Chiusura in ribasso anche oggi per il listino Ftse Mib che a fine seduta accusa un calo dello 0,24% a quota 19735 punti. A pesare sul nostro listino il calo accusato da Unicredit (-3,5%) e dagli altri titoli bancari, letteralmente massacrati dalle vendite nelle ultime due ore di contrattazione.
Graficamente la giornata odierna è stata a dir poco imprevedibile con delle variazioni piuttosto repentine nel corso della giornata. In particolare attorno alle 14 e 30 l'indice è salito violentemente di oltre 300 punti nel giro di pochi minuti, fino ai 20100 punti, per poi tornare in territorio negativo nel finale di seduta. Difficile dare un senso a tutto ciò guardando esclusivamente i grafici ma è chiaro che le difficoltà economiche dell'Italia sono cresciute notevolmente in questi giorni.
Nel grafico sottostante è riportato lo spread tra titoli decennali tedeschi e titoli decennali italiani. Quest'oggi è stato toccato un nuovo record a quota 221 punti (pari al 2,21%) mentre il Btp decennale ha toccato un rendimento record del 5,18%.
Da sottolineare l'estrema debolezza del listino italiano nei confronti degli altri indici europei negli ultimi mesi, in particolare nei confronti del listino tedesco:
Negli ultimi 3 mesi l'indice tedesco Dax (in verde) ha realizzato una performance superiore al 3%, mentre l'indice Italiano Ftse Mib ( in blu) ha accusato un calo superiore al 12%...
Ancora più emblematico è questo secondo grafico relativo agli ultimi 12 mesi.
L'indice americano Dow Jones ( linea rossa) ha registrato un rialzo vicino al 30% nell'ultimo anno, mentre il nostro Ftse Mib ( linea verde) è appena sopra la linea dello 0. Nettamente negativo invece il rendimento di Unicredit che nell'ultimo anno ha accusato un calo vicino al 25%.
A questo punto credo che il mercato stia scontando un taglio del Rating del debito pubblico italiano, anche a seguito della disastrosa manovra finanziaria correttiva di qualche giorno fa che sta allontanando ulteriormente gli investitori dal mercato italiano.
Da un punto di vista macro c'è da sottolineare che la BCE quest'oggi ha innalzato il tasso di interesse all'1,50 % ( dal precedente 1,25%) a seguito delle preoccupazioni dovute alla crescente inflazione nell'area euro. A mio avviso, tuttavia, tale manovra non mi sembra molto sensata visto le chiare difficoltà economiche di tutta europa sulla tenuta dei conti pubblici.
Notizie positive invece giungono dall'America dove i dati macro odierni sono risultati tutti migliori delle attese:
Variazione occupazionale non agricola: +157 mila unità ( attese di + 60 mila)
Richieste sussidi di disoccupazione a quota 418 mila ( contro le 432 mila del dato precedente)
Richieste di disoccupazione continua: 3681 mila ( contro le 3724 mila del dato precedente)
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