Visualizzazioni totali

lunedì 13 agosto 2012

Arriva Ferragosto ma anche sui mercati la temperatura potrebbe salire...


Sono passati svariati giorni dal mio ultimo post e tornato dalle vacanze estive non posso non augurarvi un buon ferragosto con i vostri amici e parenti con una bellissima foto di un tramonto pugliese. 
Detto questo cerchiamo di analizzare la possibile evoluzione dello scenario macro-economico nelle prossime settimane. 
1) A livello mondiale il rallentamento economico appare sempre più evidente e la crisi economica sembra dilagare a macchia d'olio in tutti i paesi sviluppati ( europa in testa) mentre risulta confermato il marcato rallentamento economico per i Bric.
2) Per quanto riguarda l'Italia gli ultimi dati macro sono piuttosto negativi. 
Il debito pubblico italiano a giugno 2012 ha raggiunto un nuovo record storico a quota 1.972,940 miliardi di euro con un rapporto tra debito e Pil che è così salito al 124%.


Come si può osservare in questa tabella, da fine 2011 il debito pubblico italiano è cresciuto di quasi 75 miliardi di euro, pari ad una variazione del 3,95% rispetto a dicembre 2011.


In base ai miei calcoli, ipotizzando un calo del pil nominale del 2% a fine 2012 e che il debito pubblico italiano a fine 2012 sia pari a quello di giugno (1972,9 Miliardi di euro) , ci troveremmo a fine anno con un rapporto debito/pil pari al 127,4% e del 128,2% per il 2013 (per il quale ho stimato invece un calo del pil nominale dell'1% rispetto al 2012). 

Come si può osservare negli ultimi anni il debito italiano è cresciuto in maniera esponenziale e la situazione anche con il governo tecnico attuale sembra fuori controllo. 
Il dato finale è spaventoso. Negli ultimi 12 anni e mezzo il debito pubblico italiano è passato da 1272,5 miliardi di euro di fine millennio ai 1972 attuali, registrato in pratica una crescita vicina al 52%.



A questi dati macro va segnalato che la quota di debito pubblico detenuta da  non residenti è scesa al 31,7%, dal 45% toccata nel 2011. ( Si parla di un deflusso costante di denaro che solo ad aprile è stata pari a 61 miliardi di euro). 

3) In questi giorni il mercato è stato piuttosto tranquillo, anche perchè quasi tutti i vertici internazionali mondiali sono in ferie e non ci sono state dichiarazioni particolari. Tuttavia sul sole 24 ore di oggi viene riportata questa notizia non proprio rassicurante: 

"Nuova doccia fredda sui sogni di integrazione eueopea e, prima ancora, sulle chance che si attivino quanto prima meccanismi in grado di mettere al riparo Spagna e Italia dalle conseguenze della crisi finanziaria. Infatti, a causa di una nuova causa pendente la decisione della Corte costituzionale tedesca sulla legittimità del fondo salva-Stati Esm e del fiscal compact potrebbe slittare «molto oltre» il 12 settembre prossimo, data entro cui era originariamente attesa. Lo scrive il sito del quotidiano economico tedesco Handelsblatt."

4) Da un punto di vista grafico la situazione appare vicina ad un punto di svolta per l'indice milanese Ftse Mib. 

Osservando il grafico con candele giornaliere risulta evidente l'attuale fase di consolidamento delle quotazioni attorno all'area 14400-14800 punti. L'andamento delle ultime sedute sembrerebbe una tipica figura di inversione ribassista del mercato (evening star) . In tal senso l'eventuale rottura del supporto chiave dei 14400 punti potrebbe innescare nuove prese di beneficio con successivi target a 14200 e successivamente a 14000 punti. 
Nuova positività invece al di sopra dei 14600 con successivi target a 14800 e poi 15000 punti. (Tale  scenario appare a mio avviso meno probabile)


Allargando il grafico su una scala temporale più estesa risulta evidente che il downtrend di lungo periodo non è mai stato intaccato negli ultimi mesi. Infatti i prezzi si sono sempre mantenuti al di sotto della media mobile a 255 giorni ( circa i giorni di borsa aperti in un anno) e l'attuale recupero sembrerebbe soltanto un rimbalzo momentaneo del mercato. 


Infine guardiamo anche il Vix americano (detto anche l'indice della paura): 


Quest'oggi il Vix ha chiuso a quota 13,86 punti, valore che storicamente parlando è estremamente basso. Osservando il grafico si può notare che ogni volta che è stato toccato un valore inferiore a 15 il Vix è tornato a salire violentemente, trascinando al ribasso i vari mercati azionari americani e di conseguenza quelli europei. Va segnalato inoltre che anche lo stocastico dayly ha raggiunto dei valori di ipervenduto molto interessanti sui quali potrebbe essere conveniente provare qualche acquisto di volatilità o contemporaneamente qualche short sull'azionario. 





1 commento: