Con il calo odierno il Ftse Mib torna su un supporto di medio-lungo periodo particolarmente importante. Quello appunto dei 15600 punti. Dal 19 marzo ad oggi l'indice italiano ha accusato un calo di 1500 punti pari a oltre il 9%. Inoltre ben 8 delle ultime 10 sedute si sono chiuse con il segno rosso e il panico e la preoccupazione è tornata piuttosto elevata a piazza affari. La chiusura sui minimi di seduta dovuta in particolare ai nuovi tonfi dei titoli bancari ( Unicredit e Intesa -4 solo per citarne alcuni) lascia poco spazio all'ottimismo per i prossimi giorni.
L'eventuale rottura di questo livello aprirebbe lo spazio a nuovi e violenti cali con primi target a quota 15400 punti e successivamente a 15200 e 15000 punti con possibili estensioni finali fino a 14400 punti.
Da un punto di vista statistico va segnato che cali così violenti nelle ultime 5 sedute si sono registrate solo nel 5,5% dei casi ma non per questo bisogna escludere ulteriori ribassi.
Al contrario in caso di timidi rimbalzi tecnici l'indice italiano potrebbe riaffacciarsi sui 15800 punti e successivamente attorno ai 16000 e 16200 punti. Tuttavia solo il ritorno sopra i 16200 punti porterebbe un po' di serenità sul trend di medio-lungo periodo.
Va tuttavia sottolineato l'allargamento dello spread tra titoli di stato italiani e titoli di stato tedeschi a 10 anni che quest'oggi è tornato a quota 335 punti base con il rendimento del BTP decennale che è salito al 5,15%.
Ben più preoccupante è però la situazione reale mettendo a confronto il listino italiano Ftse Mib con il famoso indice tedesco Dax.
Come si può osservare nell'immagine sovrastante il listino italiano negli ultimi 5 giorni ha perso il 5% mentre l'indice tedesco ha limitato le perdite ad un modesto -1%.
Allargando l'orizzonte temporale ad un anno, la situazione appare decisamente sconfortante. Negli ultimi 12 mesi il listino italiano ha accusato un calo vicino al 25% mentre il listino tedesco è rimasto sostanzialmente invariato.
Mettendo infine a confronto i due listini a partire dal lontano 2007 si trovano delle differenze che lasciano senza parole. In questi anni il listino italiano ha accusato un calo complessivo superiore al 60% mentre il Dax tedesco si ritrova all'incirca sugli stessi valori di qualche anno fa.
Vedendo questi grafici forse si capisce che l'Italia sembra sempre più diretta verso una strada fatta di lacrime e sangue che ha portato al disastro la Grecia.
Infatti osservando l'ultimo grafico si può osservare che nell'ultimo anno l'indice greco ha accusato un calo del 52% mentre il Dax tedesco è tornato sui livelli di 12 mesi fa. A questo punto la situazione per il mercato azionario italiano inizia ad essere veramente molto molto preoccupante.....
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