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lunedì 21 giugno 2010

La cina renderà più flessibile lo Yuan nei confronti del dollaro

L'annuncio a sorpresa venerdì sera da parte del governo cinese riguardo alla propria politica monetaria ha dato un grande impulso rialzista alle quotazioni nella giornata odierna. In realtà i mercati festeggiano l'annuncio di una maggiore flessibilità nel tasso di cambio tra la moneta cinese ( lo Yuan) e il dollaro. Indubbiamente questa manovra sarebbe molto positiva per l'economia mondiale in quanto permetterebbe ai paesi europei e all'America una maggiore competitività sui mercati internazionali a discapito dei prodotti cinesi che hanno invaso il mondo. C'è da dire però, che tale annuncio è a conti fatti tutto fumo e niente arrosto in quanto per ora il tasso di cambio rimane bloccato ai livelli di venerdì. Il governo cinese ha anche precisato che gli aggiustamenti saranno piuttosto leggeri e scaglionati in più manovre. Questo significa che nelle prossime settimane potrebbe esserci un'apprezzamento nell'ordine del 2-3% della valuta cinese. A mio avviso tale manovra è sicuramente apprezzabile ma di certo non modificherebbe più di tanto i reali valori in campo. Per esserci degli effetti di un certo peso servirebbe una rivalutazione dello Yuan del 10-15%, allora potremmo parlare di un ribilanciamento del commercio mondiale. 
I mercati azionari come dicevo hanno apprezzato questo annuncio e oggi sono saliti in tutto il mondo.( Dal giappone, all'America, all'Europa). La cosa strana è che anche l'indice cinese è salito alle stelle, ( una moneta più forte non dovrebbe penalizzare l'economia locale?). Ma si sa la borsa è un mondo a parte e spesso conta più il sentiment di mercato che i fondamentali macroeconomici.
L'indice di borsa italiana Ftse Mib è stato penalizzato di uno 0,6% a causa dello stacco delle cedole di molti titoli del paniere principale. 
Nel finale di seduta ha perso gran parte del guadagno della mattinata e si è riportato attorno alla parità chiudendo a quota 20810  in rialzo dello 0,28%.
Da segnalare la chiusura vicino ai minimi di giornata e  gli elevati livelli di ipercomprato raggiunto dal nostro indice. Il mancato superamento di quota 21000 punti potrebbe rappresentare un grosso ostacolo per le prossime sedute e potrebbe anticipare qualche presa di beneficio fino a 20500 punti nella giornata di domani. 

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