La settimana borsistica appena passata rimarrà probabilmente nella memoria degli investitori per qualche anno a causa dell'elevata volatilità che ha caratterizzato tutte le sedute. I mercati hanno vissuto attimi di panico generalizzato e di terrore quando mercoledì i rendimenti dei Btp italiani a 10 anni avevano superato la fatidica soglia del 7%. La possibile svolta politica ( con Monti che dovrebbe prendere le redini del governo entro questo fine settimana) ha ridato un po' di speranza agli investitori italiani e internazionali e la borsa di Milano ha messo a segno un rialzo del 3,68% a quota 15778 punti nella seduta di venerdì.
Da un punto di vista macroeconomico va segnalato il netto calo dello spread tra titoli tedeschi e titoli italiani, che è sceso a quota 456 punti base, con un calo di quasi 120 punti base dai massimi di 575 punti base di mercoledì. (Il mercato sta scontando la fine dell'attuale governo e scommette su Monti e sulle riforme politiche ed economiche che l'Italia dovrà adottare per il proprio futuro).
In netto calo anche il rendimento del btp a 10 anni, sceso al 6,45%;
quello dei titoli a 5 anni è sceso al 6,458% mentre quello a 2 anni al 5,69%.
Questi valori seppur ancora estremamente elevati, sono più compatibili e sostenibili rispetto a quelli toccati qualche giorno fa' e lasciano qualche speranza sul futuro dell'Italia.
Tuttavia, qualora non ci fosse questo cambiamento politico, credo la situazione possa tornare a farsi decisamente pericolosa nel giro di pochi giorni sia per il mercato italiano che per i mercati finanziari in genere.
Da un punto di vista Grafico l'indice di Milano Ftse Mib si trova in una situazione piuttosto complicata. Il trend di lunghissimo periodo rimane ancora impostato al ribasso ma il recupero partito a fine settembre ( che ha portato il listino italiano da 13100 punti a quasi 17000 punti in solo un mese) lascia aperta qualche possibilità rialzista per i prossimi mesi. Al momento va segnalata la formazione di un rettangolo tra i 16000 punti e i 14800 punti. L'eventuale rottura di uno di questi due livelli dovrebbe innescare una nuova direzionalità per qualche seduta. Per lunedì, a meno di notizie particolari nel weekend, è probabile un test della resistenza a quota 16000 punti; l'eventuale rottura rialzista di questo livello, potrebbe innescare nuovi acquisti con target 16200 e 16400 punti. La notevole forza di alcuni titoli bancari nella seduta di venerdì mi lascia piuttosto fiducioso in tal senso.
Al contrario in caso di ribassi, il ritorno al di sotto dei 14500 punti sarebbe piuttosto preoccupante e potrebbe innescare ulteriori ribassi con target a 14300 ed anche a 14100 punti.
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