Chiusura in ribasso per l'indice Ftse Mib quest'oggi. A fine seduta il principale listino italiano ha accusato un calo dell'1,08% a quota 16308 punti ma in deciso recupero rispetto ai minimi di seduta. A pesare su Piazza Affari è stata la decisione della Consob, confermata già venerdì 24 febbraio, di abolire il divieto delle vendite allo scoperto e che ha permesso agli operatori di tornare a praticare il loro sport preferito (lo short selling appunto). A mio avviso avrei prolungato questo divieto per qualche altra settimana, almeno fino a quando la situazione economica non fosse migliorata ulteriormente.
Osservando il grafico con candele orarie si può notare il violento recupero partito nell'ultima ora di contrattazione che ha permesso al nostro indice di dimezzare le perdite e che preannuncia una buona partenza anche per domani mattina. A questo punto va sottolineato che la tenuta del supporto dei 16150-16140 punti potrebbe aver innescato un nuovo trend rialzista di breve periodo che potrebbe durare per i prossimi 2-3 giorni. Infatti anche l'oscillatore Macd (rappresentato dalle due linee al di sotto dei prezzi) sembra essere pronto ad una inversione rialzista che potrebbe riportare l'indice dapprima a 16500 punti e successivamente attorno ai 16600 e 16800 punti. Per gli investimenti di lungo periodo va ricordato che soltanto una chiusura al di sopra dei 16800 punti dell'indice decreterebbe la fine del trend ribassista di lungo periodo ma al momento il mercato non ha ancora avuto la forza di violare questi livelli.
In caso di nuovi ribassi, un ritorno al di sotto del supporto chiave dei 16150 punti sarebbe piuttosto allarmante e potrebbe innescare nuove vendite con primi target a 16000 punti e successivamente a quota 15800 punti.
Sul fronte macroeconomico va sottolineato l'ottimo esito delle aste dei titoli di stato italiani di venerdì scorso e di quella odierna.
Il Tesoro italiano infatti venerdì 24/02 ha collocato 3 miliardi di euro di bond con scadenza nel 2014 ad un tasso del 3,013%, inferiore a quello dell'asta precedente, che era stato del 3,763%.
Il rapporto bid-to-cover è salito a 1,93, contro gli 1,71 dell'ultimo collocamento dello scorso 26 gennaio avente per oggetto i titoli con la stessa scadenza.
Quest'oggi invece l'Italia ha collocato il massimo target prefissato, superiore ai 12 miliardi di euro di titoli di stato. Il Tesoro ha offerto Bot con scadenza a sei mesi a un rendimento dell'1,202%, in ribasso rispetto al tasso dell'1,969% dell'ultimo collocamento avente per oggetto gli stessi bond, avvenuto lo scorso 27 gennaio. Il rapporto bid to cover si è attestato a 1,36.
Sono stati inoltre collocati anche titoli di stato a 295 giorni, a un tasso dell'1,29%; in questo caso il bid to cover è stato pari a 2,19.
Complessivamente si può parlare in tutta tranquillità di un ottimo esito di queste aste. Va sottolineato infatti sia il netto calo dei rendimenti offerti, sia la buona domanda registrata nelle aste. Dato molto importante questo alla luce dell'importo rilevante , superiore ai 12 Miliardi di Euro, collocato quest'oggi .
Piuttosto stabile invece lo Spread Btp-Bund a 10 anni a quota 359 punti base.