è possibile un ritorno attorno ai 23200 punti. 


giovedì 15 aprile 2010

Dopo il Rally che succede? Si sale ancora, oppure no?

Anche oggi le principali borse europee hanno chiuso in rialzo. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a ottimi rialzi e ora è quantomeno lecito domandarsi cosa potrà accadere. Il trend rimane estremamente rialzista sia nel lungo che nel medio, che nel breve periodo. Tuttavia sorgono numerosi dubbi sulla sostenibilità di questi rialzi senza una piccola correzione (dell'ordine del 5-8% ) dei listini prima di ripartire. L'indice italiano Ftse Mib ha chiuso a 23539 punti in rialzo dello 0,25%. Graficamente il superamento di quota 23600 punti potrebbe dare la spinta verso i 24 mila punti, massimi di inizio gennaio. Su quei livelli transitano delle resistenze molto importanti e sarà importante monitorare la situazione. La fase di ipercomprato che dura ormai da un mese e mezzo dovrebbe esaurirsi nel giro di qualche settimana. 
Da un punto di vista macro la giornata odierna è stata caratterizzata da numerosi dati negativi:
- Lo spread tra i titoli greci a 10 anni e quelli tedeschi è nuovamente salito portandosi nuovamente a 426 punti base.(mi viene naturale domandarmi ma non era risolta la questione grecia?) e i Cds sono saliti contemporaneamente a 431 punti. 
- Le richieste dei sussidi di disoccupazione americana sono nuovamente salite su livelli critici a 484 mila (contro le 440 mila attese dagli analisti) dai 460 mila precedenti.
- Il tasso di utilizzo delle capacità produttive Usa (73,2) è risultato inferiore alle attese (73,3)
- La produzione Industriale Usa è cresciuta dello 0,1% nell'ultimo mese contro aspettative di crescita dello 0,7%.
Unici dati positivi sono stati : L'indice Empire State delle aziende manifatturiere risultato a 31,90 (atteso a 24) e l'indice di produzione dell'attività di Philadelfia a 20,2 (atteso a 20).
Nonostante questi dati Wall Street ha messo il turbo e attualmente guadagna lo 0,2% a quota 11143 punti. 
A mio avviso il dato più preoccupante è quello delle richieste dei sussidi di disoccupazione.( non prendetemi per pessimista cronico ma se le richieste aumentano c'è qualcosa nel mondo del lavoro ancora da risolvere).