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sabato 31 dicembre 2011

Buon 2012 a tutti!


E il 2011 si avvia alla conclusione.Sono passati 365 giorni dall'anno scorso; abbiamo vissuto momenti belli e momenti brutti, abbiamo sofferto e abbiamo riso di felicità e di gioia, ma sopratutto abbiamo provato tante emozioni in questo 2011 che porteremo per sempre con noi nei nostri cuori. 
Vi auguro un 2012 pieno di felicità e di gioia ma anche pieno di coraggio e di forza nell'affrontare a viso aperto le nuove sfide che l'anno nuovo saprà riservarci. Tanti auguri di buon anno a tutti! 

giovedì 29 dicembre 2011

Finite le aste di titoli di stato italiani per il 2011 ma lo spread torna a salire


Nonostante il buon esito delle aste di titoli di stato italiani di ieri e di oggi la tensione sui mercati rimane piuttosto elevata. Stamane lo Spread tra titoli italiani e titoli tedeschi a 10 anni si è riportato oltre i 520 punti base, toccando in questo momento i 523 punti base.
A spaventare i mercati è la mancanza di fiducia tra le banche che in questi giorni sta scatenando una vera crisi di liquidità sul mercato interbancario probabilmente anche per le scadenze di fine anno e per la crescente avversione al rischio ad assumersi il rischio di controparte durante le festività. 
Ieri infatti è stato segnato un nuovo record dei depositi overnight ( remunerati allo 0,25% dalla BCE) delle banche dell'eurozona presso la Bce:  452 miliardi di euro, un livello mai raggiunto dall'introduzione dell'euro e che supera il valore record del giorno precedente di 411,8 miliardi e il massimo storico precedente di 384 miliardi toccato nel giugno 2010 in piena crisi del debito della Grecia. 

Per quanto riguarda le ultime aste di titoli di stato italiani a mio avviso il giudizio è alquanto positivo per le aste a breve termine mentre è appena sotto le attese quello relativo alle aste di lungo periodo. 

In particolare l'asta dei Bot semestrali di ieri è andata piuttosto bene. Sono stati collocati tutti i 9 Miliardi di euro a fronte di una richiesta di 15,22 Miliardi di euro (con un bid to cover del 1,69) ad un tasso del 3,25% dal 6,50% precedente. Buono anche l'esito dell'asta dei CTZ a 2 anni i cui rendimenti sono scesi al 4,85%, contro il 7,814% dell'ultima asta, con un bid to cover a 2,23%. 

Nonostante le preoccupazioni degli investitori l'Italia stamane ha ha emesso 2,538 miliardi di euro di BTP con scadenza nel novembre 2014 al 5,62% dal 7,89% dell'emissione precedente, con un rapporto bid-to cover a quota 1,36.

Sono stati collocati anche 1,176 miliardi di euro di BTP decennali con scadenza nel settembre 2021, al 6,70% con un bid to cover pari a 1,58.
Infine sono stati emessi 2,5 miliardi di euro di BTP con scadenza a marzo 2022 al 6,98%, in calo rispetto al 7,56% della asta precedente e 803 milioni di euro di CCTE con scadenza aprile 2018 a un tasso al 7,42%.

Con le aste di questa mattina l'Italia ha concluso il proprio programma di emissioni di titoli di stato per il 2011. 

Analizzando nel dettaglio le curve dei rendimenti dei titoli di stato italiani si può osservare che i rendimenti dei titoli di stato a breve-medio termine ( fino a 2 anni)  sono tornati a livelli accettabili mentre i titoli a lunga scadenza continuano ad offrire rendimenti e di conseguenza anche rischi piuttosto elevati. 
In tal senso va sottolineato che il 2012 sarà un anno cruciale per l'Italia in quanto dovrà emettere qualcosa come 450 Miliardi di euro (pari a 1/5  del totale del proprio debito pubblico) quindi valuterei con estrema attenzione investimenti a lungo termine (al momento non farei investimenti superiori ai 18 mesi) anche perchè l'evoluzione dello scenario macroeconomico internazionale sembra piuttosto negativo per i prossimi 2 anni. 





lunedì 26 dicembre 2011

Il punto della situazione sui listini Americani ( Dow Jones, Sp500 e Vix)


Dopo Natale torniamo ad occuparci di mercati finanziari, di trend e delle possibili evoluzioni dei listini internazionali in quest'ultima settimana borsistica del 2011. Il grafico sovrastante mostra l'andamento dell'indice Dow Jones nell'ultimo anno. Dopo aver toccato un minimo attorno ai 10500 punti ad ottobre, l'indice americano è stato in grado di recuperare velocemente terreno negli ultimi due mesi per portarsi a quota 12294 punti di venerdì scorso. La chiusura al di sopra della media mobile a 200 giorni e sui massimi settimanali è sicuramente un segnale incoraggiante per le prossime sedute.L'eventuale rottura della resistenza posta in area 12300 punti (segnalata dalla linea orizzontale bianca) potrebbe innescare un'accelerazione rialzista delle quotazioni con target primario a quota 12500 punti e successivamente a 12750 punti. 
Segnali positivi possono essere riscontrati, forse in maniera più evidente, nell'analisi grafica dell'indice SP500.  


In questo grafico la media mobile a 200 giorni (segnalata dalla linea blu) ha fornito segnali piuttosto puliti ed efficaci nell'ultimo anno e la chiusura al di sopra dei 1265 punti di venerdì scorso dovrebbe innescare un piccolo rally nelle prossime sedute con primi target a 1280 punti e successivamente a 1300 punti. Osservando il grafico con le Fibonacci fan si può osservare l'intonazione positiva del mercato negli ultimi tre mesi con l'indice americano che ha guadagnato oltre il 20% dai minimi di ottobre. 

Provando ad osservare un altro indice chiave come il Vix (comunemente chiamato indice della paura ma che in realtà esprime la volatilità dei prezzi) si possono riscontrare ulteriori conferme dell'intonazione positiva del mercato.
Infatti un ad un calo della volatilità dei prezzi sono associati rialzi azionari: dopo aver toccato un massimo vicino ai 47 punti nei primi giorni di ottobre, il Vix ha intrapreso un trend ribassista piuttosto accentuato che lo ha portato a lambire l'importante supporto dei 20 punti nella seduta di venerdì. L'eventuale rottura al ribasso di questo livello potrebbe rappresentare un ottimo segnale rialzista per i listini azionari Dow Jones e SP500 per le prossime settimane.


sabato 24 dicembre 2011

Buon natale 2011



Cari lettori, vi auguro di trascorrere un felice Natale con le persone a voi più care e con la vostra famiglia. Quest'anno di crisi forse ci farà riscoprire il vero senso del natale e non la solita festa del consumismo e dei grandi utili delle multinazionali. 
Regalate affetto, regalate amicizia e regalate amore, perchè questi sono i regali più preziosi e importanti che potrete fare alle persone a cui volete bene.
Almeno per un giorno spegnete la televisione e tornate a dimostrate tutto il vostro affetto ed il vostro amore alle persone che vi sono vicine e solo allora potrete dire di aver vissuto il natale con il giusto spirito.
Auguri di Buon Natale a tutti voi, a tutte quelle persone che mi hanno sostenuto, a tutte le persone che mi vogliono bene e a tutte quelle che hanno condiviso qualcosa della loro esistenza con me.
Buon natale a tutti voi da parte di The Best Trader

martedì 20 dicembre 2011

A metà settimana Milano ritrova lo slancio e chiude in deciso rialzo: +2,9%



Trascinata dal dato di novembre sui nuovi cantieri residenziali Usa, saliti a 685 mila unità da 627 mila del mese scorso e ben sopra le attese che indicavano 630 mila unità la borsa di Milano ha chiuso in rialzo del 2,87% a quota 14965 punti. 
Da un punto di vista Grafico la giornata odierna assume delle caratteristiche molto interessanti. Infatti la tenuta del supporto chiave dei 14400 punti negli ultimi 3 giorni ha finalmente innescato la rottura della trendline ribassista di breve periodo (segnalata dalla linea rossa) che avevo già segnalato nei post precedenti. Nel primo pomeriggio l'accelerazione rialzista ha permesso la rottura della resistenza posta in area 14800 punti e il Ftse Mib si è portato facilmente attorno ai 15000 punti trascinata al rialzo da Unicredit (+6%) e da Intesa San Paolo (+5,8%) e da Banca Popolare di Milano (+7%).  Per domani mattina è probabile una piccola correzione in area 14800 punti prima di un nuovo allungo verso i 15200 punti dove è posta la successiva resistenza. Al contrario, in caso di discese al di sotto dei 14800 punti il trend potrebbe tornare negativo con successivi target a 14600 e 14400 punti. 

Da un punto di vista macro va segnalato il netto calo dello Spread tra titoli italiani e titoli tedeschi a 10 anni a quota 4,65% e dei rendimenti dei titoli a 10 anni (6,61%), 5 anni (5,96%) e di quelli a 2 anni ( 4,97%)
Il grafico sottostante mostra il netto calo dei rendimenti dei titoli a 2 anni negli ultimi 20 giorni. Il 25 novembre scorso tali titoli avevano toccato un rendimento record del 7,92% mentre ora rendono circa il 3% in meno, fenomeno che ci lascia piuttosto fiduciosi sulla tenuta dei conti italiani almeno per i prossimi 2 anni. 


Va inoltre segnalato il buon esito dell'asta spagnola su titoli di Stato a breve termine. L'asta di titoli a 3 mesi si è chiusa con un tasso lordo dell'1,735%, in deciso calo rispetto al 5,110% della precedente emissione. Stesso trend per l'asta dei titoli a 6 mesi che ha visto i rendimenti scendere al 2,435% dal precedente 5,227%
Inoltre in programma domani ci sarà la prima asta di titoli con cui la Banca Centrale Europea finanzierà le banche continentali a 3 anni, con ammontare illimitato e un tasso all'1%. Entrambi questi fattori dovrebbero contribuire a riportare l'ottimismo sui mercati azionari ma come al solito sarà necessario monitorare da vicino le quotazioni a causa dell'elevata volatilità delle ultime sedute. 

domenica 18 dicembre 2011

Sotto l'albero ci aspetta un Rally del panettone? I grafici al momento dicono di no...

Tra una settimana precisa sarà Natale e anche sui mercati finanziari si inizia a respirare aria di vacanza ma non certo aria di festa visto i recenti crolli borsistici. L'indice Italiano Ftse Mib ripartirà dalla chiusura negativa di venerd' scorso a quota 14572 punti (-0,38%). Analizzando il grafico sottostante si può osservare un chiaro trend ribassista di breve periodo (linea rossa inclinata verso il basso) che ha portato il listino italiano dai 16000 punti del 7 dicembre all'importante supporto dei 14400 punti  toccati a metà della scorsa settimana.
L'eventuale rottura di questo importantissimo livello potrebbe innescare un nuovo violento calo con primissimo target a quota 14200 punti e successivamente a quota 14000-13900 punti, dove transita la seconda linea orizzontale disegnata in rosso. L'eventuale ulteriore rottura di questo livello sarebbe estremamente allarmante in quanto aprirebbe lo spazio a nuovi crolli con target successivi a 13400 e infine a 13100 punti (minimi dell'anno registrati a settembre). 
Al contrario in caso di nuovi rialzi le prime resistenze transitano in area 14800 punti e successivamente a 15000 punti. Tuttavia soltanto una chiusura al di sopra dei 15200 punti darebbe finalmente un minimo spiraglio rialzista di medio periodo. 


Da un punto di vista macro va segnalato che le curve dei rendimenti dei titoli di stato italiano sono tornate regolari, con rendimenti maggiori per i titoli di stato a lungo termine, ma continuano a registrare valori piuttosto elevati. In particolare, i titoli decennali registrano un rendimento del 6,59% ( con lo spread con il bund tedeschi che persiste a quota 474 punti base), quelli a 5 anni un tasso del 6,35% e quelli a 2 anni del 5,29%. 



giovedì 15 dicembre 2011

Milano rimbalza : Ftse Mib +1,37%


Dopo il crollo di ieri le borse europee hanno tentato un timido rimbalzo e alla fine sono riuscite a chiudere in territorio positivo dopo ben 3 giorni consecutivi di calo. A fine seduta il Ftse Mib è stato il miglior indice europeo mettendo a segno un rialzo dell’1,37% a quota 14627 punti.


Da un punto di vista macroeconomico va segnalato il calo dello spread con i titoli decennali tedeschi a quota 463 punti ( dopo un massimo di 496 punti registrato in mattinata). In deciso calo anche il rendimento dei titoli a 10 anni italiani (sceso al 6,57%) e a 5 anni (6,38%); ben consistente è stato il calo del rendimento dei titoli a 2 anni (al 5,54%). Tale aspetto va sottolineato, in quanto un calo dei rendimenti dei titoli a breve indica indirettamente un ritorno della fiducia degli investitori nei confronti dell’Italia. Non a caso i titoli di stato a 1 anno emessi nel “BOT DAY” stanno mostrando un’ottima richiesta in questi primi giorni (con volumi e prezzi crescenti) anche sul mercato secondario confermando che qualcosa sta cambiando sul fronte della fiducia internazionale sui conti italiani.


Da un punto di vista grafico la situazione del listino milanese Ftse Mib appare ancora molto complicata. La rottura dei 14800 punti nella seduta di ieri ha innescato delle violente perdite che hanno riportato l’indice sull’importante supporto dei 14400 punti. Da questo livello i prezzi sono tornati a salire per attestarsi ai 14627 punti della chiusura. Probabile domani un ulteriore allungo verso quota 14800 punti ed eventualmente a 15000 punti. Al contrario, in caso di ribassi dovremo attenderci un rapido ritorno in area 14400 punti. L’eventuale rottura di questo livello, se accompagnata da grandi volumi, potrebbe rappresentare un chiaro segnale di allerta che spingerebbe il Ftse Mib verso l’ulteriore supporto dei 14200 punti ed eventualmente a 14000 punti. 

Da un punto di vista generale la volatilità rimarrà ancora elevata nelle prossime sedute e le strategie di investimento dovranno essere molto accurate in tal senso, inserendo degli opportuni take profit sulle resistenze chiave e degli stop loss appena al di sotto i supporti individuati anche perchè le trendline ribassiste sia di breve che di lungo periodo sono rimaste intatte.

mercoledì 14 dicembre 2011

I listini sono nuovamente ad un bivio....


Domani molto probabilmente sarà una giornata chiave da un punto di vista tecnico per il listino italiano e per i vari indici internazionali proprio perchè sembra essere stato raggiunto un bivio molto importante. Come spesso accade sui mercati finanziari, è nella giornata di mercoledì che iniziano a manifestarsi le tendenze dei prezzi e spesso le inversioni più importanti. Domani o i prezzi torneranno a crescere come nei primi giorni di dicembre oppure dovremo aspettarci ancora periodi difficili da un punto di vista azionario.  


Andando ad analizzare i grafici si può osservare che la chiusura odierna del Dow Jones a quota 11954 punti in calo dello 0,55% appare una sorta di normale ritracciamento delle quotazioni dopo il rally dei primi giorni di dicembre. A questo punto però rimane di fondamentale importanza la tenuta del supporto dinamico della media mobile a 200 giorni (rappresentata dalla linea blu) e passante al momento attorno ai 11900 punti per poter riprendere il trend rialzista con target intermedio a 12300 punti e successivamente a 12500.  Al contrario, un eventuale chiusura al di sotto degli 11900 punti potrebbe riportare il panico sui mercati finanziari e in particolare sulle borse europee più deboli (come Milano e Madrid). 

Osservando un altro indicatore chiave come il Vix ( detto anche l'indice della paura) con un time frame differente (a 5 minuti) si può intravedere una permanenza dei prezzi al di sotto della media a 200 periodi con un piccolo ma accentuato calo negli ultimi minuti della seduta (chiusura a quota 25,58 punti). Analizzando l'oscillatore stocastico riportato al di sotto del grafico dei prezzi si può osservare un taglio ribassista nella fase di ipercomprato che sembra preannunciare un netto calo del VIX e di conseguenza un nuovo e vigoroso rialzo azionario. 


In tal senso, dopo una probabile apertura piuttosto negativa per Milano si potrebbe tentare qualche acquisto di breve termine attorno alle 9 e 30 del mattino (forse vicino ai 14600 punti) con stop loss all'1,5% più in basso e target finale attorno ai 15000 punti.  

lunedì 12 dicembre 2011

Il Bot Day è un successo ma le borse crollano ancora una volta.



Ennesima giornata da dimenticare per Piazza Affari. A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 3,79% chiudendo a quota 14896 punti. 
E pensare che questa mattina il Bot Day è stato un "vero successo" rispetto agli ultimi collocamenti disastrosi: 
Il Tesoro italiano, infatti, ha emesso oggi titoli di stato a dodici mesi, con scadenza il 14 dicembre del 2012, ad un tasso medio del 5,95%, più basso rispetto al 6,09% dell'asta precedente del 10 novembre scorso. 
Complessivamente, a fronte dei 7 miliardi di euro collocati, la richiesta è stata di 13,4 miliardi. In altre parole il bid to cover è stato pari a 1,9 volte, valore decisamente più elevato rispetto a quanto registrano nella scorsa emissione. 
Inoltre in un report diffuso oggi la Banca dei regolamenti internazionali ha indicato che l'Italia è in grado di pagare tassi elevati sul debito pubblico anche per diversi anni.
Tutto ciò non è bastato per arginare l'ondata di vendite che ha riportato le quotazioni sui livelli di chiusura di giovedì scorso.

La chiusura sui minimi di seduta unita, alla permanenza delle quotazioni al di sotto della trend line ribassista di lungo periodo, che avevo segnalato nel post precedente, rappresenta un segnale piuttosto allarmante per le prossime sedute. 
Come si può osservare dal grafico sottostante il Ftse Mib appare congestionato all'interno di due livelli. Da una parte la resistenza chiave posta attorno ai 16100 punti, dall'altra l'importante supporto dei 14750-14800 punti. L'eventuale rottura di questo importante supporto potrebbe innescare nuovi e violenti ribassi con target intermedi a 14400 punti e successivamente anche a 14200 e 14000 punti.  



Infine va segnalato il nuovo rialzo dello spread con i bund tedeschi a dieci anni  a quota 454 punti base. Contemporaneamente sono saliti anche i rendimenti dei titoli italiani a 2 anni (5,84%) a 5 anni (6,75%) e a 10 anni (6,56%).

domenica 11 dicembre 2011

Un'analisi di lungo periodo sull'Indice Italiano Ftse Mib (11/12/11)


Con la brillante chiusura di Venerdì 9 dicembre (+3,37%)  l'indice Ftse Mib si è riportato a quota 15483 punti, molto vicino ai valori di chiusura della scorsa settimana. 
Andando ad analizzare il grafico di lungo periodo del principale listino di Piazza Affari si può osservare che il trend principale rimane ancora impostato al ribasso (linea rossa) e soltanto la rottura al rialzo della resistenza chiave posta attorno ai 16000-16100 punti aprirà la strada ad un nuovo trend rialzista che potrebbe caratterizzare i prossimi mesi. L'eventuale rottura di questo livello potrebbe innescare un rally piuttosto importante con target finale attorno ai 18000 punti valore dove transita anche l'importantissima media mobile a 200 giorni. 
Al contrario l'eventuale permanenza dei prezzi al di sotto della trendline ribassista (linea rossa), che ha caratterizzato il mercato italiano a partire da Maggio, potrebbe preannunciare nuovi imminenti crolli dapprima con target a 14800 punti e successivamente anche a 14000 e a 13600 punti. 
A mio avviso questo secondo scenario appare meno probabile in quanto anche da un punto di vista macroeconomico sono in atto dei cambiamenti piuttosto importanti sia in Italia che in Europa e credo che il punto peggiore della crisi finanziaria sia alle nostre spalle. 
Infatti anche lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è tornato su livelli più rassicuranti a quota 421 punti base. Nei prossimi giorni non sarei sorpreso da un calo dello spread dapprima attorno ai 400 punti base e successivamente sull'importante supporto dei 350 punti base. Qualora tale valore dovesse ridursi nelle prossime settimane sotto i 350 punti base la situazione sui mercati finanziari dovrebbe tornare nella normalità dopo questi mesi di preoccupazione generale e di panico.


Va infine ricordato che Lunedì 12 dicembre ci sarà il Bot Day e dopo il successo del Btp Day credo che molti italiani vorranno partecipare all'iniziativa. Gli investitori potranno acquistare Bot a 1 anno (scadenza 14 dicembre 2012) per un'ammontare di circa 7 Miliardi di euro senza pagare le consuete commissioni (0,30 euro per 100 euro investiti) per le banche che aderiscono all'iniziativa.  Va sottolineato che si tratta di una nuova emissione di titoli di stato e che soltanto chi ha già prenotato i titoli venerdì riuscirà ad aderire all'iniziativa. 


giovedì 8 dicembre 2011

Milano crolla del 4,3% nonostante il taglio dei tassi della BCE


Giornata da dimenticare per la borsa di Milano quella di oggi. A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 4,29% chiudendo a quota 14979 punti. Incredibile quanto accaduto nelle ultime 2 ore di contrattazione: l'indice è crollato del 4% passando dai 15700 ai 14900 punti in meno di due ore (una delle discese più violente in così poco tempo a cui ho assistito in questi anni) a seguito delle  dichiarazione espresse dalla Bce. 
Il Presidente Mario Draghi dopo aver annunciato un nuovo taglio del tasso di interesse dello 0,25% (riportando di fatto il tasso d'interesse all'1%, il minimo storico della BCE) ha chiarito una volta per tutte che la Bce non comprerà altri bond dei paesi sovrani in difficolta' sul mercato secondario dei titoli di stato. 
Il Presidente della Bce ha inoltre spiegato che non verrà effettuato un prestito agli stati in difficoltà attraverso il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Draghi infatti ha chiarito che prestare denaro all'FMI per comprare bond europei non e' compatibile con il trattato europeo. 
Come se non bastasse la Bce ha motivato il taglio dei tassi d'interesse con un netto calo delle aspettative di crescita economica per il 2012. 
In base alle ultime indicazioni il Pil europeo potrebbe contrarsi dello 0,4% l'anno prossimo riportando lo spettro recessione in tutta Europa, in particolare nei paesi più colpiti dalla crisi (Grecia e Italia in particolare).
Personalmente non sarei sorpreso da un crollo del Pil Italiano nel 2012 tra il 3% e il 5% a causa dell'aggravarsi della crisi e dalla manovra economica che limiterà notevolmente i consumi degli italiani. 
Da un punto di vista macroeconomico va segnalato il nuovo rialzo dello Spread tra titoli italiani e tedeschi a 10 anni che si è riportato a 444 punti base (+14% da ieri). 


Come si può facilmente osservare tali dichiarazioni hanno riportato il panico sui  Mercati finanziari e la rottura del supporto chiave dei 15400 punti ha innescato ulteriori ribassi anche per questioni tecniche. A questo punto la situazione torna di difficile interpretazione anche sul medio periodo e il vertice europeo di questo weekend deciderà molto probabilmente non solo l'evoluzione grafica del nostro listino ma anche il futuro dell'Europa. 


martedì 6 dicembre 2011

Milano si prende una pausa: Ftse Mib -0,49%


Dopo i rialzi dei giorni scorsi Piazza Affari si prende una giornata di pausa con un calo marginale dello 0,49% a quota 15848 punti. Da un punto di vista macroeconomico il mercato continua ad apprezzare la manovra economica sviluppata dal Governo italiano e lo Spread tra titoli italiani e titoli tedeschi a 10 anni è sceso a 368 punti base (356 punti realizzato sui minimi di giornata).



Contemporaneamente i rendimenti dei titoli di stato italiani sono scesi su quasi tutte le scadenze: i Btp decennali ora rendono il 5,87% ( valore decisamente più vicino alla realtà di quanto espresso nei giorni scorsi), quelli a 5 anni rendono il 6,07% , quelli a 2 anni il 5,59%.


La seduta odierna da un punto di vista grafico è di difficile interpretazione ma non sembra compromettere il trend rialzista di breve periodo. Tuttavia attorno ai 16000 punti di indice ho preferito chiudere precauzionalmente alcune posizioni rialziste aperte nei giorni scorsi. Probabilmente nei prossimi giorni potrebbe esserci qualche lieve presa di beneficio, dopo il rialzo record del 15%  registrato in poche sedute (partito dai 13600 punti di qualche giorno fa), ma l'impostazione generale del mercato appare in deciso miglioramento. Infatti la rottura al rialzo della media mobile a 100 giorni (segnalata nel grafico dalla linea blu) dovrebbe fornire un deciso segnale rialzista per le prossime settimane. In tal senso si potrebbe provare qualche acquisto attorno ai 15600-15550 punti del Ftse Mib con orizzonte temporale di medio periodo (utilizzando uno stop loss attorno ai 15400 punti). 

lunedì 5 dicembre 2011

Vivibilità città Italiane: Bologna al 1 posto, Foggia all'ultimo (Classifica del Sole 24 ore)


Bologna la provincia più vivibile mentre Foggia si colloca all'ultimo posto, scendendo ancora rispetto al 2010 quando era al penultimo gradino della classifica. Tra le realtà di maggiori dimensioni, è Milano a posizionarsi meglio, salendo al 19esimo posto, prima di Roma che arriva 23esimo ma avanzando di dodici gradini.
L'indagine attraverso le statistiche più recenti mette a confronto la vivibilità nelle 107 province italiane in sei aree significative: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/ambiente/salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero
Ciascuna area è suddivisa a sua volta in 36 parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei "voti" ottenuti nei 36 parametri e nelle sei tappe dell'indagine.

Bologna arriva al vertice grazie ai buoni risultati messi a segno in in cinque delle sei aree e in particolare nel capitolo "Servizi/ambiente/salute", dove è seconda, ma con un primato riguardo ai posti disponibili negli asili nido.
Occupa la settima posizione nel "Tenore di vita" (con ad esempio 33mila euro nel parametro del Pil pro capite), l'undicesimo gradino in Affari e lavoro (tra gli indicatori dell'area spicca la quota di donne occupate, il 45%) e il quinto nel Tempo libero (dove ha un alto indice di assorbimento libri).
La provincia è però in sofferenza per quanto riguarda l'ordine pubblico, dove pure risale dal centesimo al 92esimo posto: tra i reati che più la penalizzano la microcriminalità e le truffe.
Quanto all'ultima, Foggia, già nel 2010 occupava il penultimo gradino. Quest'anno completa la discesa con piazzamenti tra l'82esimo e il 106esimo posto in tutte le sei aree di indagine. In particolare sul fronte dell'Ordine pubblico è ultima assoluta per le estorsioni e terzultima per l'incidenza dei furti di automobili, che risulta quasi cinque volte la media nazionale.
Analizzando i singoli parametri, la provincia pugliese è in affanno ad esempio nell'occupazione femminile e dei giovani dai 25 ai 34 anni (19% e 45% i rispettivi tassi) e sui tempi della giustizia civile, sul Pil (pari a 16mila euro pro capite, la metà di Bologna) e i consumi pro capite (718 euro, contro una media di 1.079 euro).

Fonte (Wall Street Italia e Sole 24 Ore) 

sabato 3 dicembre 2011

La settimana della riscossa: Ftse Mib +11% in 5 sedute!

Con la chiusura di venerdì a quota 15476 punti ( +1,52%) l’indice Ftse Mib archivia una delle settimane migliori degli ultimi mesi. Nel giro di 5 sedute il listino milanese è stato in grado di recuperare quasi 2000 punti rispetto ai minimi di 13600 punti toccati venerdì scorso. Nell'ultima setttimana l’indice Milanese ha guadagnato l’11,04%, riducendo la perdita da inizio anno al 23,3%. Tra i titoli che si sono messi maggiormente in luce in questa settimana spiccano i titoli bancari, in particolare Banca Popolare dell’Emilia Romagna (+24,6%) e Intesa San Paolo (+20,3%).
Da un punto di vista grafico la situazione appare in deciso miglioramento in quanto l’indice si è riportato sopra la media mobile a 56 periodi (rappresentata dalla linea blu) e sembra essere pronto ad un rally di natale piuttosto sostanzioso. Anche l’oscillatore Macd (rappresentato al di sotto del grafico dei prezzi) ha fornito pochi giorni fa un chiaro segnale rialzista, (incrocio rialzista della linea verde con quella rossa), segnalando al mercato l’intenzione rialzista degli operatori.


Probabilmente ci sarà qualche presa di beneficio all’inizio della prossima settimana ma è probabile che il trend rialzista possa proseguire fino ai 16000 punti ed eventualmente fino a 16500 punti già entro venerdì prossimo.
Da un punto di vista macro i mercati sembrano credere al piano salva euro che dovrà essere definito durante il Consiglio Europeo del prossimo 9 dicembre.
Non a caso lo spread tra titoli di stato italiani e tedeschi a 10 anni si è ridotto a 455 punti, dopo il picco di 575 punti toccati qualche settimana fa, prima dell’arrivo del nuovo governo Monti.

Per quanto riguarda l’America la situazione macroeconomica sembra essere meno grave del previsto: in base agli ultimi dati disponibili il tasso di disoccupazione e' sceso dal 9% all'8,6%, ai minimi da marzo 2009, secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro a Washington. Infatti  durante il mese scorso, gli Stati Uniti hanno creato 120 mila posti di lavoro, con piu' della meta' delle assunzioni che sono avvenute nel settore delle vendite al dettaglio e delle agenzie interinali.
Questo è sicuramente un segnale incoraggiante sul reale stato dell’economia americana e potrebbe aiutare anche a rasserenare le tensioni sui mercati dettate dalla crisi dell’area euro.
A riguardo, lunedì 5 dicembre si saprà qualcosa di più preciso, quando, Nicolas Sarkozy, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, si incontreranno a Parigi per presentare ufficialmente le loro proposte per un nuovo trattato europeo con la speranza che i mercati possano accogliere al meglio tali proposte.

venerdì 2 dicembre 2011

Un'analisi grafica del Dow Jones: Ci sarà il Rally di Natale anche quest'anno?


Il mese di dicembre è generalmente un mese favorevole da un punto di vista borsistico, sia da un punto di vista statistico che da un punto di vista emotivo. I mercati finanziari hanno delle proprie emozioni e non va sottovalutato quell'euforia natalizia che colpisce milioni di persone di anno in anno a Dicembre. 
Andando ad analizzare graficamente l'indice Dow Jones con candele giornaliere si può notare un deciso miglioramento della situazione negli ultimi giorni. La decisione delle varie banche centrali di iniettare una dose massiccia di liquidità ha permesso all'indice americano di riportarsi oltre la quota psicologica dei 12000 punti. La cosa interessante è che contemporaneamente è stata rotta a rialzo la media mobile a 200 giorni (rappresentata dalla linea in blu) e che quest'oggi le quotazioni hanno fatto un breve ritracciamento per andare a testare proprio questa media mobile attorno ai 12000 punti. 
Gli oscillatori sottostanti al grafico (Macd e stocastico) sembrano segnalare un'imminente inversione rialzista di lungo periodo che potrebbe proiettare l'indice verso i 12250 nel corso delle prossime sedute e successivamente verso i 12500-12600 punti entro fine dicembre. A mio avviso, qualora questo trend rialzista dovesse essere confermato nei prossimi giorni anche i listini europei dovrebbero beneficiarne con nuovi e violenti rialzi che dovrebbero riportare anche il listino italiano a valori più vicini alla realtà. 

martedì 29 novembre 2011

Dopo un + 5% in due giorni il sentiment sui mercati è meno negativo


Sono bastate 48 ore per riportare un po' di speranza nei cuori degli investitori italiani ed internazionali. Nel giro di due sedute il Ftse Mib ha recuperato quasi il 5% portandosi nuovamente a quota 14627 punti mentre lo spread con il bund a 10 anni è sceso a 490 punti base. 
Come potete osservare nell'immagine sovrastante esistono delle fasi emotive  che si ripetono ogni volta che si verifica una crisi economica e finanziaria. 
Ogni volta tutti gli individui rimangono vittima della paura, del panico, della disperazione e dell'avvilimento (spesso anche gli investitori più esperti)  mentre quel 2-3% di persone ottimiste (o razionali e che non si fanno prendere dall'emotività del momento) , pazze o incredibilmente fortunate riescono a sfruttare quello che viene definito come Point of Maximum Financial Opportunity, realizzando nei mesi successivi incredibili profitti. 
Probabilmente è ancora presto per poter dire che il peggio della crisi finanziaria è alle spalle ma indubbiamente negli ultimi due giorni è successo qualcosa di importante che mi lascia indubbiamente più ottimista rispetto ai giorni scorsi sia da un punto di vista macroeconomico che da un punto di vista grafico. 


Quest'oggi il Tesoro ha emesso tre tipologie di Bond: quelli a tre anni sono stati emessi per un valore di €3,5 miliardi, mentre quelli con scadenza nel 2022 e nel 2020 rispettivamente per 2,5 miliardi e 1,5 miliardi di euroi rendimenti dei bond con scadenza nel 2022, ovvero a dieci anni, si sono attestati su un nuovo record dall'introduzione dell'euro, al 7,56%, in crescita dal 6,06% precedente l titolo a tre anni, con scadenza nel 2014, è stato venduto al tasso del 7,89%, massimo dal 1997 e in rialzo rispetto al 4,93% precedente.
Riguardo al rapporto tra domanda e offerta, il bid to cover per i bond a tre anni, ovvero con scadenza nel 2014, è stato pari a 1,5 volte, in rialzo rispetto a 1,35 dell'ultima asta, mentre il bid to cover per i titoli a scadenza nel 2022 è stato pari a 1,34, in crescita rispetto a 1,27 dell'ultima asta
In altre parole, il Tesoro italiano ha assistito a una buona domanda dei titoli di stato, fattore che ha immediatamente alimentato il recupero della borsa di Milano che durante la mattina accusava un calo superiore all'1%. 


Graficamente la situazione per l'indice di Milano appare in deciso miglioramento rispetto alla scorsa settimana e la chiusura vicino ai massimi di seduta odierna segnalano una certa forza nel nuovo trend partito dai 13600 punti di venerdì pomeriggio scorso. Tuttavia finchè l'indice non riuscirà a violare l'importante resistenza dei 14800 punti sarà difficile parlare di trend rialzista di medio-lungo periodo. Qualora il Ftse Mib dovesse riuscire a superare tale livello dovrebbe portarsi rapidamente in area 15000 punti e successivamente a 15200 punti. Al contrario qualora il listino dovesse essere respinto dalla resistenza dei 14750-14800 potrebbe tornare a scendere dapprima in area 14500 punti e successivamente in area 14300 e 14000 punti. 

Lo scenario rialzista potrebbe essere supportato anche dalla notizia di questa sera dell'Ansa: 


Via libera alla sesta tranche di aiuti alla Grecia, 8 miliardi di euro vitali per le casse dello Stato in crisi: e' quanto fa sapere il ministro belga delle Finanze, Didier Reynders, sul suo account Twitter. L'accordo sulla sesta tranche e' stato possibile dopo che il nuovo governo greco ha inviato a Bruxelles una lettera che garantisce gli impegni presi da Atene con la Ue, formata dai due maggiori partiti al governo. 

venerdì 25 novembre 2011

La crisi italiana si aggrava....o qualcuno ci salva o è finita.


Sono passati solo pochi giorni dal mio ultimo aggiornamento ma la situazione economica e finanziaria dell'Italia è drammaticamente peggiorata. 
Le aste odierne di titoli di stato italiani sono andate a dir poco male: 
Il tesoro ha collocato tutti i 10 Miliardi di euro previsti in titoli di stato con scadenze a 6 mesi e a 2 anni ma con tassi di rendimenti da Record. Il rendimento dei Bot a 6 mesi è salito al 6,504%, massimo degli ultimi 14 anni e valore quasi doppio rispetto al 3,535% dell'asta precedente.
Il rendimento dei Ctz a due anni, si è attestato al 7,95%, in netta crescita dall'asta precedente in cui si era attestato al 4,62%.

La reazione sul mercato è stata a dir poco violenta. Nel giro di pochi minuti l'indice Ftse Mib ha accusato un calo del 2% ma poi è riuscito a recuperare nel corso della seduta e a chiudere in territorio positivo, anche se di poco, +0,12%  a 13937 punti. 

Andando ad analizzare il rapporto bid to cover (il rapporto tra domanda e offerta dei titoli) per i titoli a sei mesi è stato pari a 1,47, in ribasso rispetto al rapporto di 1,57 del precedente collocamento. Il bid to cover dei Ctz a due anni è calato a 1,59, contro il 2,01 precedente.

Considerando che i rendimenti offerti sono quasi raddoppiati rispetto alle aste precedenti e che ciononostante il rapporto bid to cover è calato del 10% sui Bot e del 20% sul Ctz si può parlare di esito disastroso dell'asta odierna. 

Sul mercato secondario il rendimento dei titoli di stato a due anni dell'Italia ha raggiunto un nuovo record al 7,66% dopo aver toccato quota 7,92%. 



Contemporaneamente il rendimento dei titoli a 5 anni ha raggiunto il 7,74% ( massimo odierno al 7,85%) mentre quello dei titoli a 10 anni ha raggiunto il 7,26% (massimo odierno al 7,36%). 



In serata poi sono arrivate ulteriori notizie negative da parte delle Agenzie di Rating: 

Fonte (La stampa)


Fonte: Ansa

Standard & Poor's ha tagliato il rating del Belgio portandolo ad 'AA' da 'AA+'. L'outlook e' negativo. S&P ha motivato la decisione di abbassare il rating di un gradino con i rischi che gravano sul settore finanziario che potrebbe aver bisogno di aiuti da parte del governo. Prospettiva che crea preoccupazione sui conti pubblici. Per il 2011, l'agenzia prevede che ''il deficit del Belgio sara' intorno al 3,6% del Pil'' in considerazione di ''una crescita economica di circa il 2%''.



Il punto ultimo di non ritorno (se non è stato già oltrepassato) è fissato attorno all'8%. Quando il rendimento dei titoli di stato italiano supereranno questo valore dovremo prepararci al peggio. In poche parole dovremo puntare all'acquisto di asset concreti (Terreni, immobili di vario genere) oppure diversificando il proprio patrimonio con l'acquisto di immobili all'estero ( Germania, Svizzera, Norvegia) o aprendo legalmente dei conti correnti all'estero ed acquistando altre valute (Dollari, franchi svizzeri, etc). 


La situazione è a dir poco critica e mai nei miei 13 anni di esperienza sui mercati finanziari ho assistito a tali squilibri nei mercati azionari ed obbligazionari. Credo che entro il 10 dicembre capiremo se ci sarà ancora un Europa o meno, se ci sarà ancora una moneta unica (l'euro) o meno, e se l'Italia potrà salvarsi o meno. 


A mio avviso, date le attuali condizioni del mercato, in preda ad una tremenda crisi di fiducia, sono possibili solo due ultime manovre da parte dei politici europei e da parte della Bce:


1) Ricorso immediato agli Eurobond. Massima coesione sia politica che economica tra i vari paesi. Mostrare alla speculazione che la crisi si combatte cooperando e non con l'isolazionismo. 

2) Riduzione dei tassi di interessi da parte della Bce allo 0%. Tale politica economica sebbene produrrà un'impennata dell'inflazione (3-4%) e un'impoverimento in termini reali del potere di acquisto delle famiglie, dovrebbe riuscire a riportare la fiducia sui mercati e a impedire il collasso del sistema finanziario europeo. Si tratta di una manovra molto rischiosa ma arrivati a questo punto penso che Draghi dovrà giocarsi tutte le carte a sua disposizione per salvare l'Euro. 


martedì 22 novembre 2011

Allarme Europa! Spagna e Italia di nuovo nella bufera.


Sono bastate 48 ore per scatenare un nuovo inferno sui mercati finanziari. In due giorni l'indice Ftse Mib ha perso quasi il 6,5% riportandosi a quota 14286 punti. 

Da un punto di vista macroeconomico la situazione appare giorno dopo giorno sempre più allarmante, non solo per l'Italia ma ormai per tutta l'Europa. 
Quest'oggi è stata la Spagna a finire nel mirino della speculazione a causa dell'esito disastroso dell'asta dei titoli di stato:

Per i titoli a tre mesi il rendimento e' schizzato al 5,11% dal precedente 2,29%, mentre, sulla scadenza a sei mesi, il tasso e' salito al 5,22% dal 3,30% precedente. In totale la Spagna ha collocato titoli per un ammontare di 2,98 miliardi di euro.

Il dato è allarmante sopratutto se si considera che la Spagna ha dovuto offrire dei rendimenti, per l'asta a 3 mesi, superiori perfino a quelli della Grecia...

Lo spread tra titoli spagnoli e titoli tedeschi a 10 anni ha raggiunto il nuovo record del 469 punti base. 

Nel giro di poche ore la paura è tornata anche sui titoli italiani. A fine giornata lo Spread tra titoli Italiani e tedeschi a 10 anni è tornato a quota 490 punti base, con il rendimento del Btp decennale che è arrivato al 6,82%

Tali valori rimangono inferiori a quelli dei giorni scorsi ma quello che mi preoccupa seriamente è la netta crescita dei rendimenti dei titoli di stato a 5 e a 2 anni. 


Come si può osservare il rendimento dei titoli a 5 anni è salito al 6,92% mentre quello dei titoli a 2 anni si è riportato al 6,99%. Come era successo qualche giorno fa', i titoli a breve termine offrono dei rendimenti superiori a quelli a lungo termine: il mercato inizia seriamente a considerare l'ipotesi di un Default dell'Italia entro i prossimi 2 anni. 



A questo punto il nuovo governo Monti sarà costretto a prendere provvedimenti in fretta e furia per evitare il disastro (ormai il problema non è più solo Italiano) ma mi auguro che la Bce e gli organi internazionali come l'Fmi (Fondo Monetario Internazionale), scendano in campo per salvare l'Italia e l'Europa. 
In tal senso credo che gli Eurobond possano essere l'ultima, e forse ormai, l'ultima soluzione in mano ai vertici economici europei per evitare una crisi ben peggiore di quella del 1929.  
Se un giorno l'Italia dovesse fallire (e mi auguro che questo non succeda mai perchè credo con tutto me stesso in questo paese), tutta l'Europa farebbe default nel giro di 2-3 settimane e successivamente sarebbe la volta degli Stati Uniti con conseguenze catastrofiche non solo a livello finanziario ed economico ma anche a livello dei delicati equilibri politici internazionali mondiali (La storia ci insegna  tristemente cosa sia successo 10 anni dopo la crisi del 1929 e mi auguro che l'umanità non faccia gli stessi tremendi errori del passato) .