La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno questo pomeriggio: Jurgen Stark, influente membro dell'esecutivo del consiglio direttivo della Bce, ha annunciato a sorpresa le dimissioni (ufficialmente per motivi personali). Altre fonti dicono che il vero motivo dell'addio riguarderebbe la sua ferma opposizione all'acquisto di Bond periferici da parte della banca centrale (compresi i Btp italiani). La notizia ha avuto un forte impatto emotivo sulle borse europee che nel giro di 40 minuti sono crollate di oltre il 3%, mentre il cambio ero dollaro è sceso fino a quota 1,37. Il punto della questione è che questa dimissione mette in risalto il conflitto interno tra i vari paesi membri della zona euro e all'interno del board dell'Eurotower.
A mio avviso ora sul mercato c'è più una crisi di fiducia generalizzata sui vari paesi europei nonchè sul ruolo della Bce. I vertici politici europei dovrebbero incontrarsi e cercare di risolvere questa crisi mostrando la loro compattezza.
Si fanno inoltre sempre più concrete le indiscrezioni sulle difficoltà della Grecia (alcuni rumors parlano di un default entro la prossima settimana) con il Cds a 5 anni che ha superato quota 3000 punti.
Spaventosi i rendimenti offerti dai titoli di stato di Atene a 2 anni che hanno superato il 57%. Segnale questo tutt'altro che rassicurante.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi dei titoli a 10 anni è salito nuovamente ad un massimo intraday di 370 punti base, nonostante gli interventi sul mercato secondario della Bce. Contemporaneamente il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 5,39%.
In un clima del genere le borse europee, che già avevano aperto in territorio negativo, sono crollate nuovamente chiudendo tutte in rosso:
Ftse Mib -4,9%
Dax -4,6%
Cac 40 -3,7%
Ibex 35 -4,5%
Per quanto riguarda l'indice italiano Ftse Mib, quest'oggi, complice il crollo finale degli ultimi minuti, ha chiuso in calo del 4,93% a quota 14020 punti. Violenti i cali del segmento bancario:
Unicredit -8,2%
Banco popolare -8%
Intesa - 8%
La situazione, da un punto di vista grafico, sembrava in deciso miglioramento dopo i rialzi dei due giorni precedenti, ma la rottura del supporto dei 14600 punti ha riportato rapidamente il nostro indice sui 14300 e poi in chiusura sui 14000 punti. L'eventuale rottura dei 14000 punti innescherebbe un nuovo calo con target sui 13800 punti e successivamente anche a 13500 e 13000 punti.
In caso di rimbalzi invece i primi target rialzisti transitano in area 14300 e poi a 14500 e 14600 punti.
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