Risveglio non certo dei migliori per i risparmiatori italiani quello di oggi. Pochi minuti fa la società di Rating Standard & Poor's ha rivisto l'outlook sul rating della Repubblica Italiana da stabile a negativo per riflettere la sua opinione sugli aumentati rischi nell'attuazione del piano di riduzione del debito pubblico.
Allo stesso tempo S&P ha confermato il rating a lungo termine 'A +' e a breve termine 'A-1+' sul debito sovrano dell'Italia. Il rating sul rischio di trasferimento e convertibilità fondi rimane 'AAA'. La decisione viene motivata con le "deboli attuali prospettive di crescita dell'Italia e incerto l'impegno politico nelle riforme tese a migliorare la produttività. (per maggiori approfondimenti consultate la tabella rating).
Ricordo ai lettori meno assidui che nell'ultimo trimestre il Pil italiano è cresciuto di un magro 0,1% mentre la media dell'area euro è stata 0,8%. Ben diversa la situazione tedesca (+1,5%) e francese (+1%).
Il potenziale stallo politico, in atto ormai da vari mesi, potrebbe contribuire ad uno slittamento delle riforme fiscali e di conseguenza, S&P ritiene che le prospettive di una riduzione del debito pubblico italiano siano diminuite".
Il peggioramento delle prospettive sul rating della Repubblica Italiana da stabili a negative implicano una probabilità del 33% che i rating vengano abbassati entro i prossimi 24 mesi.
Come avevo scritto qualche giorno fa in questo articolo ( i conti pubblici italiani ) la situazione sul debito pubblico italiano appare in miglioramento e non condivido le preoccupazioni espresse da S&P tu tale aspetto. Al contrario ritengo opportuno il giudizio della società di rating relativamente all'outlook economico nei prossimi mesi, che vedrà probabilmente una crescita vicina allo 0%.
Vedremo cosa accadrà lunedì alla riapertura di Piazza Affari ma ho il timore di una apertura in deciso ribasso (-2%-3%) anche a causa dello stacco di numerosi dividendi.
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