Giornata di recupero quella odierna per i mercati azionari internazionali. A trascinare al rialzo le borse europee ci ha pensato anche oggi Wall Street, tornata ormai vicino ai massimi dell'anno. Il grafico sottostante mostra il recupero dell'indice Dow Jones: dal 16 marzo ad oggi, l'indice è passato da 11550 punti ai 12380 punti di pochi minuti fa, riportandosi ad un soffio dai massimi di fine febbraio ( 12400 punti).
Se consideriamo gli aspetti macroeconomici, i problemi internazionali come la guerra in Libia e il disastro nucleare giapponese, giusto per fare due esempi, sembra assurdo questo incredibile recupero.
Utilizzando l'analisi tecnica invece la situazione appare ben diversa.
Guardando con attenzione il grafico con candele giornaliere si può notare che a partire dal 17 di marzo, lo stocastico aveva incrociato dal basso verso l'alto, dando un chiaro segnale di acquisto sul mercato americano. Il picco dei volumi del giorno successivo rafforzava questo segnale rialzista. Infine il 23 marzo, anche sul Macd si verificava un incrocio rialzista dando un ulteriore segnale di acquisto.
Arrivati a questo punto la situazione diventa piuttosto problematica: nei prossimi giorni potrebbero configurarsi due scenari. Il primo, una sorta di doppio massimo per il Dow Jones, che decreterebbe la fine del trend rialzista di medio periodo, (tale scenario non è da sottovalutare anche perchè lo stocastico è tornato nuovamente in una zona di ipercomprato a quota 95,52) e quindi si verificherebbe un rapido ritorno attorno ai 11500 punti nelle prossime settimane.
Il secondo scenario invece è la rottura con violenza dei precedenti massimi con target successivo a quota 12500 punti e nei prossimi mesi anche a 13000 punti.
Per quanto riguarda il nostro listino, il Ftse Mib quest'oggi ha chiuso in rialzo dell'1,01% a quota 22001 punti. Il nostro indice appare più in difficoltà rispetto al Dow Jones e rispetto ad altri indici europei. Qualora domani le quotazioni dovessero nuovamente scendere i primi supporti transitano in area 21850 punti e successivamente a 21600. Al contrario in caso di rottura dei 22050 punti le quotazioni potrebbero spingersi fino a 22200 punti.
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