Chiusura in ribasso anche oggi per l'indice di Milano. A fine delle contrattazioni il Ftse mib ha accusato un calo dello 0,29% a quota 21929 punti, vicino ai minimi di seduta. Nella mattinata l'indice aveva tentato un recupero dopo i cali dei giorni scorsi, ma l'avvio contrastato di Wall Street ha spento gli acquisti nella seconda parte della seduta. Quest'oggi il listino è stato sostenuto dai titoli bancari che avevano perso notevolmente nelle scorse sedute ( unicredit e intesa in particolare), deboli invece i titoli energetici come Saipem e Tenaris.
Da segnalare il crollo della borsa tedesca ( Dax -1,7% sotto quota 7200 punti) e il calo dell'Eurostoxx 50 sotto quota 3000 (-0,9% a quota 2954 punti).
Sul fronte obbligazionario, rendimenti in rialzo per il Btp decennale italiano al 4,85% con lo spread salito a 171 punti base rispetto al bund tedesco.
Anche da un punto di vista grafico la situazione sembra deteriorarsi velocemente per il nostro listino.
Infatti il trend di breve periodo rimane estremamente negativo e l'eventuale rottura dei 21850 punti dovrebbe portare il Ftse Mib attorno ai 21700-21650 punti dove c'è un supporto chiave per il medio-lungo periodo. L'eventuale rottura di questo livello se accompagnata da grossi volumi sarebbe un segnale molto importante per le prossime settimane con target successivi a 21500-21300-21000 punti.
Al contrario in caso di rimbalzi tecnici, i primi ostacoli si troverebbero a quota 22000 punti e successivamente a 22150 punti. Con quella odierna siamo già a 4 sedute in rosso per il nostro indice!
Le tensioni in medio oriente ora iniziano a spaventare anche gli investitori americani. In particolare a destare preoccupazione è il prezzo del Petrolio che in queste ore è salito vicino ai 100 dollari al barile a New York e a oltre 111,60 ( il Brent). Il grafico sottostante mostra l'incredibile rialzo di questi giorni.
Nel giro di poche ore l'indice Dow Jones ha iniziato a scendere in maniera piuttosto preoccupante poichè il rialzo del prezzo del petrolio potrebbe continuare anche nelle prossime settimane ( target di 120 dollari al barile ) e questo darebbe il colpo di grazia alla debole ripresa economica globale.
In questo momento l'indice americano è in calo dell'1% a quota 12090 punti ma qualche campanello d'allarme inizia a suonare anche sui monitor americani dopo i cali delle piazze europee di questi giorni, vedi Hp che crolla del 10%.
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