Cupido questa volta ha scagliato le proprie frecce d'amore sugli short. Infatti dopo un'avvio piuttosto esaltante (+0,6%), Piazza Affari ha bruscamente invertito rotta portandosi in territorio negativo a causa della debolezza del settore bancario. Le news macroeconomiche hanno indebolito ulteriormente il listino spingendolo per qualche istante al di sotto del supporto dei 22600 punti.
In particolare a destare preoccupazione è stato il bollettino (di guerra) sul Debito Pubblico Italiano salito a dicembre 2010 a quota 1843,2 Miliardi di euro, in crescita del 4,5% dai 1763,9 Miliardi di dicembre 2009.
Piuttosto deludenti anche gli altri dati macro esteri:
Pil Portoghese +1,2% nel 2010 ( dato peggiore delle attese di +1,4%).
Pil della Repubblica Ceca nell'ultimo trimestre è cresciuto dell'1% ( dato anche questo peggiore delle attese di +1,1%).
Infine anche il dato sulla produzione industriale dell'area euro è risultato negativo. Nell'ultimo mese la produzione industriale è diminuita dello 0,1%.
L'avvio contrastato di Wall Street ha indebolito le piazze europee e il Ftse Mib di Milano ha concluso le contrattazioni in calo dello 0,25% a quota 22637 punti, anche se in recupero dai minimi odierni.
Graficamente parlando la situazione di lungo periodo rimane immutata, ma il mancato superamento deella resistenza a 22900-23000 punti potrebbe rappresentare un ostacolo molto importante per le prossime sedute.
Per domani sarà fondamentale la tenuta del supporto chiave dei 22600-22580 punti per poter sperare in un nuovo rally verso i 22800-22900 punti. Al contrario qualora venisse bucato il supporto dei 22580 è probabile un accelerazione ribassista con target primario a 22500 e successivamente a quota 22400-22300 punti.
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