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giovedì 29 settembre 2011

Il recupero continua: Milano chiude a +2% e ritorna sopra i 15000 punti


Continua come previsto il recupero di Piazza Affari. Dopo la piccola pausa di assestamento di ieri l'indice Ftse Mib ha chiuso quest'oggi in rialzo del 2,07% a quota 15047 punti, tornando sopra l'importantissima soglia psicologica (e non solo) dei 15000 punti , valore che non si vedeva da inizio settembre.  
Ancora sugli scudi il settore bancario :  Unicredit e Intesa SanPaolo che hanno mostrato rispettivamente un rialzo del 6,04% a 0,816 euro e del 5,88% a 1,225 euro. Positiva anche Bpm (+3,99% a 1,643 euro).
Come avevo scritto già sabato scorso l'indice ha intrapreso una chiara inversione a V che ha portato il principale listino milanese dai 13100 punti di venerdì pomeriggio ai 15047 della chiusura odierna. 
Nel grafico sottostante si può notare come l'indice Ftse Mib sia letteralmente rimbalzato sul supporto statico dei 13100 punti (rappresentato dalla linea rossa orizzontale) prima di violare al rialzo la trend line ribassista precedente( rappresentata dalla linea rossa obliqua) attorno ai 14000 punti. Questo ha riportato l'appeal degli investitori sul mercato italiano che ora sembra diretto verso i 15200 punti e successivamente verso i 15500 e 15700 punti. 
Sebbene il trend di brevissimo sia ovviamente rialzista non escludo qualche presa di beneficio per domani pomeriggio a causa degli elevati livelli di ipercomprato raggiunti. 
Da segnalare inoltre una ritrovata forza relativa del nostro indice rispetto agli altri indici europei ed americani. 


Da un punto di vista macroeconomico va segnalato il deciso calo dello spread tra btp e bund a 356 punti base e il dato sul Pil americano che ha mostrato un progresso dell'1,3% su base annua rispetto al +1% della precedente lettura e le richieste di sussidi di disoccupazione che sono scese  più del previsto a quota 391 mila unità, con le attese che erano ferme a 420mila.
Da sottolineare inoltre che il Parlamento tedesco ha dato il via libera al potenziamento del Fondo europeo salva-Stati (EFSF) da 250 a 440 miliardi di euro, cosa che dovrebbe riportare un po di serenità sui mercati finanziari europei e internazionali nelle prossime settimane. 

martedì 27 settembre 2011

Milano superstar: in tre giorni Ftse Mib +13%


Giornata da incorniciare per la borsa di Milano. A fine seduta il Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 4,90% a quota 14811 punti trascinato al rialzo dal comparto bancario: Intesa +6% Unicredit + 6%, Banca Popolare di Milano +12% , Ubi banca +7%. Ottimo rialzo anche per Saipem (+8%).

Come avevo scritto già sabato pomeriggio  in questo post 
(http://thebesttrader.blogspot.com/2011/09/situazione-grafica-del-ftse-mib.html ) l'inversione a V tanto attesa è finalmente arrivata. 
In soli tre giorni il Ftse Mib è stato in grado di passare dal minimo di venerdì di 13100 punti ai 14811 della chiusura odierna, mettendo a segno un rialzo del 13%!

Chi avesse acquistato l'Etf Leverage (LevMib.Mi) venerdì pomeriggio alle 14 a quota 4,90 avrebbe realizzato un fantastico 27% in soli tre giorni (massimo odierno a 6,21).

La situazione grafica sul nostro indice è, a questo punto, in netto miglioramento e la violenza rialzista di questi giorni mi lascia piuttosto fiducioso per le prossime settimane. A conferma di ciò anche il netto aumento dei volumi in acquisto sui titoli bancari come Unicredit e Intesa, segno che i grandi investitori hanno deciso di ribilanciare i propri portafogli.  
L'eventuale rottura dei 15000 punti sarà di fondamentale importanza per la dinamica del trend di medio periodo ma nel brevissimo è probabile qualche presa di beneficio (dell'ordine dell'1-2%) dovuta all'ipercomprato di questi ultimi giorni.  

Infine da un punto di vista macro c'è da segnalare il netto calo dello spread tra Btp e Bund che è sceso a 363 punti base. 


sabato 24 settembre 2011

Situazione grafica del Ftse Mib

Facciamo il punto della situazione da un punto di vista grafico del nostro listino Ftse Mib: Il trend di lungo periodo (rappresentato dalla media mobile a 200 giorni con la linea blu) nonchè quello di medio periodo (rappresentato dalla media mobile a 50 giorni con la linea gialla ) è chiaramente ribassista ed ha portato il nostro listino a lambire i 13000 punti. Tuttavia, proprio su questo livello c'è stata una reazione piuttosto importante che ha riportato le quotazioni a quota 13664 punti ( chiusura di venerdì 23 settembre 2011).  
Il Macd , uno degli oscillatori più utilizzati, sembra segnalare un netto calo della forza ribassista negli ultimi giorni e potrebbe anticipare un' imminente inversione di tendenza di medio periodo. 

Analizzando in dettaglio l'evoluzione delle quotazioni degli ultimi 5 giorni si può intravedere una sorta di inversione a V che dovrebbe proiettare ( salvo notizie macroeconomiche particolari) l'indice Ftse Mib dapprima sui 13800 punti e successivamente a 14000-14100 punti. Eventuali ulteriori allunghi del listino milanese dovrebbero riportare l'indice sui 14400 e 14500 punti. 
La chiusura vicino ai massimi di seduta di venerdì, con il rally finale dei titoli bancari sembra confermare questa inversione di tendenza (almeno per il momento) ma non si possono escludere nuovi crolli a seguito di eventuali downgrade da parte delle società di rating o di particolari situazioni macroeconomiche ( default della Grecia?) . In tal senso l'eventuale rottura della fascia dei 13000-12900 punti sarebbe molto preoccupante e a quel punto si farebbe concreto il rischio di una nuova caduta di Piazza Affari con target 12500 e 12300 punti. 

giovedì 22 settembre 2011

Borse nella bufera: Ftse Mib -4,5%


Difficile descrivere la giornata odierna in borsa senza usare toni drammatici. Dopo il comunicato di ieri sera da parte della Fed in cui si è parlato di rischi significativi per l'outlook economico le borse americane ed europee sono crollate violentemente senza resistere ad alcun supporto grafico. Detto in altre parole la recessione in America è sempre più vicina e gli ultimi dati macroeconomici lo confermano: 
Richieste dei sussidi di disoccupazione americane a quota 423 mila unità
Richieste dei sussidi di disoccupazione continua a quota 3,727 Milioni di unità.
Dal grafico sottostante emerge in pieno il tracollo del listino americano a partire da ieri sera che ha trascinato in basso tutti gli altri listini internazionali.

A fine seduta tutti i listini europei hanno accusato cali superiori al 4% e anche il nostro Ftse Mib non è stato da meno (-4,5% a quota 13481 punti).



Tra i titoli più colpiti da segnalare Saipem (-8,22% a 26,78 euro), Tenaris (-8,87% a 9,55 euro), Pirelli (-8,27% a 5,10 euro) e Mediaset (-6,98% a 2,184 euro). Male anche Eni che ha lasciato il 5,28% a 12,20 euro ed Enel che è arretrata del 5,10% a 2,90 euro. Unico titolo positivo  la  Banca Popolare di Milano (+4,88% a 1,29 euro). 
Drammatica la situazione di Unicredit che è scesa a quota 0,65 euro ad azione ( valore toccato solamente a marzo del 2009). 


In netto ribasso anche tutti gli altri asset: oro (-5%), argento(-9%),Petrolio (-5%), Grano(-3%), euro-dollaro (-1,5%); il sell-off quest'oggi è stato totale e ha colpito tutti i settori e tutti i listini internazionali. 

In questo clima da tempesta perfetta lo spread Btp-Bund è salito fino a 413 punti base per chiudere poi attorno ai 400 punti base. 
Graficamente lo scenario di lungo periodo continua ad essere impostato al ribasso e gli ultimi supporti per il Ftse Mib transitano in area 13400-13200 punti. Al di sotto di questi livelli c'è il rischio di un ulteriore crollo in area 13000 punti e successivamente a 12700 e 12500 punti. 

Piccolo dato di chiusura: Con il crollo odierno la capitalizzazione di borsa dei titoli quotati a piazza affari scende a soli 316 Miliardi di euro, (15,3 Miliardi in meno di ieri e ben 100 Miliardi in meno rispetto alla prima settimana di luglio).

4 anni di borsa dei listini internazionali


Spesso guardando l'andamento dei listini azionari si riescono a capire molte cose anche da un punto di vista macroeconomico poichè gli investitori cercano di compiere scelte razionali nella gestione del loro portafoglio.
Per comprendere al meglio l'evoluzione delle dinamiche economiche degli ultimi 4 anni ho messo a confronto l'andamento della borsa greca (Codice Gd.At ) , della borsa italiana (Codice Ftse Mib.mi), della borsa francese (Codice ^Fchy), della borsa tedesca(^Gdaxi) e di quella americana ( Codice ^Dji).
Andando a guardare cosa è successo ai listini internazionali a partire dal 1 ottobre 2007 fino al 19 settembre 2011 si può osservare che le performance peggiori sono state registrate dai paesi più in difficoltà in termini di crescita economica e debito pubblico.  
Infatti il listino greco è  quello che si comportato peggio tra quelli selezionati  accusando un calo del 83,6% che spiega la drammatica situazione economica-finanziaria di Atene. Decisamente preoccupante è anche l'andamento dell'indice italiano Ftse Mib che in soli 4 anni ha accusato un calo superiore al 65%, passando dai  41.000 punti di ottobre 2007 ai 13600 punti di questa mattina.
Leggermente migliore l'andamento del listino francese che in questi ultimi anni ha accusato un calo vicino al 50% che va tuttavia confrontato con il -30% accusato dall'indice tedesco Dax (il listino europeo che si è comportato meglio durante questi anni di crisi). 
Discorso a parte merita invece l'indice Dow Jones americano che nonostante la crisi che sta attanagliando l'economia mondiale ha limitato i danni a un -20%



mercoledì 21 settembre 2011

La paura di un effetto domino torna sui mercati


Sono bastate poche ore per riportare la tensione alle stelle sui mercati finanziari. Le preoccupazioni sulla Grecia rimangono a livelli di guardia e tutta l'europa è in attesa della nuova manovra economica di Atene (prevista per questo pomeriggio).
In questo momento lo spread tra i titoli italiani e tedeschi a 10 anni è tornato nuovamente a 396 punti base mentre il Ftse Mib accusa un calo dello 0,8%. 

Per capire quanto i mercati siano ormai globalizzati e uniti nei loro destini è sufficiente guardare queste interessanti tabelle (fonte Reuters) dalle quali emerge in tutta la gravità la situazione delle banche europee. Se Atene dovesse dichiarare default il rischio di un effetto domino salirebbe a dismisura e tutta l'europa si troverebbe in enormi difficoltà, anche la Germania.... 

Esposizione delle banche europee al debito italiano.

Esposizione delle banche europee al debito Portoghese.

Esposizione delle banche europee al debito spagnolo.

Esposizione delle banche europee al debito Greco.

Esposizione delle banche europee al debito irlandese.

martedì 20 settembre 2011

Standard & Poor taglia il rating dell'Italia


Annuncio a sorpresa, pochi minuti fa da parte dell'agenzia di rating americana Standard & Poor's :
Secondo quanto riporta sia il sole 24 ore che la repubblica, Standard & Poor's ha appena tagliato il giudizio di merito sull'Italia (Rating) portandolo da A+ ad A. Inoltre l'outlook rimane negativo. 

La notizia era in parte attesa dal mercato ma si prospetta una partenza negativa per piazza affari domani, anche perchè il cambio euro dollaro è passato nel giro di pochi minuti da 1,3670 a 1,36.


lunedì 19 settembre 2011

Un altro lunedì da dimenticare per Piazza Affari: Ftse mib - 3,2%


Situazione sempre molto delicata per i mercati finanziari internazionali. Dopo le tensioni del weekend, con annesso scandalo escort su Finmeccanica (-8%) (fonte sole 24 ore) i listini europei sono nuovamente andati al tappeto a seguito delle crescenti preoccupazioni sulla Grecia.
A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 3,17% chiudendo a quota 14086 punti. 

Da un punto di vista grafico lo scenario torna molto pericoloso ma almeno per il momento il supporto passante a 14000 punti ha tenuto bene e lascia qualche timida speranza negli investitori. Per i prossimi giorni qualora venisse rotto questo livello l'indice dovrebbe tornare rapidamente sui 13800 punti e successivamente a 13600. Al contrario in caso di rimbalzi l'indice dovrebbe riportarsi dapprima sui 14200 e successivamente sui 14400 punti. Resistenze molto significative si trovano poi in area 14800-15000 punti, livello chiave per l'evoluzione delle quotazioni nel medio periodo.  
Da un punto di vista macro va sottolineato che alle 18 il ministro delle finanze Greco farà il punto della situazione economica-finanziaria di Atene, nel tentativo di far sbloccare il pacchetto di aiuti da 8 Miliardi di euro da parte di Bce, Fmi e Ue. Qualora questi aiuti non venissero emanati a breve, entro un mese la Grecia sarà costretta a dichiarare Default.
Queste preoccupazioni risultano evidenti dall'andamento dei rendimenti dei titoli di stato a un anno della Grecia che oggi hanno toccato un massimo del 127%

In rialzo anche i rendimenti dei titoli di stato a 2 anni ( 61,4%), a 5 anni ( 29,2%) e a 10 anni (23%).
In Rialzo anche lo spread tra i titoli italiani e titoli tedeschi a 10 anni che oggi è risalito a 379 punti base



giovedì 15 settembre 2011

Le banche centrali scendono in campo e le borse festeggiano


E proprio quando la situazione si era fatta delicata, le banche centrali sono scese in campo. Infatti attorno alle 15  le principali banche mondiali del mondo hanno annunciato uno sforzo coordinato per arginare la crisi dei mercati finanziari e la situazione di carenza di liquidità di alcune banche. Il piano di aiuti  prevede la partecipazione della Federal Reserve,della Banca centrale europea,del Bank of Japan,della Bank of England e della Banca nazionale Svizzera. Nell'ambito degli accordi, gli istituti centrali hanno annunciato misure di sostegno alla liquidità in dollari e la reazione sui mercati è stata a dir poco euforica. Nel giro di pochi minuti, tutte le piazze finanziarie d'Europa, che già viaggiavano in territorio positivo hanno nettamente accelerato, segnando rialzi compresi tra il 3 e il 4%. 
A beneficiare di questa manovra sono stati sopratutto i titoli bancari che nel giro di pochi minuti hanno messo a segno rialzi vicini al 10%. A fine seduta il ftse mib ha chiuso la terza seduta consecutiva in rialzo a quota 14642 punti in rialzo del 3,56%. Da segnalare il balzo di Intesa-San Paolo (+10%) che ha chiuso la giornata a 1,052. Il titolo sembra rimbalzare violentemente dal supporto di 0,85 del 13 settembre e ora sembra proiettato verso quota 1,10 e successivamente a 1,20 euro ad azione. Da un punto di vista grafico assume molta importanza la rottura rialzista della resistenza posta a quota 1 euro avvenuta attorno alle 15 e 10 con un netto aumento dei volumi. Vedremo se questa tendenza sarà confermata nelle prossime sedute. 


Per quanto riguarda il nostro indice Ftse mib il trend di brevissimo periodo rimane impostato al rialzo ma soltanto la rottura al rialzo della media mobile a 20 giorni ( attorno ai 14900-15000 punti) darà qualche segnale per il medio periodo. 
Per domani quindi sarà molto importante seguire l'evoluzione del mercato sulle resistenze poste a 14800-15000 punti per capire se questo rimbalzo (+7% in 3 sedute) avrà vita breve o meno. 
Al contrario in caso di prese di beneficio sarà importante la tenuta del supporto passante a 14500 punti altrimenti potremmo assistere a nuovi e violenti crolli. 


Infine da un punto di vista macro va segnalato il calo dello Spread Btp-Bund tedesco a quota 366 punti e il calo della volatilità ( Vix a quota 34 ).

mercoledì 14 settembre 2011

Il debito pubblico italiano sale sempre di più ma Milano festeggia: Ftse Mib +2,7%

Secondo quanto riporta Bankitalia, nel classico bollettino mensile, a luglio 2011 il debito italiano ha segnato un nuovo record storico a quota 1.911,807 Miliardi di Euro. Rispetto al mese scorso il debito è cresciuto di circa 10 Miliardi di euro, mentre da fine dicembre si riscontra una crescita di 68,5 Miliardi di euro (pari al 3,7%). 
  

Debito Publico Italiano

2011
Variazione mensile
Gennaio
1.879.955
36.728
Febbraio
1.875.972
-3.983
Marzo
1.868.060
-7.912
Aprile
1.890.516
22.456
Maggio
1.897.472
6.956
Giugno
1.901.919
4.447
Luglio
1.911.807
9.888
Agosto


Settembre


Ottobre


Novembre


Dicembre


Variazione 2011

68.580



Discrete invece le entrate tributarie che nei primi sette mesi del 2011, hanno raggiunto i 214,130 miliardi, registrando un incremento dell' 1,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. Solo a luglio le entrate ammontavano a 37,651 mld, in aumento del 3,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Per quanto riguarda la giornata borsistica odierna il Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 2,69% a quota 14140 punti nonostante il taglio del Rating da parte di Moody's nei confronti di Societè Generale e Credit Agricole.
Da segnalare il balzo di Ansaldo Sts ( +20%)  a seguito di indiscrezioni di stampa relative alla possibile cessione da parte del gruppo Finmeccanica( +16%) della controllata attiva nei sistemi di segnalazione per il trasporto ferroviario. 

Da un punto di vista grafico la situazione appare in deciso miglioramento e la chiusura vicino ai massimi di seduta è indubbiamente un segnale incoraggiante. Dai minimi di ieri mattina ( 13190 punti) l'indice Ftse Mib ha recuperato quasi mille punti e ora sembra proiettato verso la resistenza dei 14400 punti e successivamente a 14600 punti. Anche il Macd ( in questo grafico con candele a 1 ora) mostra una decisa intonazione positiva del mercato ma data l'elevata volatilità non bisogna abbassare la guardia su una nuova eventuale ondata ribassista.  



In ultima analisi va sottolineato il calo dello spread tra Btp e bund tedeschi a 10 anni che è sceso a quota 371 punti base dai 407 toccati ieri. 

lunedì 12 settembre 2011

I Cds della grecia vanno alle stelle

Fonte: cma market
Un grafico a volte vale più di mille parole....Il Cds della Grecia ha toccato quest'oggi un nuovo record storico a quota 7609 punti!! In rialzo del 56% da ieri.... 

Un lunedì terribile per Piazza Affari: Ftse Mib -3,9%

Ennesima giornata da dimenticare per piazza affari. A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 3,89% chiudendo a quota 13474 punti. A terrorizzare i mercati è ancora la Grecia che giorno dopo giorno sembra sempre più vicina al Default. Il rendimento dei titoli di stato a 1 anno ha raggiunto il 117%, quello a 2 anni il 69%, quello a 5 anni il 27,5%. 
In netto peggioramento anche lo spread tra btp e bund tedesco che ha raggiunto nuovamente i 383 punti base. 
Crollo totale dei nostri titoli bancari: Unicredit -11% (0,68 euro ad azione), Intesa San paolo -9% (0,868 euro ad azione).  
A peggiorare la situazione di per sè già drammatica ci ha pensato l'incidente nucleare in Francia che al momento sembra sotto controllo. 
Graficamente la situazione appare davvero complicata. Il trend di breve, medio e lungo periodo è chiaramente ribassista; inoltre sono stati violati i minimi settimanali precedenti e la chiusura al di sotto dei 13500 punti non è un buon segnale per le prossime sedute. A questo punto il nostro indice sembra diretto verso i 13000 punti e successivamente verso i 12600 e 12200. L'eventuale rottura di quest'ultimo livello sarebbe a dir poco clamoroso poichè verrebbero violati i minimi toccati a marzo 2009. 

Esplosione nucleare nella centrale Marcule ! Allarme radiazioni in francia



Un'esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Marcoule, in Francia, ha provocato la morte di una persone e il ferimento di almeno altre tre.
L'impianto si trova nella citta' di Chusclan, nella Linguadoca-Rossiglione. Secondo le Figaro l'incidente si e' verificato dopo che uno stabilimento di stoccaggio di scorie radioattive ha preso fuoco. Secondo la AFP si correrebbe il rischio di una perdita di radiazioni
La Centrale nucleare di Marcoule è stata la prima centrale nucleare francese. L'impianto possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali. È stata la prima centrale nucleare francese, nello stesso sito esiste anche un altro reattore (il N°1) costruito dal 1955 al 1956 da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica.

Dopo la notizia il Ftse Mib accusa un calo del 4,57%.

La Grecia ad un passo dal Default

Grecia sempre più vicina al default. Stamane il rendimento dei titoli di stato a 1 anno ha raggiunto la stratosferica cifra del 108%, per scendere successivamente al 101%. 
Il rendimento dei titoli di stato a 2 anni ha raggiunto il 62% mentre quelli a 5 anni hanno raggiunto il 26,1%.
In base a quanto scritto su Rischio Calcolato, entro il 17 ottobre Atene non avrà più i soldi per pagare gli stipendi pubblici. A questo punto si fa sempre più urgente l'approvazione della sesta tranche di aiuti ( pari a 8 miliardi di euro) da parte di Fmi e Bce per sostenere la Grecia ma le riluttanze della Germania degli ultimi giorni lasciano poche speranze nei cuori degli investitori. 
Tuttavia il mercato sembra già aver deciso e i grafici dei rendimenti dei titoli di stato della Grecia danno ormai come imminente il fallimento dello stato ellenico. 
In questo momento le borse europee sono tutte in netto calo e Piazza Affari non fa eccezioni (Ftse Mib -3,3%) .

sabato 10 settembre 2011

Bilancio Settimanale per piazza affari:-6,9%

Settimana da dimenticare per la borsa di Milano. Da lunedi 5 settembre a venerdì 9 settembre l'indice Ftse Mib ha accusato un calo del 6,9% chiudendo a quota 14020 punti, portando il bilancio da inizio dell'anno ad un preoccupante -30,5%. 
Settimana negativa anche per gli altri indici italiani: FTSE Italia Mid Cap (-5,6% a 18.831 punti) e FTSE Italia STAR (-4,56% a 9.475 punti).
Drammatico il calo dei titoli bancari e assicurativi ed industriali: 
Unicredit ( -14,2%), a seguito delle indiscrezioni di un possibile aumento di capitale; Intesa-San paolo (-13,3%) e Fondiaria sai ( -13%); Fiat industrial (-12,5%).Unico titolo positivo Enel Green Power che ha chiuso la settimana con un timido +0,2%. 



Dal 17 febbraio 2011, l'indice Ftse Mib è passato da 23178 punti a 14020 punti, accusando un calo del 40% in poco più di sei mesi. 
Da quando seguo i mercati azionari (dal lontano 1998) non ricordo cali così violenti in un così breve lasso temporale se non nella crisi del 2008:
l'indice passò da 34547 punti ( il 7/5/2008) a 17968 ( il 5/12/2008) accusando un calo del 48% in 7 mesi di crisi.
Peggiore di questa discesa fu la fase più acuta della crisi del 2008 quando il mercato italiano che passò da 20729 punti il 6/1/2009 a 12332 punti ( minimo di giornata del 9/03/2009. In quel caso l'indice italiano crollò del 41% in soli due mesi di tempo.  
Vedremo se il mercato avrà ancora voglia di scendere o se siamo vicini a dei minimi di lungo periodo. Guardando la situazione grafica e lo scenario macroeconomico mondiale il primo scenario appare per il momento più probabile....

venerdì 9 settembre 2011

La crisi europea di allarga: Juergen Stark si dimette e le borse crollano


La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno questo pomeriggio: Jurgen Stark, influente membro dell'esecutivo del consiglio direttivo della Bce, ha annunciato a sorpresa le dimissioni (ufficialmente per motivi personali). Altre fonti  dicono che il vero motivo dell'addio riguarderebbe la sua ferma opposizione all'acquisto di Bond periferici da parte della banca centrale (compresi i Btp italiani). La notizia ha avuto un forte impatto emotivo sulle borse europee che nel giro di 40 minuti sono crollate di oltre il 3%, mentre il cambio ero dollaro è sceso fino a quota 1,37. Il punto della questione è che questa dimissione mette in risalto il conflitto interno tra i vari paesi membri della zona euro e all'interno del board dell'Eurotower. 
A mio avviso ora sul mercato c'è più una crisi di fiducia generalizzata sui vari paesi europei nonchè sul ruolo della Bce. I vertici politici europei dovrebbero incontrarsi e cercare di risolvere questa crisi mostrando la loro compattezza.   
Si fanno inoltre sempre più concrete le indiscrezioni sulle difficoltà della Grecia (alcuni rumors parlano di un default entro la prossima settimana) con il Cds a 5 anni che ha superato quota 3000 punti
Spaventosi i rendimenti offerti dai titoli di stato di Atene a 2 anni che hanno superato il 57%. Segnale questo tutt'altro che rassicurante.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi dei titoli a 10 anni è salito nuovamente ad un massimo intraday di 370 punti base, nonostante gli interventi sul mercato secondario della Bce. Contemporaneamente il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 5,39%

In un clima del genere le borse europee, che già avevano aperto in territorio negativo, sono crollate nuovamente chiudendo tutte in rosso:

Ftse Mib -4,9%
Dax -4,6%
Cac 40 -3,7%
Ibex 35 -4,5%

Per quanto riguarda l'indice italiano Ftse Mib, quest'oggi, complice il crollo finale degli ultimi minuti, ha chiuso in calo del 4,93% a quota 14020 punti. Violenti i cali del segmento bancario: 
Unicredit -8,2%
Banco popolare -8%
Intesa - 8%



La situazione, da un punto di vista grafico, sembrava in deciso miglioramento dopo i rialzi dei due giorni precedenti, ma la rottura del supporto dei 14600 punti ha riportato rapidamente il nostro indice sui 14300 e poi in chiusura sui 14000 punti. L'eventuale rottura dei 14000 punti innescherebbe un nuovo calo con target sui 13800 punti e successivamente anche a 13500 e 13000 punti. 
In caso di rimbalzi invece i primi target rialzisti transitano in area 14300 e poi a 14500 e 14600 punti. 

giovedì 8 settembre 2011

Aggiornamento Cds e rendimenti dei titoli di stato europei

Dopo alcune settimane ecco un rapido aggiornamento dei CDS. Come si può notare la Grecia continua ad essere un paese estremamente a rischio con il Cds che ha raggiunto quota 2650 punti. Al di là delle parole della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri ha paragonato la situazione italiana a quella greca, si può osservare che il Cds dei titoli di stato a 5 anni sull'Italia è a quota 434 punti, valore elevato ma ben al di sotto dei valori del Portogallo (1040 punti ) e dell'Irlanda (818 punti)
Strana la situazione dei Cds degli stati uniti d'america ( a quota 51,6 punti) che nonostante il taglio del Rating di qualche settimana fa continuano a rimanere sugli stessi livelli e sopratutto rimangono il paese meno rischioso al mondo tra questi analizzati. 

Per quanto riguarda i paesi più a rischio andiamo ad analizzare qualche grafico sulla curva dei rendimenti dei titoli di stato a 10 anni. 
Il grafico sottostante mostra il rendimento dei titoli di stato tedeschi a 10 anni. Negli ultimi mesi c'è stato un vero tracollo e quest'oggi è sceso all'1,85%. La cosa che mi domando è perchè continuare a comprare un titolo di stato rischioso come gli altri ( perchè se salta l'italia, salta l'europa e anche la germania subirà una gravissima crisi economica e finanziaria) che rende l'1,85% annuo con una scadenza a 10 anni? 
A questo punto credo sia necessario un ribilanciamento delle grandi banche internazionali sui vari paesi europei (in primis sull'Italia e sulla Spagna ma anche su Irlanda e Portogallo) particolarmente colpiti durante questa estate. 

Discorso a parte merita la Grecia, che difficilmente riuscirà a salvarsi nonostante gli aiuti e i pacchetti a sostegno della sua economia e delle sue banche. Il grafico sottostante mostra l'andamento del rendimento dei titoli a 2 anni della Grecia. Quest'oggi è stato toccato un nuovo massimo storico al 55%.Valore più da fanta-finanza che da economia reale.....


mercoledì 7 settembre 2011

Il giorno del riscatto: Ftse Mib +4,24%

Giornata da incorniciare per gli investitori italiani quella di oggi. A fine seduta il Ftse Mib ha chiuso a quota 14645 punti in rialzo del 4,24%. Dopo 3 giorni di violenti cali, il listino milanese è stato in grado di recuperare la soglia importantissima dei 14500 punti ed ora sembra essere proiettata verso i 15000 punti. Durante la seduta odierna si è contraddistinto il settore automobilistico  (Fiat +8,5% a quota 3,98 euro; Fiat Industrial +5%, Exor +8% ) ma anche il settore bancario ha mostrato chiari segnali di ripresa ( intesa +4%, Unicredit +5%). 
La chiusura odierna sui massimi giornalieri è sicuramente un segnale incoraggiante e lascia ottime aspettative anche per la seduta di domani. 
Graficamente si può osservare che l'indice italiano dopo aver toccato la parte inferiore delle bande di bollinger attorno ai 13800 punti ha iniziato un repentino rimbalzo con target intermedio a 15050 punti ed eventualmente fino a 16300 punti nelle prossime due settimane.