Quest'oggi l'America si reca alle urne per le elezioni di metà mandato. Lo scenario economico è ancora fragile, la disoccupazione rimane ancora su livelli alti, i conti pubblici sono allo sbando mentre il settore immobiliare è in coma profondo. Probabilmente il presidente Barak Obama avrebbe voluto fare di più avrebbe voluto agire diversamente durante questa spaventosa crisi economica ma ora la parola passa agli elettori.
I sondaggi di ieri del Wsj/Nbc parlano di una forchetta del 40-45% degli elettori che vorrebbero esprimere un voto di protesta contro Obama.
Questa sera si vota per rinnovare l'intera Camera, un terzo del Senato e 39 governatori su 50. Le notizie della vigilia davano un quadro ancora più negativo alla Camera per i democratici di quello della settimana scorsa. I seggi certi per i repubblicani restano fermi a 224. Quelli democratici sono precipitati a quota 167 con 44 seggi incerti. Al Senato siamo a quota 48 democratici contro 45 repubblicani, ma ci sono otto seggi incerti. Da un sondaggio di Gallup emerge a livello nazionale un 55% a favore dei repubblicani e un 40% a favore dei democratici, risultato considerato «senza precedenti per una vigilia elettorale di questo genere».
Insomma probabilmente le prime proiezioni che inizieranno a uscire intorno a mezzanotte, ora italiana, non forniranno un quadro completo e probabilmente sarà necessario aspettare le prime luci dell'alba per capire bene la situazione effettiva.
Statisticamente le elezioni politiche americane hanno un impatto positivo su Wall Street. In particolare quelle che arrivano al giro di boa presidenziale. Secondo uno studio condotto da Brian Gendreau, infatti, dal 1922 al 2006, nei tre mesi successivi alla tornata elettorale del mid term, l'indice Dow Jones ha segnato performance positive pari all'8,5 per cento. Tali ritorni risultano essere superiori di cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo periodo in anni dove non si sono tenute elezioni di metà mandato. Dal 1986, statisticamente l'indice Dj ha generato i seguenti ritorni annuali associati ad ogni fase del ciclo presidenziale: primo anno 8,8%, secondo anno 0,4%, terzo anno 15,5% e quarto anno 4,1 per cento. ( fonte Sole 24 ore).
In questo contesto le borse europee hanno terminato le contrattazioni in territorio positivo guidate al rialzo da Wall Street. La borsa di Milano ha chiuso in rialzo dell'1,01% a quota 21397 punti. La situazione è di estrema incertezza. Il calo di ieri sembrava aver dato qualche indicazione ma il rialzo odierno fa rientrare, almeno per il momento, la paura degli investitori. In questo momento i mercati aspettano di sapere cosa accadrà nei prossimi 2 giorni e anche da un punto di vista grafico è l'incertezza ad avere la meglio.
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