Visualizzazioni totali

sabato 5 marzo 2011

Un quadro della situazione grafica e Macroeconomica

Settimana borsistica piuttosto nervosa sui mercati azionari di tutta europa quella appena trascorsa. L'indice principale di Milano, il Ftse Mib ha archiviato la settimana in calo dello 0,95% a quota 22138 punti. Da un punto di vista grafico l'indice italiano ha tentato più volte di recuperare terreno e di riportarsi al di sopra della resistenza dei 22500 punti ma alla fine le vendite prevalso lasciando la situazione di breve alquanto negativa. La chiusura al di sotto della media mobile a 20 giorni conferma la negatività di breve periodo che sembra proiettare il nostro indice verso i 21500 punti dove transita la media mobile a 56 giorni. Da segnalare inoltre che il Macd rimane impostato al ribasso e questo rafforza la dinamica ribassista in corso.
Operativamente parlando, per lunedì sarà importante la tenuta dei 22100 punti altrimenti prevedo un rapido calo con obiettivi intermedi di 22000 e 21900 punti e successivamente anche a 21700 in caso di ribassi violenti. 


Per quanto riguarda Wall Street l'andamento del Sp500 delle ultime ore è stato a dir poco da montagne russe. Il nervosismo è tornato di casa a New York e in genere quando i mercati sono nervosi vuol dire che il trend rialzista potrebbe essere in discussione. Graficamente si può osservare che l'indice americano non ha più avuto la forza di riportarsi sui massimi precedenti e questo ha innescato ieri pomeriggio delle vendite massicce. 
Nel finale di seduta sono scattate delle ricoperture che hanno fatto limitare a un meno 0,74% a quota 1321 punti ma il quadro generale mi sembra in deciso peggioramento . In caso di ribassi prevedo un rapido ritorno in area 1310 e successivamente a 1300 e 1290 punti. L'eventuale rottura di quest'ultimo livello sarebbe molto importante per le prossime settimane. Al contrario in caso di nuovi rimbalzi sarà possibile un ritorno a quota 1330 punti ed eventualmente a 1340-1343 punti. 

Passiamo ora alla parte macroeconomica: 

1) Petrolio: venerdì sera è salito a quota  105 dollari al barile per il Wti e a 115,7 per il Brent (controlla qui i prezzi ). Tutti sappiamo l'importanza del Greggio nella dinamica industriale ed economica dei paesi sviluppati. Se queste tensioni sui prezzi dovessero continuare a lungo, credo che nel giro di 5-6 mesi ci troveremo in una nuova recessione e questa volta senza possibili rimedi. 
2) Tassi d'interessi:  Nei giorni scorsi Trichet si è detto preoccupato dell'inflazione in Europa e ha fatto intuire un possibile rialzo dei tassi di interessi già nella prossima riunione di Aprile della Bce.
I tassi euribor sono andati già alle stelle in questi giorni: 
Euribor a 3 mesi al 1,178%
Euribor a 6 mesi al 1,495%
Euribor a 12 mesi al 1,952%.
I mercati scontano un rialzo dello 0,5% dei tassi d'interessi entro la fine del 2011!
Le tensioni inflazionistiche iniziano a farsi sentire anche in Inghilterra e in Usa e credo che entro i prossimi 12 mesi tutte le banche centrali saranno costrette ad alzare il costo del denaro per limitare la crescita dell'inflazione.
3)  Quantitative Easing: a giugno verrà sospeso il pacchetto da 600 Miliardi di dollari approvato dalla Fed per salvaguardare l'economia e per permettere una ripresa più corposa ed omogenea. Fino a qualche settimana fa rimanevo scettico sui reali effetti da un punto di vista lavorativo in america. Proprio ieri  i dati della variazione occupazionale non agricola ( +192 mila unità) e il tasso di disoccupazione usa ( sceso all'8,9%) sono stati piuttosto incoraggianti e a mio avviso non giustificano più un intervento cosi forte della Fed   sia in termini di quantitative easing che di tassi di interessi ai minimi storici. 
4) Debiti Pubblici: questo tema sembra essere scomparso negli ultimi giorni dai titoli dei giornali. Nessuno parla più dei Piigs, ma la verità è che alcuni paesi continuano a trovarsi in netta difficoltà ( Grecia e Irlanda in particolar modo) e prima o poi questo tema tornerà nuovamente a preoccupare gli investitori. 
Qualche numero:
Cds Grecia a 5 anni a 955 punti
Cds Irlanda a 5 anni a 581 punti
Cds Portogallo a 5 anni a 457 punti

Se poi consideriamo la crisi libica e dei paesi confinanti, e la situazione delle banche americane di cui parlavo in questo articolo ( crisi bancaria americana)  il quadro direi che è piuttosto allarmante.
Vedremo alla riapertura dei mercati lunedì cosa accadrà, nel frattempo vi auguro come di consueto un buon weekend. 

Nessun commento:

Posta un commento