Chiusura in deciso ribasso per la borsa italiana quest'oggi. A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 3,39% a quota 16218 punti. A pesare sul listino sono stati i titoli bancari protagonisti in negativo per l'ennesima volta: Monte dei Paschi ha ceduto il 6,44%, Bpm il 5,92%, Mediobanca il 5,63%, Unicredit il 5,18%. Male anche Intesa SanPaolo, che ha perso il 4,93% e anche Fiat (-6%) che è stata la peggiore degli industriali.. L'accordo sul debito Premafin ha abbattuto le quotazioni di Fonsai (-9,7%) mentre solo Lottomatica (-0,15%) ha limitato i danni.
A scatenare le vendite quest'oggi sono stati 3 eventi:
1) la Cina sta rallentando la propria crescita (+7,5% di Pil, valore estremamente elevato ma meno delle attese degli investitori e inferiore alla crescita degli ultimi anni)
2) La crescente tensione sulla vicenda Grecia: il prossimo giovedì 8 marzo i creditori privati di Atene dovranno pronunciarsi sul piano di swap bond da 200 miliardi. La paura che non venga raggiunta una soglia soddisfacente di consensi (almeno il 66%) ha innescato le vendite. Va sottolineato che il rendimento dei titoli della Grecia a 1 anno ha toccato la stratosferica cifra del 1000%.
3) Le preoccupazioni sulle crescenti tensioni geopolitiche tra Israele e Iran, sul controverso programma nucleare di Teheran.
Graficamente parlando la situazione sembra tornare piuttosto preoccupante per il listino italiano. La chiusura sui minimi di seduta è sicuramente un segnale della forza del trend ribassista innescatosi da qualche giorno sulla mancata rottura rialzista dei 17000 punti. L'oscillatore MACD inoltre segnala la possibilità di un nuovo trend ribassista che potrebbe durare per qualche giorno/settimana.
L'eventuale rottura del supporto chiave passante in area 16200-16150 punti potrebbe innescare nuovi ribassi con target a 16050-16000 punti e successivamente a 15800 e 15600 punti. Al contrario la tenuta di questi valori potrebbe innescare un pronto recupero azionario con target a 16340 punti e successivamente a 16450 punti. Tuttavia il trend primario rialzista di lungo periodo sarà confermato soltanto con una chiusura al di sopra dei 17000 punti.
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