Ormai non fa quasi più notizia ma il debito pubblico italiano ha raggiunto a novembre 2013 un nuovo record storico: 2104,069 Miliardi di euro.
Come potete osservare dalla tabella sovrastante la crescita del livello complessivo di debito appare sempre più consistente con un incremento di 116 Miliardi di euro dal valore di dicembre 2012, ovvero la bellezza del 5,8% di incremento nei primi 11 mesi del 2013.
Allungando l'arco temporale di questa analisi dal momento più critico vissuto a Dicembre 2011, quando subentrò il governo tecnico Monti al dimissionario Berlusconi, ad oggi, si può notare che il debito pubblico italiano è cresciuto di oltre 207 miliardi di euro, ovvero del 10,9% in 2 anni!!!
Parte di questo nuovo debito è spiegato dal sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro:
la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility (EFSF) è stata pari a 6,7 miliardi; i versamenti della terza e quarta tranche della sottoscrizione del capitale dell’European Stability Mechanism (ESM) , effettuati nei mesi di aprile e ottobre, sono stati complessivamente pari a 5,7 miliardi.
Dal 2010 il contributo italiano al sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro è stato pari a 55,1 miliardi, di cui 33,6 miliardi riguardanti la quota dell’Italia dei prestiti dell’EFSF, 11,5 riguardanti la sottoscrizione del capitale dell’ESM e 10,0 miliardi relativi ai prestiti bilaterali in favore della Grecia (la cui erogazione è terminata alla fine del 2011). Detto in altre parole, l'Italia per salvare l'Europa e anche se stessa dalle enormi tensioni finanziarie degli anni scorsi ha versato complessivamente all'Europa un importo pari al 3% del proprio Pil del 2013.
Nonostante le grandi manovre di austerity, di nuove tasse che hanno portato quasi al collasso la produzione industriale italiana e al crollo dei consumi interni nonchè del potere d'acquisto dei consumatori italiani, nei primi 11 mesi dell’anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 339,1 miliardi (di cui 31,2 nel mese di novembre), in lieve calo rispetto a quelle dello stesso periodo del 2012 (340,7 miliardi).
Il governo continua a spendere soldi e a perder tempo da anni, senza riallocare le risorse economiche in modo produttivo ed efficiente disincentivando le imprese ad investire in Italia, continuando semplicemente ad aumentare le tasse per poter pagare il crescente debito pubblico. Le riforme appaiono sempre più urgenti e mi auguro che verranno effettuati cambiamenti concreti altrimenti alle nuove generazioni non rimarrà altro che una vita di stenti. (Ai livelli attuali di debito pubblico un italiano nasce con debito procapite di oltre 35mila euro).
In base ai miei calcoli il rapporto debito/pil italiano a fine 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 134-134,5% e a fine 2014 al 135,5-136%
E allora se da un punto di vista fondamentale i conti pubblici italiani sono peggiorati vi starete domandando come mai il rendimento dei titoli italiani a 10 anni è tornato al 3,88%?
1) Politiche monetarie ultra-espansive adottate dalle principali banche centrali mondiali con tassi di interessi rasenti allo 0% che hanno creato una enorme quantità di liquidità (Fed, BCE, Boj) .
2) Forte sostegno da parte di Mario Draghi all'interno della BCE sulla stabilità del sistema europa e dell'Euro.
3) Massicci acquisti da parte degli investitori stranieri,in un contesto sempre più difficile alla ricerca di rendimenti adeguati al rischio. In tal senso basta osservare i fortissimi volumi di acquisto su bond periferici ( Italia e Spagna ) da parte di investitori Giapponesi.
P.s Buon 2014!, un anno che regalerà molte sorprese, sopratutto in termini di nuove tasse...
Nessun commento:
Posta un commento