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venerdì 1 aprile 2011

I CDS (Credit Default Swaps) tornano a correre, una breve analisi dei Piigs e non solo..

Aggiornamento dai mercati. I Credit Default Swaps di alcuni paesi sono saliti vertiginosamente durante la seduta odierna. In alcuni casi i rialzi hanno sfiorato l'8%! 
La situazione greca appare giorno per giorno insanabile , ormai i cds viaggiano costantemente oltre quota mille (1046 per la precisione), lasciando trasparire difficoltà economiche sempre più gravi. A ruota segue l'Irlanda funestate dalle difficoltà del settore finanziario di cui parlavo nell'articolo precedente. Dublino è il secondo paese più a rischio default in Europa ( Cds a 662 punti) e credo che la Bce dovrà inventarsi qualcosa per aiutare questo paese. Il pil Irlandese è pari a 287 Miliardi di euro; in termini percentuali sarebbe necessario un 8% di pil irlandese solo per ricapitalizzare alcune delle banche più in difficoltà. Non so dove il governo irlandese possa trovare simili cifre se non all'estero (BCE, FMI, o simili).
In netta difficoltà anche il Portogallo (cds a 587 punti) che si trova ad affrontare probabilmente la peggiore crisi economica della storia recente senza alcun governo. Gli ultimi dati inoltre sono alquanto preoccupanti: Deficit di bilancio 2010 balzato all'8,6% (contro aspettative del 7,3%) . Ovviamente il mercato si è accorto di tutti questi problemi e chiede un rendimento dell'8,4% per i titoli decennali portoghesi, (ben il 5% in più di un equivalente titolo tedesco). 
La Spagna ( cds a 236 punti) tutto sommato ha dei problemi ma a mio avviso ha ancora margini di manovra per evitare il peggio. Qualora i Cds Spagnoli arrivassero oltre quota 300 allora la situazione tornerebbe critica. 
L'Italia zoppica, non cresce, ha mille problemi, ma rispetto agli altri Piigs è messa meno peggio e negli ultimi giorni i suoi Cds sono tornati a livelli accettabili (152 punti). Un eventuale ritorno sopra quota 200 dovrebbe far scattare i primi campanelli d'allarme. 
Attenzione alla prossima riunione della Bce in materia di tassi di interessi. Un eventuale rialzo dei tassi di interesse dello 0,25%, costerebbe all'Italia circa 4,7 Miliardi di euro all'anno di maggiori interessi da pagare. E questo andrebbe a incidere negativamente sia sul deficit corrente, sia sul rapporto debito/Pil ormai proiettato verso il 123% a fine 2011.
P.s. non guardiamo solo ai Piigs, anche la rischiosità del Giappone è cresciuta notevolmente nell'ultimo mese causa terremoto-incidente nucleare di Fukushima, e voglio ricordare che il Giappone ha un rapporto debito/Pil superiore al 200%. 

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