Da pochi giorni è uscito il nuovo rapporto economico del Fondo Monetario internazionale. Rispetto al precedente rapporto di Aprile le stime della crescita mondiale sono migliorate. Secondo gli ultimi dati disponibili il Pil mondiale dovrebbe crescere del 4,6% nel 2010 ( +0.4% rispetto all'analisi precedente) trainato dai mercati emergenti che dovrebbero crescere del 6,8% ( +0,5% in più dal rapporto di aprile) e dalle economie avanzate che dovrebbero salire del 2,6% (+0,3% in più rispetto ad aprile).
Per quanto riguarda la nostra Italia le previsioni sono piuttosto opache (+ 0,9% nel 2010 e +1,1% nel 2011).
Qui in basso troverete l'intera tabella delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale.
Probabilmente nessuno avrà letto con attenzione questo rapporto del FMI, però vorrei sottolineare questo passaggio:
Downside risks to global growth are much greater
Downside risks have risen sharply. In the near term, the main risk is an escalation of financial stress and contagion, prompted by rising concern over sovereign risk. This could lead to additional increases in funding costs and weaker bank balance sheets and hence to tighter lending conditions, declining business and consumer confidence, and abrupt changes in relative exchange rates. Given trade and financial linkages, the ultimate effect could be substantially lower global demand. To illustrate the likely growth effects, Figure 5 (CSV|PDF) presents an alternative scenario using the IMF’s Global Projection Model (GPM). The scenario assumes that the magnitude of shocks to financial conditions and domestic demand in the euro area are as large as those experienced in 2008. The model simulation also incorporates significant contagion to financial markets, particularly in the United States, where reductions in equity prices dampen private consumption. Given negative financial and trade spillovers, growth is suppressed in other regions as well. In this downside scenario, world growth in 2011 is reduced by about 1½ percentage points relative to the baseline.
In addition, growth prospects in advanced economies could suffer if an overly severe or poorly planned fiscal consolidation stifles still-weak domestic demand. There are also risks stemming from uncertainty about regulatory reforms and their potential impact on bank lending and economy-wide activity. Yet another downside risk is the possibility of renewed weakness in the U.S. property market. These downside risks to growth in advanced economies also complicate macroeconomic management in some of the larger, fast-growing economies in emerging Asia and Latin America, which face some risk of overheating.
Insomma i rischi sono aumentati notevolmente nell'ultimo periodo. Nel breve termine il rischio principale è quello di un'escalation di tensioni finanziarie e contagio dei vari paesi, sospinto dalla preoccupazione crescente sul rischio sovrano dei vari paesi . Questo potrebbe portare a ulteriori incrementi dei costi di finanziamento e contemporaneamente a bilanci sempre più deboli delle banche e quindi a condizioni di prestito più severe per le imprese;ciò porterebbe anche ad un calo della fiducia dei consumatori, e cambiamenti improvvisi nei tassi di cambio. Considerando il commercio globalizzato i collegamenti tra i vari mercati finanziari, l'effetto finale potrebbe essere sostanzialmente una più bassa domanda globale. Per illustrare gli effetti sulla crescita probabile, la Figura 5 presenta uno scenario alternativo con il modello globale del Fondo monetario internazionale (GPM). Lo scenario ipotizza che l'entità degli shock sulle condizioni economiche e sulla domanda interna nell'area dell'euro siano grandi come quelli registrati nel 2008 .
La simulazione del modello incorpora inoltre un significativo contagio ai mercati finanziari, in particolare negli Stati Uniti, dove le riduzioni dei prezzi azionari potrebbero abbattere anche i consumi privati.
In questo scenario negativo, la crescita mondiale nel 2011 si riduce dell' 1,5% percentuali rispetto al base. Inoltre, le prospettive di crescita delle economie avanzate potrebbero subire un ulteriore ridimensionamento qualora i piani fiscali ( con molti tagli) soffocassero la debole domanda interna.
Ci sono inoltre anche dei rischi derivanti dalla incertezza sulle riforme normative e dal loro impatto potenziale sugli impieghi bancari e sull'attività economica.
Un altro rischio di ribasso delle stime della crescita è dato dalla rinnovata debolezza nel mercato immobiliare statunitense.
Concludendo quest'insieme di rischi per la crescita delle economie avanzate potrebbero complicare anche la gestione macroeconomica delle economie in vie di sviluppo. Mi riferisco in particolar modo quelle economie che nell'ultimo periodo sono cresciute a dismisura ( Paesi emergenti dell'Asia e dell'America Latina) che adesso iniziano a mostrare qualche segno di surriscaldamento ( Inflazione in netta crescita) .
In questo contesto incerto, la sfida sarà quella di ripristinare la fiducia dei mercati finanziari , senza soffocare la ripresa.
A mio avviso questo secondo scenario è più probabile rispetto a quello ufficiale
che sta spingendo le borse mondiali ad un nuovo rally. I problemi economici e i debiti pubblici sono ancora altissimi e il video sulla promozione del turismo italiano mostra quando preoccupante sia la situazione in Italia. Se il presidente del Consiglio consiglia agli italiani di rimanere in Italia a spendere i propri soldi per le vacanze, vuol dire che la situazione è davvero grave.
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