Torniamo a parlare di Grecia anche oggi. Ormai è il tema principale sulle piazze finanziarie di tutto il mondo e le ultime notizie non sono per nulla confortanti. I rendimenti dei titoli di stato a 10 anni della Grecia hanno toccato quest'oggi il 14,65% , l'ennesimo record storico da quando è nato l'euro. Situazione ancor più allarmante per i titoli a 2 anni che hanno toccato un rendimento del 20,52%!!
I rialzi dei rendimenti odierni sono dovuti all'esito negativo dell'asta a 3 mesi dei titoli Greci. Infatti, sebbene siano stati collocati tutti 1,625 Miliardi di euro di titoli con scadenza a 13 settimane, il rendimento è salito al 4,10% dal 3,85% dell'asta di Febbraio. Il Bid to cover ( cioè il rapporto tra domanda e offerta durante l'asta) è stato di 3,45 volte ma in calo dal 5,08 dell'asta precedente.
Insomma gli investitori rimangono alla finestra e non vogliono prendersi troppi rischi acquistando bond della Grecia.
In clima sereno, dopo i venti di tempesta di ieri, le borse hanno tentato un timido recupero sgonfiatosi parzialmente nel finale di seduta. A fine seduta il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,31% a quota 21249 punti. Graficamente parlando la situazione di debolezza appare evidente e il rimbalzo odierno può essere considerato come una pausa salutare dopo i ribassi dei giorni scorsi.
Probabile un ritorno in area 21200 e successivamente a 21100 punti già nella mattinata di domani. L'eventuale rottura dei 21000 punti potrebbe portare l'indice italiano al test dei 20800 punti, sui minimi dell'anno. Al contrario in caso di nuovi allunghi rialzisti le prime resistenze si trovano attorno ai 21350 punti e successivamente a 21400 e 21500 punti.
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