Titolo provocatorio quello di oggi, ma gli ultimi dati americani dicono proprio questo. Le richieste di sussidi di disoccupazione americana sono salite questa settimana a 410.000 unità contro le 385.000 della scorsa settimana. Peggio delle attese anche le richieste di disoccupazione continua, salite a quota 3,911 milioni.
A destare ulteriori preoccupazioni sono però i dati relativi ai prezzi al consumo in america. Nel mese di gennaio i prezzi sono saliti dello 0,4% ( contro attese di +0,3%) e a dicembre erano saliti dello 0,5%. Insomma l'inflazione sta tornando a correre velocemente in America e la Fed credo che entro i prossimi 6-9 mesi dovrà alzare nettamente i tassi di interessi per evitare un surriscaldamento dell'economia.
Negativo anche il dato del Superindice che ha gennaio ha registrato un debole +0,1% dopo un +0,8% di dicembre.
Unica notizia positiva della giornata macroeconomia americana deriva dall'indice di Produzione della Fed di Philadelphia che a Febbraio è balzata a 35,9 da 19,3 di Gennaio.
I dati macro parlano da soli e nei prossimi mesi vedremo gli effetti inflattivi anche sulla nostra pelle. Ma già in questi giorni è possibile notare i rialzi dei prezzi dei carburanti (diesel oltre 1,4 euro al litro e benzina oltre 1,5 euro al litro). In alcune città inoltre sono aumentati anche i biglietti dei bus ( es. a Bologna sono saliti da 1 euro a 1,20 euro ). Spero di sbagliarmi ma prevedo una ondata inflattiva piuttosto seria nei prossimi mesi per l'Italia ( 3,5% o 4%).
Vorrei segnalare la debolezza dell'asta dei titoli di stato spagnoli , notizia passata come al solito inosservata sulle piazze europee quest'oggi:
Stamattina il Tesoro spagnolo ha collocato un totale di circa 3,5 miliardi di euro di titoli con scadenza 2020 (2,5 miliardi) e 2037 (1 miliardo), a metà strada del range previsto di 3-4 miliardi di euro.
Il rendimento medio del decennale è stato del 5,2% dal 5,446% dell'asta scorsa di dicembre.
Il rendimento medio del trentennale è stato del 5,957% dal 5,488% dell'asta di novembre.
Il rendimento medio del trentennale è stato del 5,957% dal 5,488% dell'asta di novembre.
Le richieste per il decennale sono state pari a 1,54 volte l'offerta, in calo da 1,67 precedente.
Lo spread con il Bund tedesco si è allargato a 215 punti da 210 di ieri.
In questo contesto macroeconomico le piazze europee si sono prese una giornata di pausa dopo i recenti guadagni ma hanno dimostrato qualche difficoltà nel superare i massimi precedenti, soprattutto il Dax tedesco.
A fine seduta il Ftse Mib è riuscito a recuperare le lievi perdite del primo pomeriggio grazie all'allungo di Wall street ( Dow Jones di nuovo a 12300 punti) , e ha chiuso a quota 23178 in rialzo dello 0,05%.
Graficamente parlando il trend rialzista rimane solido, e il recupero dai minimi di oggi è sicuramente un segnale di forza del nostro listino. Tuttavia il rapido calo a cui abbiamo assistito verso le 14 e 30 con alti volumi lascia intravedere qualche possibilità di correzione nella seduta di domani.
I livelli da monitorare in caso di nuovi rialzi saranno i 23200-23220 punti e successivamente quota 23300 e 23400.Al contrario in caso di ribassi al di sotto dei 23150 punti è probabile una accelerazione ribassista con target 23050 ed anche 23000. Allerta sotto i 22950 punti con target ribassisti a 22800 punti.
ROARRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!
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