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giovedì 14 giugno 2012

La spagna vicina al punto di non ritorno


In questi giorni è successo davvero di tutto sui mercati finanziari e sembra di esser tornati rapidamente al clima di panico e di tensione che si respirava a novembre 2011. 
Al centro dell'attacco speculativo è finita questa volta la Spagna che vede i propri conti pubblici sempre più in difficoltà e il tasso di disoccupazione crescere verso il 25%. Come se non bastasse il sistema bancario iberico è sempre più in crisi e la situazione appare tutt'altro che rosea. Dal grafico sottostante si può notare che i titoli spagnoli a 10 anni offrono ad oggi un rendimento del 6,91%, valore che non era mai stato raggiunto nemmeno durate il picco di crisi registrato a novembre e che è ad un soffio dalla fatidica quota del 7%. ( Per i non addetti ai valori ricordo che in passato i paesi che hanno superato questo valore sono stati costretti a chiedere aiuto al Fondo Monetario Internazionale e hanno rischiato o hanno fatto Default)....  



Da segnalare in questo contesto questo grafico auto-esplicativo tratto dal corriere della sera:
Non mi sembra il caso di commentarlo....


Per quanto riguarda la situazione della Grecia credo che in questo weekend potrebbe succedere qualcosa di molto interessante con le nuove elezioni politiche ( anche la borsa greca sembra crederci con un clamoroso +10%) ma a mio avviso non credo che ci sia alcun candidato in grado di portare Atene sulla retta via in così breve tempo. Le ultime notizie parlano di una vera e propria corsa agli sportelli (vengono prelevati dai 500 a 800 milioni di euro al giorno presso le banche greche). Inoltre secondo gli ultimi dati disponibili la Grecia finirà le proprie risorse economiche entro il 20 di luglio e l'andamento dei Cds segnala un'imminente evento negativo (Default o un'eventuale uscita dall'area euro)


  


Per quanto riguarda l'Italia la situazione appare critica ma non abbiamo ancora  raggiunto la situazione di panico registrata a novembre 2011. Quest'oggi anzi il mercato azionario italiano è stato il più forte d'europa (FtseMib + 1,47%) e lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a quota 464 punti base (con il btp decennale che offre un rendimento del 6,13% (max giornaliero al 6,34%).
Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni ma una cosa appare chiara. O verranno prese delle decisioni politiche importanti dai vertici europei o nel giro di 6 mesi credo che l'Euro rischia di dissolversi lasciando dietro di se un'infinità di fallimenti bancari ed industriali e milioni di nuovi disoccupati. 
Mi auguro che il buon senso porti finalmente a delle decisioni chiarificatrici ed in grado di riportare la fiducia sui mercati finanziari internazionali. 

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