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martedì 9 marzo 2010

E siamo a 7 : Milano +0,54%

Settimo rialzo consecutivo per la Borsa di Milano. Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 22398 punti in rialzo dello 0,54%. La giornata non è stata di grandi emozioni anche per merito delle poche notizie macro uscite nel corso della mattinata. Il toro è tornato di moda a Piazza Affari da oltre una settimana e sembra aver trovato una nuova casa. Sono vari giorni che mi aspetto una correzione dei mercati che puntualmente non si verifica. Forse domani sarà la volta buona ma ormai è assodato che il mercato non è più lineare e che ci sono delle asimmetrie molto strane in corso. Proprio oggi ho trovato un articolo molto interessante su intermarket and more, da dove mi sono ispirato, che descrive molto bene questo concetto: 

Il grafico riporta 3 curve: 
1) Indice S&P 500 (bianco)
2) Spread tasso governativo USA 10yr-2yr (arancio)
3) Spread rendimento titolo 10 Yr Rating Moody’s BAA vs T-Note USA 10 yr (verde)

Guardando questo grafico è possibile notare che c'è una certa correlazione tra queste curve. La curva verde e quella arancione sono abbastanza correlate: graficamente questo significa un andamento piuttosto simile delle due curve. La linea bianca invece indica l'andamento del mercato azionario. Quando i mercati sono in una situazione normale l'andamento della linea bianca dovrebbe avere un andamento opposto rispetto a quello della linea verde o quella arancione. Infatti tra il 2003 e il 2008 mentre il mercato azionario americano cresceva vistosamente , lo spread relativo al mercato obbligazionario scendeva, anche grazie alla buona crescita economica che gli Usa hanno vissuto in quel periodo.  A partire dal 2007 però la situazione è cambiata e lo spread è schizzato letteralmente alle stelle a inizio 2008, segnalando al mercato che qualcosa non andava. Infatti pochi mesi dopo i nodi sono venuti al pettine e il mercato azionario americano è crollato violentemente a partire da settembre 2008 anche per il fallimento di Lehman Brothers.  A Marzo 2009 il listino americano toccò i minimi e da lì iniziò una crescita violenta che l'ha portato a raggiungere i livelli attuali. Contemporaneamente la linea verde e quella arancione avevano iniziato a scendere. Fino a questo punto nulla di sorprendente. Le curve si sono comportate come previsto. Se l'azionario diminuisce, lo spread sull'obbligazionario sale e viceversa. A partire però da metà 2009 (dove c'è la freccia) la linea arancione ha iniziato a prendere nuovamente la via del rialzo, a seguito dell'aumento del deficit americano e dei problemi legati alla ripresa economica piuttosto latente. Il mercato azionario invece di scendere ha continuato inesorabile la sua corsa infischiandosene dei problemi strutturali dell'economia. Se lo spread sui bond americani è cresciuto nell'ultimo periodo vuol dire che gli investitori non si fidano più come una volta del sistema americano e in compenso richiedono un rendimento maggiore. Arrivati a questo punto in cui è evidente un disallineamento tra queste curve sono possibili 2 scenari: a) l'economia si riprende velocemente, il mercato azionario continua la sua crescita mentre lo spread (curva arancione) si riduce rapidamente. In questo scenario avremo un'esplosione dell' inflazione nei prossimi anni. b) l'eccesso di liquidità che ha drogato i mercati viene drenata rapidamente (anche perchè si tratta di misure straordinarie e a tempo determinato), e l'azionario perde dal 20% al 40% dagli attuali livelli. Scegliete voi il male minore...o meglio sperate che i vertici della Bce e della Fed prendano le giuste decisioni. Sarebbe impossibile dire come quando e cosa accadrà, ma di sicuro una cosa è certa: questa situazione non è sostenibile ancora a lungo. In passato lo spread è stato un indicatore molto importane e spesso ha anticipato il mercato azionario. Ora come ora dovessi azzardare una previsione economica da qui ai prossimi 6-12 mesi vedrei lo scenario b più probabile e vi spiego i perchè:  1 Negli ultimi dati disponibili il mercato immobiliare statunitense a Gennaio è crollato del 7,6% ( anche se la Borsa sembra non aver letto questo dato) e se il mercato immobiliare rimane debole non credo che si possa parlare di ripresa economica. 2 L'enorme liquidità erogata dalle banche centrali prima o poi dovrà essere riassorbita e questo provocherà grosse oscillazioni sul mercato azionario ed obbligazionario. 3 Questa liquidità non è stata utilizzata dalle banche per erogare credito alle imprese ma solo per fare speculazione e per gonfiare il mercato azionario. 4 Il numero dei disoccupati è ancora in crescita e nell'ultimo mese sono stati persi altri 36 mila posti di lavoro, portando il totale a ben 8,4 Milioni di disoccupati dall'inizio della Crisi attuale. Non sto facendo un bollettino di guerra ma sono i semplici dati economici pubblicati nei giorni scorsi. In questo momento l'economia americana non può contare su 8,4 Milioni di persone che hanno limitato le proprie spese e magari hanno anche perso la casa. A mio avviso finchè l'economia non riuscirà a riassorbire velocemente quest'esercito di disoccupati non potremo parlare di vera ripresa.
Vi lascio con la chiusura apatica di Wall Street, che dopo una giornata passata attorno alla parità ha chiuso in ribasso dello 0,13% a 10552 punti. Domani probabilmente vedremo qualche movimento degno di nota. 


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