Seduta in crescita per tutti i listini europei, con banche protagoniste dopo l'accordo raggiunto ieri tra le banche centrali dei maggiori paesi industrializzati su Basilea 3 che introduce norme più stingenti sul fronte degli indici di patrimonializzazione degli istituti. Evidentemente, le nuove regole non fanno così paura al mercato. Prevedono infatti maggiori requisiti di capitale ma allo stesso tempo è stato pattuito che l'entrata in vigore a pieno regime sarà nel 2020: un periodo di transizione più lungo rispetto alle attese degli analisti.
Basilea 3 in breve: (Fonte Sole 24 ore)
L'attuale requisito minimo per il patrimonio complessivo non cambia e resta all'8% in rapporto alle attività ponderate per il rischio, ma le banche che oggi stanziano il 2% come common equity nel regime Basilea 3 dovranno avere il 4,5% di questo capitale di alta qualità; inoltre il Tier one, cioè il requisito del patrimonio di base che include anch'esso altri strumenti di qualità rafforzata, passa dal 4% al 6% (si veda la tabella).
In secondo luogo secondo quanto è stato stabilito ieri dai banchieri centrali, verrà richiesto alle banche di mantenere un cuscinetto ("buffer") di capitale aggiuntivo sopra i minimi, pari al 2,5%; questo cuscinetto, spiega il comunicato, potrebbe anche aumentare nelle fasi di surriscaldamento del credito. Anche il buffer dovrà essere composto di capitale di elevata qualità . La nuova calibrazione dei requisiti è quindi più severa di quella prevista attualmente. Ma, in considerazione dell'esigenza di non compromettere la ripresa in corso , è prevista molta gradualità, in modo da permettere alle banche di continuare ad assicurare i necessari flussi di credito all'economia.
L'effetto di diluizione nel tempo dell'applicazione delle regole è legato a tre meccansimi: in primo luogo c'è un'entrata in vigore graduale dei minimi e dei buffer per la conservazione del capitale (al 2013 requisiti più bassi, poi innalzamento graduale; introduzione del buffer solo in un secondo tempo); in secondo luogo, le nuove e più severe regole sulle deduzioni dal patrimonio di vigilanza entreranno in vigore progressivamente; infine, gli strumenti di capitale oggi ammessi verranno esclusi a mano a mano e quelli sottoscritti dai governi,come ad esempio i Tremonti bonds, potranno rimanere integralmente per un periodo lungo. Come effetto di questi meccanismi, i nuovi requisiti saranno a regime pienamente solo nel 2020, cioè tra 10 annni e gli strumenti non più computabili nel patrimonio saranno completamente esclusi solo a partire dal 2023. Ci sarà quindi molto tempo per l'aggiustamento da parte delle banche.
Ovviamente la reazione sui mercati azionari è stata positiva e la borsa di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,81% a quota 21001 punti.
Da un punto di vista tecnico la giornata è stata piuttosto congestionata in quanto il listino non ha avuto la forza di superare la resistenza posta in area 21100-21150 punti. Infatti nella seconda metà della giornata complice una certa indecisione di Wall Street il listino è tornato sul supporto dei 21000 punti dove ha poi terminato la seduta. Personalmente questa indecisione finale mi ha messo in allerta e ho liquidato prudentemente le mie posizioni rialziste. Per domani si aprono due scenari: 1 continuazione del trend rialzista con prime resistenze a 21150 punti e successivamente a 21300 e 21400 punti.
Secondo scenario , inizio di una correzione tecnica , dovuta agli eccessi di ipercomprato di breve periodo, con primi target a 20800 punti e successivamente 20600 punti.
Al momento il Dow Jones viaggia in progresso dello 0,45% a quota 10511 punti, ben al di sotto dei massimi di giornata ( 10570).
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