In questa settimana sono fallite altre 3 banche:
1) TierOne Bank
2) Arcola Homestead Savings Bank
3) First National Bank
Il bilancio delle banche americane fallite da inizio 2010 raggiunge così quota 81. La cosa più preoccupante però riguarda il numero delle istituzioni finanziarie in difficoltà. Secondo quanto riporta la FDIC, il Fondo di Garanzia dei depositi americani, questa settimana sono rimaste invariate a quota 762 le istituzioni a rischio con un patrimonio complessivo che però è salito a quota 385,9 Miliardi di dollari, dai 369,2 Miliardi di dollari della settimana scorsa.
La situazione quindi rimane molto delicata per il settore finanziario americano e credo che la crisi sia ancora lontana dall'essere risolta completamente.
Per darvi un'idea della gravità della situazione vi lascio il riassunto del numero di banche fallite negli anni scorsi:
2007: 3 banche fallite
2008: 25 banche fallite
2009: 140 banche fallite
2010 : 81 banche fallite ( fino ad oggi)
Vi lascio il link con l'intera lista delle banche fallite nel 2010 :
Di questo argomento avevamo già parlato la settimana scorsa ma oggi c'è qualcosa di più di cui voglio parlarvi.
Il vero problema dell'economia americana è la disoccupazione. I lettori più attenti sapranno che l'ultimo dato del tasso di disoccupazione americano è stato del 9,7% in leggero calo dal rapporto precedente.
Tuttavia la situazione reale è ben diversa da come i giornali ne parlano.
Da un famoso sito internet americano ho estrapolato questo grafico molto interessante:
Questo grafico mostra la durata della disoccupazione come percentuale della forza lavoro. Sono state create 4 categorie, come previsto dalla BLS: meno di 5 settimane, da 6 a 14 settimane, da 15 a 26 settimane, oltre 27 settimane.
Il grafico mostra come a seguito della crisi del 2008 ci sia stato un netto aumento di tutte e 4 le categorie (fino a questo punto nulla di strano). Quello che è realmente preoccupante è l'andamento della linea rossa negli ultimi mesi. A Maggio 2010 è stato registrato un nuovo record negativo con 6,763 milioni di disoccupati per più di 27 settimane, cioè il 4,38% della forza lavoro.
Questo dato è nettamente superiore ai periodi precedenti. Per fare un esempio comparativo, durante la crisi degli anni 80, fu raggiunto un picco di 2,9 Milioni di disoccupati per oltre 27 settimane , pari al 2,6% della forza lavoro.
A mio avviso questo è da interpretarsi come un segno di debolezza dell'economia americana, altro che di ripresa. Avere 7 Milioni di persone a casa da oltre 6 mesi senza lavoro è un dato piuttosto allarmante che mina la crescita futura e riduce drasticamente i consumi privati.
La mia paura è che questa percentuale di disoccupati possa ancora crescere nei prossimi mesi, ma spero di sbagliarmi.
Se poi consideriamo che nei prossimi mesi, i governi di tutto il mondo saranno costretti a ridurre gli incentivi, a tagliare i costi delle loro amministrazioni, ad aumentare le tasse e a ridurre i deficit di bilancio, la situazione appare piuttosto cupa. Incrociamo le dita!
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