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domenica 4 marzo 2012

Il vero problema dell'Italia rimane la Disoccupazione


Gli ultimi mesi sono stati piuttosto tribolati per il nostro paese sia da un punto di vista finanziario che da un punto di vista economico. Negli ultimi tempi il quadro generale è nettamente migliorato, merito del nuovo governo tecnico che ha ridato una credibilità internazionale dell'Italia piuttosto solida. Come tutti saprete lo Spread con i titoli tedeschi a 10 anni si è quasi dimezzato in pochi mesi scendendo a 311 punti base ( valore di venerdì 2 Marzo).
Tuttavia lo scenario economico appare ancora molto debole e gli ultimi dati sono terrificanti:
Il numero dei disoccupati a gennaio 2012, secondo le stime provvisorie Istat, è stato pari a 2 milioni 312 mila, in aumento del 2,8% rispetto a dicembre 2011 e del 14,1% su base annuaDetto in altre parole, il tasso di disoccupazione è salito al 9,2% (+0,2% rispetto a dicembre) , il peggior valore dal 2004.
Considerando anche tutti i lavoratori che in questo momento si trovano in cassa integrazione tale valore salirebbe attorno ai 3 Milioni di disoccupati, pari ad un vero tasso di disoccupazione del 12%. 
Se poi considerassimo anche tutte le persone che non cercano più un lavoro tali valori salirebbero a dismisura. In base agli ultimi dati, infatti, il tasso di inattività della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni è salito al 37,3%.
Il valore in assoluto dei disoccupati (2,312 Milioni) non è mai stato così elevato dal 2000 ma il dato più preoccupante riguarda la disoccupazione giovanile salita al 31,1%. In altre parole significa che un ragazzo su tre (di età compresa tra i 15 e i 24 enni) è senza lavoro. Tale percentuale è cresciuta dello 0,1% rispetto a dicembre 2011 e del 2,6% su base annua. 
Allargando l'orizzonte a quello europeo la situazione non cambia di molto. Gli ultimi dati Eurostat segnalano un tasso di disoccupazione del 10,7% nell'Eurozona (era 10,6% in dicembre) e del 10,1% nell'Ue a 27 paesi (10% in dicembre). I disoccupati sono pari a 24,325 milioni nell'Unione europea, di cui 16,925 nell'Eurozona; l'aumento rispetto a dicembre è di 191 mila persone, di cui 185 mila nei 17 paesi della moneta unica. Rispetto a gennaio 2011 scorso, i disoccupati sono aumentati di 1,488 milioni nell'Ue e di 1,221 milioni nell'Eurozona. 
Va sottolineato che gran parte dei nuovi disoccupati fanno parte dei Piigs: infatti i tassi di disoccupazione più elevati si confermano in Spagna (23,3%), Grecia (19,9% ma il dato è di novembre), Irlanda e Portogallo (entrambi al 14,8%). 
Situazione ben diversa in Germania (6,8%), Austria (4%), Olanda (5%) e Lussemburgo (5,1%).
Drammatica la situazione dei giovani disoccupati (15-24 anni) saliti a 5,5 milioni nell'Unione Europea a 27paesi e a 3,314 milioni nell'Eurozona, con tassi rispettivamente pari al 22,4% e al 21,6%; il fenomeno è particolarmente presente in Spagna (49,9%), Grecia (48,1% in novembre) e Slovacchia (36%) e come detto sopra Italia (31,1%). 

Personalmente credo che sia l'Italia che l'Europa debbano puntare tutto sui giovani per garantirsi un futuro altrimenti la situazione non potrà che peggiorare nei prossimi anni. A mio avviso credo che il punto nevralgico del problema sia il lavoro e la retribuzione minima garantita dalle aziende. Negli ultimi anni si è abusato di alcune tipologie contrattuali (tirocini/stage di pochi mesi) volte a sfruttare i giovani (10-12 ore al giorno con retribuzioni variabili dai 300 ai 600 euro al mese) senza garantirgli un reale futuro. 
La vera sfida italiana ed europea passerà proprio dalla riforma del lavoro, perchè senza un lavoro per le nuove generazioni non possono esserci consumi, investimenti e sopratutto crescita economica. 


1 commento:

  1. CONDIVIDO PIENAMENTE !!!!

    PENSO CHE UNA SOLUZIONE SI TROVERA' MA SERVIRANNO ALCUNI ANNI .

    VITTORIO

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