Chiusura in rialzo a fine giornata per la borsa di Milano. Dopo una giornata ricca di volatilità e di numerosi cambi di tendenza nel finale le quotazioni si sono mosse decisamente al rialzo portando l'indice Ftse Mib a quota 16993 punti in rialzo dello 0,85%.
Come si può osservare nel grafico sottostante, l'indice italiano si è riportato a ridosso dei massimi della settimana. L'eventuale rottura dei 17050 punti potrebbe innescare nuovi rialzi con target a 17200 punti e successivamente a 17500 punti. Al contrario eventuali prese di beneficio potrebbero riportare l'indice dapprima sui 16800 punti ed eventualmente a 16600 punti. Tuttavia la chiusura sui massimi di seduta lascia intravedere una decisa forza del trend rialzista in atto e la possibile prosecuzione di tale rally azionario.
In tal senso la rottura intraday dei 1400 punti dell'indice SP500 e dei 13200 punti dell'indice Dow Jones confermano la volontà rialzista dei principali mercati azionari nell'ultimo periodo. Tuttavia va sottolineato che alcuni indicatori iniziano a segnalare situazioni di ipercomprato sugli indici americani (l'indice SP500 è salito di oltre il 30% negli ultimi 5 mesi) e che quando ci sarà un cambio di tendenza potrebbero esserci violenti crolli. Inoltre, se l'indice Dow Jones dovesse chiudere anche oggi in territorio positivo sarebbe la settima seduta consecutiva al rialzo.
Sul fronte macroeconomico i mercati sembrano aver ignorato i pessimi dati sul debito pubblico italiano relativi a gennaio 2012. La banca d'Italia ha infatti comunicato che è stato registrato un nuovo record per il debito pubblico che a gennaio ha toccato la soglia di 1.935,829 miliardi di euro, in rialzo di 37,9 miliardi rispetto ai 1.897,946 miliardi registrati a dicembre 2011.
L'istituto ha precisato che l'incremento del debito riflette principalmente l'accumulo delle disponibilità del Tesoro presso la Banca d'Italia (32,6 miliardi), che sono aumentate come avviene regolarmente in questo periodo dell'anno.Sempre a gennaio, riferisce Bankitalia, il fabbisogno dello stato si è attestato a 4,0 miliardi, superiore di 1,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2011; ciò è attribuibile principalmente all'incremento della spesa per interessi e al pagamento della quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati dall'Efsf parzialmente controbilanciato dall'incremento delle entrate fiscali e dalla flessione della spesa primaria.
Tale valore a mio avviso è decisamente preoccupante e in base ai miei calcoli il rapporto Debito/Pil a questo punto dovrebbe avvicinarsi al 123,5%!
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