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venerdì 2 aprile 2010

Pericolo inflazione ma per ora le banche centrali non si muovono...


Nelle ultime settimane i prezzi hanno iniziato a crescere in maniera preoccupante. Come al solito l'Italia quando si tratta di speculare è la prima tra tutte le nazioni europee. Il dato pubblicato dall'Istat  parla di un  +1,4% su base annua e di un +0,3% rispetto al mese precedente. Nessuno parla , i giornali, le televisioni, nessuno come al solito. Personalmente credo che i prezzi siano cresciuti in maniera molto più consistente. Faccio solo un esempio lampante: per un litro di benzina verde bisogna spendere 1,40 euro. Sicuramente il prezzo del petrolio è aumentato in questi giorni ( siamo a 85 dollari al barile) ma questi aumenti a mio avviso sono del tutto ingiustificati infatti a livello europeo il divario ha superato in media i 4 centesimi al litro. I più attenti avranno anche sentito parlare di rialzo delle tariffe di luce,gas, trasporti etc etc. I dati macro americani di ieri sono risultati molto positivi: l' Ism manifattuiero a marzo è stato di 59,6 contro i 56,5 di febbraio. Dalle previsioni dei vari analisti si parla di un Pil Americano del primo trimestre in crescita di oltre il 4% su base annua. Il punto chiave della vicenda è: Se come sembra l'economia americana sta ripartendo a tutto gas, le materie prime stanno salendo di nuovo a livelli a dir poco critici e le borse sono salite in maniera preoccupante nell'ultimo periodo, perchè le banche centrali aspettano a muoversi?  A mio avviso l'inflazione sta galoppando in quest'ultimo periodo e per evitare nuove bolle speculative credo sia necessario nel giro di 1-2 mesi un rialzo dei tassi d'interesse da parte della Fed e nel giro di 3-4 mesi da parte della Bce. Forse i banchieri centrali hanno la memoria corta ma circa 2 anni fa per colpa della loro miopia il Petrolio raggiunse i 150 dollari al barile mentre l'inflazione erodeva pericolosamente il nostro potere di acquisto. Spero che aprano gli occhi almeno questa volta altrimenti i soliti noti ( grandi banche e grandi investitori) ci guadagneranno milioni e milioni di dollari, mentre tutti noi poveri consumatori e piccoli investitori dovremo affrontare un'inflazione reale del 4-5% nei prossimi 2 anni.




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