Torna finalmente il sereno a Piazza Affari dopo i giorni di paura ed agonia della scorsa settimana. Quest'oggi il mercato è stato pervaso da un senso di fiducia e di ottimismo che non si vedeva da alcuni mesi. Il grafico sovrastante mostra l'andamento del rendimento dei titoli di stato italiani a 2 anni, crollato quest'oggi al 4,26%, con un minimo realizzato del 3,98%. Tali valori mettono in risalto il significativo ridimensionamento del rischio Default dell'Italia nei prossimi 2 anni. Basti notare che nei giorni precedenti all'arrivo del nuovo governo Monti il rendimento dei titoli a due anni aveva sfiorato il valore di non ritorno dell'8%. Sebbene la situazione sul breve termine sia decisamente migliorata , nel medio-lungo periodo permangono numerose incertezze. Infatti il rendimento dei titoli italiani a 5 anni si aggira ancora attorno al 5,75% ( vedi immagine sottostante).
Continua a registrare livelli piuttosto elevati (nonostante il netto calo odierno) il rendimento del Btp a 10 anni attorno al 6,63%, mentre lo Spread con i titoli tedeschi a 10 anni è sceso a quota 479 punti base, sotto la soglia psicologica dei 500 punti.
A sostenere i listini azionari sono state le notizie decisamente positive provenienti dalle aste dei titoli di stato odierne:
Madrid ha collocato 10 miliardi di euro di bond contro le previsioni per 4-5 miliardi sulle due scadenze 2015 e 2016. I rendimenti sono calati di molto, confermando le attese che prevedevano un esito positivo, viste anche le scadenze piuttosto ravvicinate. Il rapporto bid to cover dei titoli con consegna aprile 2016 e' stato pari a 2,21.
Per i bond 2015 il risultato e' stato di 1,80 con i rendimenti che hanno toccato il 3,384% contro il 5,187% dell'asta precedente di dicembre.
L'Italia ha invece offerto 12 miliardi complessivi di Bot a un anno a un tasso di interesse praticamente dimezzato rispetto all'emissione precedente: al 2,735% contro il 5,925% registrato a dicembre.
In questo contesto l'indice Ftse Mib ha registrato un rialzo del 2,09% a quota 15192 punti trascinato al rialzo dai titoli bancari, (Unicredit in particolare con un +13%). A questo punto la situazione per l'indice italiano appare vicina ad un grande cambiamento di medio-periodo. Infatti Milano sembra congestionata all'interno di un triangolo simmetrico che via via va restringendosi. L'eventuale rottura rialzista della trendline superiore (passante in area 15400 punti), se confermata in chiusura di seduta potrebbe essere un importante segnale di inversione rialzista del mercato per il medio periodo, con eventuale target finale attorno ai 17000 punti. Al contrario l'eventuale ritorno al di sotto dei 15000 punti sarebbe un segnale piuttosto negativo con possibili nuovi target ribassisti attorno ai 14800 punti.
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