Trimestrale a dir poco brillante per unicredit quella di oggi; infatti tutti i dati sono risultati migliori delle attese.
ll Consiglio di Amministrazione di UniCredit, infatti, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre dell’esercizio 2011 che si è concluso molto bene per la banca italiana.
Ecco i dati dal sito di Unicredit Group:
L’utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta nel primo trimestre 2011 a €810 milioni, in forte crescitasia rispetto al trimestre precedente (€321 milioni di utile nel quarto trimestre 2010, +152,5%) sia a/a (€520 milioni di utile nel primo trimestre 2010, +55,7%), il livello maggiore dal secondo trimestre 2008, grazie principalmente al buon andamento dei ricavi e a una forte flessione degli accantonamenti su crediti. Il dato dell'utile è nettamente superiore alle stime del consensus degli analisti, che lo aspettavano a 614 milioni di euro.
ll margine d’intermediazione raggiunge nel primo trimestre 2011 €6.928 milioni, in crescita del 7% rispetto al trimestre precedente, evidenziando un solido andamento di tutte le principali poste. Anche rispetto allo stesso trimestre del 2010 si evidenzia una crescita pari al 2,7%.
Il risultato netto della negoziazione, copertura e fair value risulta pari a €700 milioni nel primo trimestre 2011, mostrando una significativa crescita rispetto a €53 milioni del quarto trimestre del 2010 e a €560 milioni dello stesso trimestre dell’esercizio precedente. L’eccellente andamento del trimestre si riconduce principalmente alla forte crescita dei ricavi di Fixed Income and Currencies nel business Markets, particolarmente deboli, a livello di settore, nel quarto trimestre 2010.
I costi operativi ammontano nel primo trimestre 2011 a €3.858 milioni, che si confrontano con €3.720 milioni del quarto trimestre 2010 e €3.842 milioni del primo trimestre 2010. La crescita è stata del +3,7% rispetto al precedente trimestre, ma si riduce al +1,0% al netto di componenti non ricorrenti, particolarmente rilevanti nel quarto trimestre 2010.
Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni ammontano a 1,5 miliardi, in calo del 14,1% rispetto al quarto trimestre 2010 e del 16,0% anno su anno. Il miglioramento è riconducibile soprattutto all'Italia e al Centro Est Europa. Il costo del rischio si è quindi attestato a 108 punti base, in flessione di 18 punti base rispetto al quarto trimestre dello scorso esercizio e di 19 punti base anno su anno. I crediti deteriorati lordi a fine marzo 2011 sono pari a 69 miliardi, +1,1% rispetto al 31 dicembre 2010. Le sofferenze lorde crescono del 2,1% rispetto al precedente trimestre
ll Core Tier 1 ratio raggiunge a marzo 2011 9,06%, in crescita di 49 pb rispetto a 8,58% a dicembre 2010, con contributo positivo dell’utile di periodo al netto degli accantonamenti per dividendi e della diminuzione degli attivi ponderati per il rischio. Gli attivi ponderati per il rischio tornano a registrare una riduzione (-2,4% trim/trim a €443,7 miliardi), principalmente per la discesa degli attivi ponderati per rischio di credito. Anche gli attivi ponderati per rischio operativo e per rischio di mercato registrano comunque una flessione trim/trim.
A fine marzo 2011 la struttura del Gruppo risulta composta da un organico di 160.679 individui, in calo di 1.330 rispetto a dicembre 2010 e di 1.700 rispetto a marzo 2010. La flessione nel corso del trimestre si riconduce principalmente alla riduzione nell’Europa Occidentale (-1,5%) e nelle strutture di governo del Gruppo (-778), mentre l’Area CEE risulta stabile.
La rete distributiva del Gruppo a marzo 2011 è composta da 9.607 sportelli (9.617 a dicembre 2010 e 9.637 a marzo 2010).
Da un punto di vista fondamentale questa trimestrale è indubbiamente positiva e credo che il titolo possa valere almeno 2 euro ad azione rispetto ai numeri di bilancio. La reazione del mercato sarà indubbiamente positiva e già in after il titolo sta salendo del 2% a 1,67 euro ad azione.
Per domani mi aspetto un rialzo notevole (4-5%) del titolo che a chiuso quest'oggi a 1,64 euro ad azione.
Vediamo da un punto di vista grafico quali potrebbero essere le possibili evoluzioni:
Il titolo unicredit è da mesi in un canale ribassista che lo ha reso tra i titoli più deboli di piazza affari. Negli ultimi giorni però sembra aver trovato nuova linfa sulla tenuta del supporto a 1,60 euro ad azione.
Sembra essersi configurato cosi una sorta di doppio minimo che potrebbe rappresentare una classica figura di inversione rialzista.
In caso di rialzi le prime resistenze transitano in area 1,70 e 1,75 euro ad azione. La rottura di quota 1,75 potrebbe innescare un inversione di lungo periodo che favorirebbe un allungo verso quota 1,90 e successivamente a quota 2 euro ad azione. Al contrario la rottura del supporto a 1,60 sarebbe un elemento molto negativo che dovrebbe proiettare l'azione attorno a 1,50 euro.
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