Gli ultimi dati macro americani di oggi parlano chiaro: l'America è nuovamente sull'orlo della recessione. Gli occupati non agricoli degli Usa in maggio sono cresciuti solo di 54.000 unità, circa un terzo rispetto a quanto avevano previsto gli analisti (169.000 unità) .
Il dato risulta ancor più allarmante se paragonato a quello del mesi scorsi: ad aprile erano stati creati 232.000 posti di lavoro mentre a marzo erano stati creati 221.000 posti. Si tratta del dato più debole da settembre 2010 che porta il tasso di disoccupazione americano al 9,1%, il più alto dal dicembre dello scorso anno, in rialzo dal 9,0% di aprile 2011.
Tra i vari settori risulta molto debole quello manifatturiero con un calo di 5.000 lavoratori, contro attese invece di una crescita di 14.000 dopo i +24.000 di aprile.
Debole anche il settore privato con la crescita di 83.000 lavoratori, il dato più debole da giugno 2010, circa la metà rispetto alle attese di +175.000 e dopo un +251.000 di aprile.
Ancora in difficoltà il settore pubblico: i dipendenti pubblici sono scesi di 29.000 unità dopo i -19.000 di aprile.
Unico dato leggermente positivo è stato l'indice Ism non manifatturiero salito a 54,6 dal 52,8 del dato precedente.
Analizzando complessivamente i dati di questa settimana si può notare un netto peggioramento dello scenario economico americano:
Settore immobiliare : L'Indice Case-Shiller ha mostrato un calo del 3,6% dei prezzi delle abitazioni dall'anno scorso.
Settore manifatturiero: L'Indice Pmi di Chicago è sceso a 56,60 da 67,6 precedente.
Fiducia dei consumatori americani scesa a 60,8% dal 66% precedente.
Le richieste di disoccupazione continua sono salite a 3,711 Milioni di unità ( attese di 3,682)
Ordinativi alle fabbriche americane in calo dell'1,2% dal mese scorso contro un più 3,8% del mese di aprile.
P.s. tutti questi dati sono risultati peggiori delle attese degli analisti.
A leggere questi dati sembra di leggere un bollettino di guerra ma non per questo bisogna essere completamente pessimisti sul futuro. Infatti c'è da dire che le numerose calamità naturali (Tornado) che hanno colpito gli Stati Uniti nel mese scorso hanno avuto un certo impatto su questi dati.
A questo punto credo che nei prossimi mesi sentiremo parlare di nuovi stimoli economici da parte della Fed...é già tempo di quantitative easing 3?
Difficile dirlo ma la reazione dei mercati odierna a questi dati sembra proprio orientata in tal senso.
Il grafico sottostante mostra l'incredibile recupero del Ftse Mib dalle 14 e 30 alle 16 e 30. L'indice è passato da 20470 punti a 20850 punti in poco meno di due ore.
Nessun commento:
Posta un commento