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giovedì 31 maggio 2012

Sell in may and go away....quando i vecchi detti di borsa sono ancora attuali


Anche per il 2012 il detto "Sell In May and Go Away" è stato rispettato. Nel mese di maggio l'indice italiano Ftse Mib ha accusato un calo del 11,9% chiudendo a quota 12873 punti dopo qualche problema tecnico nell'asta di chiusura odierna. 
Nello stesso arco temporale lo spread tra btp italiani e titoli tedeschi a 10 anni è passato da 380 punti ai 470 odierni ( quasi +20% nel giro di un mese). 


In particolare va sottolineato che nell'ultimo periodo l'ampliarsi dello spread è stato causato da un duplice fattore. Da una parte il peggioramento dei dati macroeconomici italiani, dall'acuirsi della crisi bancaria spagnola e dai tanti dubbi sul futuro della grecia, dall'altro lato si è assistito ad un "fly to quality" verso la germania, considerata uno dei pochi paesi al mondo ancora esente dalla crisi economica e finanziaria.
Questo appare evidente confrontando l'andamento del futures sul btp italiano con quello con il bund tedesco a 10 anni.  Come si può osservare il futures del btp italiano ha perso quasi 3 figure da fine aprile 2012 ( passando da 103 a 99,95 quest'oggi) mentre il bund ha messo a segno una incredibile performance salendo di quasi 6 figure in un solo mese ( da 140 a 146 punti).


Ancor più sorprendente è guardare l'eccezionale rialzo realizzato dal bund  dal 20 marzo 2012. Stiamo parlando di un rialzo di quasi 11 figure (da 135 a 146  punti toccati quest'oggi) in meno di 30 giorni di contrattazione. In altre parole il rendimento dei titoli decennali tedeschi è sceso all'1,20%. Razionalmente questo valore mi sembra piuttosto lontano dalla realtà economica e su questi livelli mi sembra piuttosto rischioso avventurarsi in qualche acquisto sui massimi storici. Al contrario appena ci sarà un'inversione di questa marcata tendenza rialzista potrebbe essere interessante effettuare qualche short in quanto i prezzi potrebbero riportarsi inizialmente in area 144 punti e successivamente sui 140 punti. 


Per quanto riguarda l'indice italiano Ftse Mib la situazione appare ancora appesa a un filo ma ci sono dei piccoli segnali di speranza.
1) la chiusura in positivo (+0,01%) ben al di sopra dei minimi di seduta
2) la tenuta del supporto passante in area 12750-12800 punti 
3) la diminuzione della spinta ribassista negli ultimi giorni 
4) l'oscillatore macd a livello giornaliero indica già un incrocio rialzista che potrebbe annunciare possibili rialzi azionari
5) il settore bancario particolarmente colpito dalle vendite nei crolli precedenti ha mostrato una discreta tenuta nella seduta odierna. Questo fattore mi fa pensare che i big investors abbiano iniziato a comprare su questi livelli per incrementare le loro posizioni nei prossimi giorni. 


In tal senso si potrebbe tentare qualche acquisto con stop loss rigidi in area 12800-12750 punti con target primario a 13000 punti e successivamente a 13200 punti. Tuttavia soltanto il ritorno sopra i 13500 punti dovrebbe far mutare lo scenario di medio periodo che al momento rimane ancora impostato al ribasso. Al contrario la rottura degli importanti supporti passanti in area 12800-12750 punti.

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